giovedì 28 giugno 2012

ANTOLOGIA DEL BISENZIO: cambio data

A causa della finale degli Europei di calcio, lo spettacolo ANTOLOGIA DEL BISENZIO previsto al Pereto del Teatro La Baracca sarà rappresentato sabato 30 giugno 2012, ore 21,30.

mercoledì 27 giugno 2012

Sulla Calvana è morto un bambino

L'ultima volta che sono stata in Calvana, fino in vetta, era un gennaio di alcuni anni fa.
Un monte in gran parte inospitale, brullo, pieno di sassi che in certi punti è quasi impossibile camminarci; d'estate si sa non ci si deve andare.
Chi conosce un po' Prato, lo sa.

Però, a prescindere dalle responsabilità  della morte del bambino per cui sta indagando l'autorità giudiziaria , ora sappiamo questo:
che non si possono portare 60 bambini lassù a marciare; anche se ci fossero state guide esperte, non è possibile senza rischiare molto;
in questi campi estivi, di qualsiasi genere siano, ci vuole più attenzione e gli accompagnatori, come succede in molti casi, non possono essere solo persone di fiducia e per giunta ragazzotti minorenni;
il vescovo di Prato accusa i media di dare una versione distorta dell'accaduto, e punta a difendere/assolvere il parroco: lasci lavorare le autorità;
non si parla abbastanza dei genitori resi orfani del loro unico figlio in modo così assurdo.

Commento del Dott. ALESSANDRO  MASSAROTTI,  che ha scritto su Notizie di Prato:
Sono operatore sanitario,medico di famiglia con biennio,guardia medica territoriale e turistica con patentino del 118.Dalla mia esperienza esiste in queste organizzazioni estive una estrema superficialità,nessuna nozione di rianimazione,nè acls nè bls,improvvisazione,superficialità degli operatori,tutori di qesti ragazzi!!.Durante la mia attività più volte richiedo sbalordendo i genitori la visita specialistica dopo aver visitato accuratamente il mio asistito,la visita del medico sportivo,con ecg+visita cardiologica ed ecografia!!Ma si sa tutti i genitori hanno bambini sanissimi,e non vogliono nè pagare,nè ammettere che possa esistere una patologia,prima del torneo di calcetto,prima della gara in bicicletta o in piscina!! Poi avvengono le tragedie,non le fatalità,partire in orari caldissimi,affaticare il fisico di un giovane non allenato,mi pare contro il volere dei genitori,volesse rimanere in casa…non idratarsi adeguatamente avendo già mangiato,può essere fatale!E’ la solita disorganizzazione italiana!!Mancanza di cultura sanitaria,prevenzione,di buon senso,di amore verso i più piccoli!!

Dio Danaro

Segnalo  un interessante articolo del professore di Storia dell'Arte Tommaso Montanari pubblicato sul blog "Le parole e le cose", dal titolo Pessimi Uffizi.
Il professore se la prende con la volgare mercificazione dell'arte e col culto 'assoluto e totalizzante' del danaro.
Tuttavia questo aspetto non direi che si vede a Firenze in maniera particolare,  quanto piuttosto nell'Europa del Nord in forma più sottile.
A parte l'aberrante operato culturale delle amministrazioni comunali (anche nella Prato del Centro-Destra si va nella stessa direzione fiorentina, d'altronde Renzi ha forma mentis berlusconiana, ma Prato fa addirittura peggio: sono da ricordare le Sbirrate con salciccia in Piazza del Comune, è di questi giorni la Festa della Lega con grigliate e maxischermo nella centralissima piazza San Francesco), esiste tuttavia ancora una certa capacità reattiva a questo dominio e alla volgarità. 
Le ordinate e asfissianti democrazie del Nord - 'dove tutto funziona' - hanno già tolto ogni seria capacità di reagire ai propri abitanti, che vivono tutti in maniera conforme per i soldi e quindi accettano senza fiatare che la ditta Ferragamo possa sfilare al Louvre.
Questa tendenza era già evidente, ricordo bene, quando cominciai a viaggiare molti anni fa e ora il dominio è impossibile da sopportare.
In certe democrazie d'oltralpe  i cittadini ordinati e conformisti, proni al dio danaro, se la possono spassare urlando e ubriacandosi senza misura (molto più che qua) solo il venerdì e sabato sera, e le amministrazioni sono contente perché così facendo dando un forte contributo al PIL.

L'arte è soggetto prono al dio Danaro. Nella ricca Europa moltissimo.
Il teatro non interessa più di tanto, non ci si guadagna, eppoi dice troppo, la parola non può essere libera. Altrimenti mette in discussione il sistema.
Si deve fare un teatro un cinema che non modifica il sistema, che non lo critica. Le maglie di controllo sono strettissime. Si cerca di ovviare con forme alternative, le post post avanguardie, i giovani si esprimono attraverso questi modi nel vano tentativo di sentirsi 'alternativi' o di creare qualcosa di nuovo.
In Europa la musica va particolarmente forte, in quanto viene proprio intesa come affare.
Alla musica, ormai mercificata, senza più significato liberatorio,  inquadrata in un tempo in un ritmo codificatissimo, è molto meno 'pericolosa' e quindi vi si dedicano tutti i templi. Ma è la musica che non dice, non muove. Si assistono a ottimi esercizi di stile.
Anche le arti figurative sono ormai sbarrate e gestite in maniera ferrea dal Dio Danaro.
Gli artisti che se ne vanno dall'Italia  vanno incontro a forti disillusioni.

http://www.leparoleelecose.it/?p=5761#comment-36803

martedì 26 giugno 2012

Gonfienti

A pochi giorni dalla presentazione della Carta Archeologica della Provincia di Prato, in cui necessariamente si parlerà di Gonfienti, ecco che a Prato il PD prende posizione dopo che il presidente di Interporto Pezzati ha dichiarato di vendere l'area archeologica e il Mulino di Gonfienti, dove la Soprintendenza ha i suoi laboratori.
Carlesi parla anche di un museo etrusco da farsi a Villa Niccolini.
Una saga infinita che i lorsignori porteranno anche alle prossime elezioni, combattendo come in un poco convinto e convincente incontro di boxe, veramente incapaci , ostaggi come sono delle parti, delle persone che proteggono e che li proteggono, e degli interessi che esprimono, di muoversi liberamente a beneficio della collettività, dell'economia e della cultura cittadina.


«Basta annunci sull’area di Gonfienti»
Il Pd insorge. Carlesi: «Occorre percorrere la strada dell’accordo interprovinciale che punta alla valorizzazione»
di Cristina Orsini -PRATO La via per salvare entrambi: il potenziale sviluppo economico di Interporto e il futurodell’area degli scavi archeologici di Gonfienti, secondo il gruppo Pd in consiglio comunale, c’è. E’ quella della chiarezza: «Smettere di fare annunci sui media - attacca il capogruppo Massimo Carlesi - concentrarsi sul protocollo d’intesa interprovinciale firmato un anno e mezzo fa e cercare di recuperare e mettere a frutto quei fondi messi a disposizione sia da Provincia e Regione sia quelli previsti nell’accordo sul Parco della Piana». Pochi ma fondamentali per poter eliminare, anche se in parte, il degrado profondo che affligge l’area. Il Pd archivia come assurda l’idea annunciata dal presidente della piattaforma logistica Angelo Pezzati di mettere in vendita i circa 15 ettari degli scavi assieme a quel pezzo pregiato che è invece l’edificio dell’ex mulino che oggi ospita la sede dei laboratori della Soprintendenza e il deposito delle migliaia di reperti rinvenuti durante gli scavi della città etrusca. «L’area - continua Carlesi - è bloccata da un vincolo pesantissimo imposto dal ministero è quindi assai difficile che possa diventare appetibile per eventuali compratori. L’area ha perso il valore venale ma ha accresciuto quello storico e culturale per la città». Inoltre: «Finchè l’ex mulino - è il ragionamento - conterrà attività di servizio all’area archeologica non potrà essere alienato». Discorso diverso, invece, per Villa Niccoli che avrebbe dovuto diventare il luogo deputato a ospitare il museo etrusco. «Si tratta - continua Carlesi - di uno spazio importante, di circa 400metri quadrati , che il Comune potrebbe acquisire a un ottimo prezzo (tra i 6 e i 7 centomila euro ndr) grazie a un’opzione diretta del Comune attivata dai proprietari tempo addietro a scomputo di oneri su altri interventi edili». Convenzione che però ha un termine «e che rischia - dice Carlesi - di scadere». E si rischia di perder pure, secondo il Pd, i 600mila euro messi a disposizione in parti uguali da Provincia e Regione attraverso la Fondazione Cassa. «La strada per fare cose giuste - conclude Carlesi - è quella di fare affidamento all’accordo interprovinciale che ha messo assieme i Comuni di Prato, Campi e Carmignano, le Provincia e di Prato e Firenze e che ha come obiettivo la valorizzazione dell’area». Per sapere qualcosa di più sulle intenzioni della giunta e del sindaco il Pd (firmato da Vanni, Santi, Bianchi, Bettarini e Carlesi) ha scritto un nuova interpellanza: «La prima interrogazione - spiega Tatiana Bettarini - è stata presentata il 18 novembre dell’anno scorso ma nessuna risposta è mai arrivata». (IL Tirreno di oggi)

venerdì 22 giugno 2012

La Giunta-Lebole

Uno degli aspetti più interessanti della giunta di Centro-Destra pratese è l'uso dell'immagine, l'ho scritto più volte.

Un'analisi semiotica della sua composizione fa capire come, già dal suo primo insediamento, essa abbia utilizzato tutti gli strumenti possibili per realizzarla, e col tempo li ha affinati, e che sono:


1. la 'cortizzazione' dell'immagine del sindaco. 

Il sindaco, già capo di una azienda allora importante, la Sasch, diventa, e non solo nell'immaginario, un piccolo principe e il comune come la sua corte. Egli si circonda di persone competenti e importanti e non sono solo gli assessori. 

2. Il potenziamento della comunicazione che diventa propaganda. Crea un potente sistema di comunicazione, che in realtà mira soltanto a potenziare l'immagine benefica e affascinante della 'corte-comune', del 'principe'. L'ufficio stampa diventa emanazione del sindaco e crea la serie di incontri denominati "Pratoincontra", dove il sindaco-principe incontra i cittadini, sempre affiancato da personaggi importanti e competenti.

3. La trasformazione dell'assessorato alla cultura in assessorato alla propaganda e al conformismo.
Questo processo, sempre in atto in tutti i comuni, si è rafforzato anche grazie alla chiamata in campo di una giornalista de La Nazione fatta diventare assessore alla cultura. Questa signora, a sua volta, si è circondata di artisti e varia umanità dello spettacolo e della cultura al fine di creare una 'sotto-corte' e utilizza al massimo gli strumenti comunicativi in suo potere e di suo diretto controllo, anche quelli fuori della sua area di competenza.
Nella stesso modo va interpretata la nomina di un giornalista di certa fama alla direzione del Teatro Metastasio e di un giornalista di fiducia come portavoce del sindaco.

4. La reificazione della Partecipazione in un sistema ben costruito con finalità meramente demagogiche e, ancora una volta, di controllo e  propaganda, che ha praticamente distrutto la partecipazione stessa dei cittadini, rendendo nulli tutti i comitati che erano nati prima del 2009; è sopravvissuto, pur ridimensionato, il Comitato di Casale, che ha appoggiato l'elezione del sindaco in carica. Il comitato del Soccorso è nato dopo,  e costituisce l'unica piccola spina nel fianco della giunta, e naturalmente fanno il possibile per annullarne gli effetti.

5. L'uso distorto del sito internet del Comune va visto in questa stessa direzione, utilizzato in modo imparziale,  quasi esclusivamente cassa di risonanza della maggioranza. Ugualmente tutto il sistema della comunicazione, che deve essere solo diretta emanazione del controllo e della propaganda.

6. La campagna anticinese fa parte di questo sistema-immagine, ed è l'unica che ancora fa presa sulla popolazione, presso la quale la Giunta-Lebole è in declino. Per questo grande risalto è dato ai sequestri delle ditte cinesi abusive dove si pratica lo sfruttamento di esseri umani. La città è ancora piena di questi 'covi' abusivi, tutti li sanno riconoscere e vedere, nonostante la crisi abbia fatto diminuirne la presenza. Questo drammatico aspetto del sistema consumistico di cui i pratesi stessi sono i primi a nutrirsi è utilizzato fortemente contro l'opposizione, vista come l'unica responsabile. Molto meno risalto si dà invece ai pratesi che lucrano su questo sistema, che vendono o più frequentemente danno in affitto i locali ben sapendo qual è la finalità di tale traffico.

Infatti, a dimostrazione che si tratta in gran parte di demagogia, nonostante la giunta-Lebole conosca bene i sistemi della propaganda, nessuna pubblicità-progresso è stata fatta sulla popolazione per contribuire a ridurre il disastro umano di tale sfruttamento da parte dei cinesi. La speculazione. Invece tanti soldi sono stati spesi per pubblicità enormi di Pratoincontra, per pubblicità di tutti i tipi su vari media per eventi di presunta cultura eccetera.

7. La 'centrizzazione' con conseguente decadenza delle periferie.
E' questo una delle responsabilità più forti della Giunta-Lebole che ha creato per lo slogan: "Se vuoi bene alla città, vivi il centro". Apparentemente esso è nato per far vivere un centro indebolito e dimenticato e quindi con un fine positivo; in realtà è servito al rafforzamento della 'corte' e all'indebolimento politico delle circoscrizioni con conseguente abbandono del territorio, ove gli ultimi luoghi di aggregazione sono i 'fumatoi' dei circoli Arci-Acli.
Tutti gli eventi importanti avvengono in 'centro'. L'ultimo è la rimessa in vita dell'insulso gioco della Palla Grossa, una scopiazzatura del calcio fiorentino, che avrà luogo in piazza Mercatale (una piazza stupenda, del tutto abbandonata alle macchine, il parcheggio del centro! La giunta non è stata capace farne altro perché non vuole togliere le macchine dal centro).

8. Abbandono delle politiche sociali; abbandono degli anziani e il diffondersi della micro-delinquenza giovanile sul territorio.
Conseguenza di questa centrizzazione di cui ho detto è per esempio il diffondersi di piccole gang di giovani sul territorio che a vario modo infastidiscono i vari borghi con la loro prepotenza. Fino a qualche tempo fa c'erano le politiche giovanili, di cui le circoscrizioni si occupavano e in qualche modo riuscivano a  tamponare la marginalità.  Con la Giunta-Lebola la politica giovanile coincide con Officina Giovani che è luogo praticamente gestito dalla giunta - lo era anche prima, ma ora ancor più strettamente - con costi proibitivi per i giovani.  Se vogliono lavorare i giovani devono essere graditi, ed alcuni di loro già hanno imparato a esserlo e lavorano infatti nell'organizzazione degli eventi. Questo è l'insegnamento che ne viene fuori, la pratica del servilismo e del conformismo. Sono poi del tutto spente le attività per contrastare la marginalizzazione degli anziani.

9. Poca cura e nessun approccio alternativo al tempo e allo spazio della città. Nessuna politica sui rifiuti. Nessuna valorizzazione dei luoghi 'altri'.
Altra conseguenza della' immagificazione' della Giunta-Lebole è la poca cura della città (vedi la condizione della pista ciclabile), nessun tentativo di mobilità alternativa, cura del verde limitato ad alcuni giardini, anche questi visti come 'immagine'; nessun programma serio per i rifiuti (il Comune non preoccupa di informare i cittadini sul trattamento del rifiuto, per esempio; oppure ha detto di no all'inceneritore alle Pantanelle, però è favorevole al digestore anaerobico che finirà per dare un colpo mortale a tutta l'area verde); nessun concreto coraggioso provvedimento per i grandi recuperi dei luoghi della città come Gonfienti, le Cascine di Tavola (ultimamente utilizzato dalla giunta per discutibili feste di massa); nessuna valorizzazione per la collina di Prato, così significativa e non solo dal punto di vista archeologico...  La città  è ancora tutta tutta spostata sulla Piana e sull'industria.


(Continua...?)

giovedì 21 giugno 2012

Cosa mi allontana dal Movimento Cinque Stelle

Pur condividendo gran parte dei ‘punti’ del programma del Movimento 5 Stelle e seguendone con attenzione gli sviluppi e, purtroppo dobbiamo dire, a Prato la scissione e decadenza, mi allontana da quel movimento la promessa, falsa e a mio avviso pericolosa, che tutti i possono essere chiamati all’amministrazione della cosa pubblica: in sostanza il suo vero e proprio 'qualunquismo', che rischia di trasformarsi in pura demagogia o strumento ambiguo.

Il non considerare la predisposizione umana, la cosiddetta ‘vocazione’ e la preparazione culturale, autodidatta o scolastica che sia, la capacità; in sostanza la tendenza omologatrice nella scelta dei candidati o rappresentanti o nella formazione dei gruppi  (tendenza che è già rimarchevole altrove ma in questo movimento è 'statutario'),  è per me non condivisibile. E, nonostante tutto avvenga ai piedi del totem venerato come veicolo 'plurale', Internet, modo poco ‘democratico’.

Si rischia a volte di incappare bene, in qualche valido rappresentante del mantra "ciascuno  vale uno", ma anche di vedere replicare, seppure attenuato, quello che accadde nella Russia Sovietica prima dell'89, dove, richiamandosi a un principio giusto di rivoluzionaria memoria, secondo il quale gli uomini sono tutti uguali, lo si travisò del tutto mandando a dirigere ingegneri, che ne so, gente che di ingegneria non ne sapeva un bel niente.

C’è una sottile vena dispotica e, perdonate il termine, 'squadristica', e quindi maschilista,  in questo asserire che tutti i cittadini possono essere indifferentemente chiamati alla gestione degli affari pubblici.

Non sono poi affatto d’accordo, per passare ad altro argomento apparentemente più innocuo, nell'eliminare il libro cartaceo dalla scuola. Questo sarebbe per far risparmiare le famiglie? Ridurre il consumo di energia? Inquinare di meno? Arricchire qualcun altro?

Ma basta stabilire manuali didattici che durino nel tempo un po’ di più!

Il libro cartaceo è in alcuni casi imprescindibile per lo studio. Lo sa bene chi ha studiato, chi deve confrontarsi materialmente con l’oggetto di studio a lungo, cosa che non ti permette di fare il video.

E’ poi strano che un uomo di cultura come è Beppe Grillo non si occupi che molto marginalmente di cultura. Perché?

Infatti nel suo programma il termine nemmeno compare una volta, come hapax.

Fare cultura non significa potenziare gli enti inutili o utilizzare il sistema degli enti culturali come oppressione e dominio (come fanno per esempio i politici o amministratori al potere di qualunque 'colore'), ma stabilire un diritto imprescindibile dell’essere umano di essere creativo, di utilizzare la propria mente per immaginare mondi e situazioni. Creare. Significa dare la possibilità all'uomo di utilizzare la fantasia, la sua arte, il suo studio e applicazione. Questo diritto è negato.

Cultura è pratica di libertà, quindi dovrebbe essere 'punto' fondamentale, come il capitolo 'Energia' che nello Statuto 'stellare' è il più corposo.

Dal Movimento Cinque Stelle mi allontana infine una certa aggressività di alcuni suoi rappresentanti, la perentorietà del parlare, l’assolutismo, l’utilizzo eccessivo del ‘video per tutti’.

Le potenzialità tecnologiche in mano ad apprendisti stregoni.

Il rischio è, si potrebbe dire con una battuta, di vedere gli asini seduti in cattedra, con la variante moderna di asini seduti in cattedra davanti al video.  Con conseguenze altrettanto disastrose o peggiori di quelle che si vedono oggi.

martedì 19 giugno 2012

''Flashmob a Prato'? Piuttosto 'mobbing'!

Cos'è un 'Flashmob'? A me piace chiamarlo 'massa all'improvviso', perché 'mob' è tutt'altro  che un termine poetico, significa 'massa opprimente':  "Mob" deriva dall'espressione latina "mobile vulgus", ossia significa folla disordinata, dedita al vandalismo o alle sommosse, da cui 'mobbing'. (1).

Nel  "Flashmob" , inventato negli Stati Uniti, più persone si riuniscono in un luogo convenuto spesso tramite internet e fanno 'massa all'improvviso' per porre l'attenzione su qualcosa o per protestare.

Psicologicamente, si potrebbe dire, è un modo aggressivo di presentarsi all'attenzione di tutti e quindi di sorprendere.

Naturalmente, organizzato dal Teatro Metastasio e dall'Assessorato alla Cultura non ha senso se non mistificatorio, nemmeno se vuole  "comunicare con un'azione simbolica un messaggio: la cultura è un bene pubblico, primario, accessibile", come sembra dichiarare l'assessore.

Beltrame spaccia le sue chiacchiere senza porre attenzione a quello che dice: sono parole prese a prestito  qua e là presentate come novità. In realtà non c'è  niente di più discutibile di questo a Prato.

Posto che una 'massa all'improvviso' possa definirsi altro da intrattenimento, in questa città la cultura non è affatto accessibile: valga per tutti l'impossibilità per i giovani di accedere a Officina Giovani dati i costi proibitivi; non è poi un bene pubblico, perché in realtà è gestito da un gruppetto di persone come affare privato (questo accadeva anche prima, ma ora sta diventando davvero una forma di 'mobbing'   asfissiante del sistema).  Si decide nell'alto dei  cieli loro e gli altri devono stare a guardare, a seguire, ad ascoltare. Non c'è un passaggio all'inverso, dal basso verso l'alto, se non a parole, finto e retorico , pretestuoso, finalizzato a qualcosa.

Non è purtroppo un bene primario, proprio perché non è accessibile come il pane, come questo non lo posso fare a casa con un po' di farina,  non si ha la possibilità di praticare la cultura così facilmente a costi calmierati.

La sostanza è che a Prato, -ma non solo certo, diciamo che questo sistema si riproduce in gran parte della realtà italiana e forse europea, dove più dove meno (a Prato di più)-, la cultura come sistema organizzato dagli assessorati eccetera è diventata sempre di più una forma di oppressione, di forzatura e livellamento dei gusti, dei tempi con cui l'oligarchia al potere sottilmente modella il cittadino;  sistema all'interno del quale non è concesso essere creativi, propositivi; men che meno alternativi.

E' una vera e propria opere di violenza, che grazie ai potenti mezzi di informazione e soprattutto di conformazione, porta all'abitudine del silenzio e dell'accettazione, ed è questo che si vuole. Infatti i giovani non protestano affatto per quello che viene costantemente tolto loro, men che meno le altre fasce di età, come gli anziani, che stanno portando tutti su Marte a morire, uno ad uno, con la scusa del viaggio sociale.

Se siete saggi, dovete diffidare di quello che vi propongono questi signori, questi teatri, musei, eccetera e non seguirli che con moltissima attenzione, non prendere tutte le loro parole supinamente per buone, non credere che tutti gli artisti spacciati siano i migliori. 

Scegliete molto attentamente. Valutate con cura.

Gli artisti purtroppo oggi si comprano con poco, e se qualcuno protesta per qualcosa, anche se è bravo, anche se è giovane eccetera, viene subito 'mobbizzato' e lo sostituiscono con cento altri pronti a subentrare che stanno zitti e buoni.

E' un costante 'mobbing' a livello collettivo, e pochi artisti, poco pubblico se ne rende conto.

Anche per questo l'arte, in tutte le sue forme, è progressivamente disertata,  i teatri si svuotano, i cinema lo stesso, i musei sono spettrali, le piazze zeppe solo per i concertoni strombazzati: perché  la povertà culturale, l'effimero evento, la sagra collettiva non dice più niente se non tramortirci per qualche ora dalla noia dell'esistenza.



(1) Il termine  'mobbing' fu creato dall'etologo Konrad Lorenz che lo utilizzò per definire i comportamenti di alcuni uccelli nei confronti di rapaci loro predatori. 
Oggi è usato per indicare un insieme di comportamenti violenti, come abusi psicologici,  angherie, vessazioni, emarginazione, umiliazioni, maldicenze, ostracizzazione eccetera perpetrati da parte di uno o più individui nei confronti di un altro, che lede la sua dignità personale, la sua salute fisica e psicofisica


lunedì 18 giugno 2012

Prato: si scaldano i motori per le prossime elezioni

Si scaldano già i motori della prossima contesa elettorale.
E' ufficiale e accesa la disfida fra i grillini pratesi, che, come ho già detto su questo blog, si mostrano dopo tre anni dall'ultimo scontro come si erano lasciati: divisi più che mai a contendersi la bontà del 'marchio'.
Il problema nacque, com'è risaputo, dall'appoggio del candidato sindaco Barosco a Cenni, del Centro-Destra.
Questo 'vulnus', nonostante le carte bollate, non sarà mai risanato. Certe scelte non possono essere cancellate, e Barosco con i pochi ormai rimasti suoi sono a tutti gli effetti responsabili di questa scissione.

Furono giorni difficili. 
Pensate, i signori del "Bene Comune" di Ferrara furono molto duri con me (anch'io mi trovavo nella folta mischia dei candidati sindaco del 2009) che a Prato ne rappresentavo il simbolo, perché invece di dire 'non votate per nessuno', dissi 'non dò indicazioni di voto o di non voto'.
I signori detentori del 'marchio' non vollero nemmeno ascoltarmi e preferirono dar folle credito a chi voleva semplicemente sbarazzarsi di me dopo le elezioni,  dato che non servivo più, anzi ero fastidiosa perché non malleabile.

Ma il tempo è galantuomo. 

Già a distanza di pochi giorni si è visto chi ha tradito e chi no i 'beni comuni', chi combatteva veramente e chi faceva il furbo. Chi si è eclissato dopo aver lavorato sporco, chi ha lavorato per chi e cosa, insomma. Qualcuno di questi già si è piazzato per partire per il prossimo giro.

Bisogna dire che allora Cenni era ben lusinghiero e difficilmente gli si poteva resistere. Ancora non aveva passato traversie giudiziarie, ancora era intatta la sua immagine di uomo di affari, della moda e del successo.

Il tratto suo benevolo, affascinante, e mai volgare, con quel ripetere 'superiamo le ideologie', 'superiamo le ideologie e ritroviamoci tutti per Prato' era come il richiamo delle sirene per Ulisse.

Lo ricordo bene: come sarebbe stato facile salire sul palco del Politeama a far finta parlare di cultura, per esempio, dove furono visti e ascoltati alcuni colleghi della cultura il giorno fissato dal carnet elettorale del Centro Destra per la cultura, e così trovarne benefici per la mia carriera.

O andare ad ascoltarlo, per esempio, a uno dei suoi incontri e stringergli la mano. E poi ricevere anch'io qualche benemerenza.

Era davvero difficile resistere al futuro sindaco di Prato Roberto Cenni.

Ben meno interessante era Carlesi che fino alle primarie si era presentato come nuovo e poi si era visto girare per Prato con alle spalle una ben conosciuta signora in veste di insolito angelo custode dei voleri dell'alto dei cieli.
(Fu alle primarie che a Prato perse definitivamente il Centro Sinistra, non certo per i voti dispersi a destra o a sinistra. Se il Centro Sinistra perse, perse perché vincendo Carlesi le primarie, una parte del partito lo tradì....)

Dunque ora siamo di nuovo qui, a interrogarci e a guardare questo futuro incerto, queste dispute che sono preludio di una totale e assoluta caporetto della vecchia partitica, che li vedrà sminuzzati come molliche sul tavolo a fine pasto.
E coloro che si rallegrano per le dispute grille e le fomenta sono sciocchi, per gli altri sarà ancora peggio.

venerdì 15 giugno 2012

Villaggio del teatro, e delle donne

"Cos'è per lei il teatro?

Un dormitorio. Pubblico giovane non ne vedi. Ci sono le vecchie, quasi tutte vedove, la linfa delle nostre serate. Donne che si sono rese conto di aver vissuto 40-50 anni all'ombra di un uomo: disperate ai funerali, dopo 3 mesi le vedi rinate. Capiscono di aver vissuto una vita inutile e cominciano a fare quello che non hanno mai fatto: mangiano la notte, si divertono, escono. Quando lavoravo sulle navi, e Berlusconi faceva il cantante, le donne partecipavano a tutto, sono la salvezza di noi animatori, mentre i mariti l'unica cosa che sanno fare è ammazzarle di botte. Ma questo è un fatto culturale". (Paolo Villaggio, da una intervista rilasciata a La Repubblica)

La ciclabile è solo per noi poveracci

La ciclabile è stata pulita dalle erbacce. Tuttavia senza amore, senza cura vera. 

Ho visto lavorare un operaio solo, su una ruspa-taglia erba, viaggiare implacabile nel taglio, senza che però fosse rispettata nessuna norma di sicurezza. Che vi fossero altri operai a controllare se magari qualche ciclista venisse tosato insieme all'erba.
Le paratie sono in gran parte divelte, la segnaletica uguale, o sbiadita.
Qualcuno può cadere nei fossi e nel silenzio.

Mentre a Parigi si vedono i ministri girare in bicicletta, qui  le nostre piccole grandi autorità sono motorizzate fino nel cesso di casa. O con il parcheggio davanti all'assessorato o agli uffici o al ministIERO.
Temono per la loro incolumità? Forse qualcuno avrà pure le sue ragioni, ma c'è una maggioranza schiacciante e spaventosa di autoritELLE che utilizza certi mezzi per abitudine e simbolo di status.

La bici è considerata roba da poveracci. Da basso livello sociale. O da passeggiata domenicale.

Le donne sono vestite in modo che NON possono andare in bici. E non certo perché indossino la gonna!
Oh, donne, come siete diventate UGUALI agli uomini!

Osservate: i registi non vanno in bicicletta, guai! Perdono del loro fascino e autorità.
Così le attricette. O gli attricini raccomandati dagli zii.

Pochi prof universitari vanno in bici, fateci caso. Come fanno ad andarci gli studenti? Rischiano di vedersi affibbiare un brutto voto nel libretto...

Quando vado in bici con in spalla la chitarra la gente guarda perplessa. Sorridono le signore sicure del loro status. Cos'è quella roba che porti sulle spalle sulla pelle sulle palle?
Fanno i commentini....Risolini. Ti considerano un tipo strano. Sospetto.

Alcuni cani ancora abbaiano alle bici come ai cavalli, perché sono poco abituati a vedere gli essere umani sulle ruote.
Eccetera eccetera eccetera...

giovedì 14 giugno 2012

160 MILA BALLE GROSSE

Esselunga finanzia il gioco della PALLA GROSSA con 160 mila Euro. Mica robetta da poco con la cittadella di Prato.
Presto potrà dunque costruire il supermercato concorrente alla Coop Multisala con tanto di grattacielo svettante su Prato.

Non volete capire che i centri commerciali stanno per finire. E' una concezione al tramonto.

Non siete mai sazi, eh. Ma presto anche voi finirete...a casa.
Con tutte le vostre BALLE GROSSE.


Carta archeologica della Provincia di Prato e notizie sulla vendita di Gonfienti

Sembra che si in dirittura di arrivo la Carta Archeologica della Provincia di Prato realizzata dalla Soprintendenza con il finanziamento della Provincia.
Si parla di una presentazione ufficiale il giorno giovedì 28 di giugno, fra due settimane. Ma è una notizia ufficiosa!
Nulla ancora si legge sul sito della Provincia di Prato.

Ricordo che una carta archeologica ha il compito di indicare nel dettaglio la posizione dei singoli scavi, delle segnalazioni, delle aree vincolate...

Chissà se non ne vedremo delle belle!

In merito poi alla vendita di Gonfienti qualcuno è risentito, e chiederà spiegazioni al presidente di Interporto Pezzati. Si sostiene che l'area archeologica non abbia valore commerciale, forse un 1 euro al mq e quindi, cosa si vende a fare per ripianare i debiti?

O Santa Pietra delle Anticaglie, allora se così fosse, davvero i cittadini pratesi lo potrebbero comprare questo pezzo di terreno, i quattro sassi definiti così sembra anche recentemente da qualche assessore 'cavernicolo' nostrano!

Ci accingiamo a vedere un nuovo scontro sul ring Destr Sinistr per il solito immobilismo e conseguente abbandono eterno.

I consiglieri comunali vanno a casa prima perché c'è la partita dell'Italia

Riporto quanto scritto dal consigliere Aurelio Donzella e oggi su tutti i giornali locali. Il signor Bettazzi presidente del consiglio comunale ha scritto ai consiglieri: bisogna essere puntuali, c'è la partita e si discutono sono le delibere...Il resto tanto, che è?  E' ormai evidente che l'attività del consiglio comunale non è regolare e che troppe interpellanze e mozioni non sono ancora discusse, come ho avuto modo di far notare qualche giorno fa (http://primaveradiprato.blogspot.it/2012/06/il-consiglio-comunale-di-prato-funziona.html)
Non è un caso che questa giunta abbia promosso il gioco della palla grossa, presunto simbolo della pratesità. E' questo l'orizzonte culturale in cui si muovono, il calcio e simili.
Tra l'altro, osservate l'incongruenza:  hanno appena celebrato l'ennesimo inutile incontro salottiero di Pratoincontra dal titolo "Nel nome di Prato" al fine di difendere i 'servizi' pratesi dai tagli monteschi (tra l'altro mi hanno detto che non c'erano che una cinquantina di persone di solo pubblico, un vero fallimento per una giunta che ha basato tutto sui 'numeri'), e poi il primo servizio che dovrebbero difendere, lo trattano a proprio uso e consumo: arrivano in ritardo, se ne vanno prima di cena, lo chiudono prima quando ci sono le partite!  Fanno quello che vogliono,  non rispettano le regole, il voto che gli è stato dato non vale più: vanno mandati a casa!
Intanto, quello che noi cittadini possiamo fare, nella più assoluta legalità, è boicottare le loro iniziative (come mi sembra che i pratesi abbiano già iniziato a fare...). Loro boicottano le nostre, quelle dei cittadini,  non facendosi mai vedere se non dove sanno di essere applauditi...Facciamo lo stesso con loro e con i loro amici.

“Sono stato avvisato che nel Consiglio Comunale di domani giovedì 14 giugno, ci sarà solo l’approvazione delle delibere iscritte all’ordine del giorno. Non sarà risposto ad interrogazioni, non verrà discussa nessuna mozione. Il motivo è presto detto: c’è la partita! Quindi ad una certa ora bisogna finire. Al sottoscritto era stata garantita la discussione sia della mozione sul degrado del parcheggio dell’ospedale, che quella sull’applicazione del referendum per l’ acqua pubblica. Pertanto almeno due mozioni importanti non verranno discusse causa partita”.

Basti sapere che ogni consiglio comunale inizia almeno con un’ora di ritardo sull’orario di convocazione, ma entro le 20 viene sempre concluso, rimandando alla volta successiva tutto quanto non è stato trattato. Tanti atti in questo modo vengono rimandati di volta in volta. Se invece venisse trattato tutto quanto è stato programmato, si potrebbe anche fare qualche Consiglio in meno. Sappiate che ogni seduta del Consiglio Comunale costa alla collettività 3.600 euro lordi: embè? Tanto paga il solito Pantalone”.

mercoledì 13 giugno 2012

Gianfelice D'Accolti è Centurione

Nella nostra piccola rassegna estiva al Pereto, c'è un debutto, domenica 8 luglio ore 21,30, cosa rara in estate: è quello di Centurione, un testo in romanesco che ho scritto recentemente e che interpreterà Gianfelice.
Gianfelice D'Accolti in "Centurione" - Foto Teatro La Baracca
Gianfelice D'Accolti in "Centurione" - Foto Teatro La Baracca
Centurione, che si ispira ai recenti fatti dei figuranti al Colosseo, parla della crisi del lavoro e della condizione dei monumenti in Italia. Pièce comica in agrodolce.

L'8 luglio 2008, coincidenza non voluta, debuttammo con il Laris Pulenas a Poggio Castiglioni.

Una 'strana' gara al Comune di Prato: chiedo consiglio

Dopo il tentativo, direi riuscito, della signora Beltrame assessore alla cultura del Comune di Prato, di colpire il Teatro La Baracca con relativo danno economico, ecco un altro bel 'regalo' (ne ho già parlato in questo blog "Arci vince all'Arci di Prato", ma ora ho i dettagli).

Partecipo a una indagine ricognitiva di una circoscrizione per allestire alcuni spettacoli che si dovranno tenere in un circolo Arci di Prato.
Presento la domanda.
Al momento della domanda, non mi viene data nessuna garanzia della segretezza della busta che consegno.
A un certo punto, dopo varie mie telefonate, so che è stata data una proroga al concorso, perché qualcuno non avrebbe risposto a tutti i quesiti.

Il risultato è il seguente: per fare questi spettacoli al circolo Arci...
vince Arci Comitato Territoriale di Prato!, che ha presentato la domanda all’ultimo momento e nonostante:
che al momento del primo termine del concorso, come risulta dal verbale della commissione giudicatrice, solo il Teatro La Baracca fosse regolare;
non sia stata data comunicazione ufficiale della proroga, a maggior ragione a me che ero l’unica che in quel momento ero in regola con l’avviso;
sia concorrenza sleale che Arci di Prato partecipi a un concorso per fare spettacoli in un circolo Arci, perché può proporre una offerta più bassa, potendo utilizzare gli strumenti tecnici e di ausilio dei soci del circolo stesso!

Insomma, ci sono alcune irregolarità in tutta questa procedura!

Io sono costretta, per lavorare, a seguire tutta una serie di normative, anche costose e quindi non posso scendere di certo prezzo. Altrimenti divento irregolare.  Il prezzo proposto da Arci è inferiore di 600 Euro circa al mio.

Naturalmente nessuna attenzione è stata data alla qualità del programma, agli spettacoli proposti.

Ora il quesito è: devo fare ricorso?
Ho tutti gli elementi per farlo.
Qualcuno ha anche ammesso che ci sono state leggerezze. E allora, che fare?

Grazie a tutti coloro che mi vorranno dare un consiglio o un suggerimento.

martedì 12 giugno 2012

Anna dei Miracoli, ovvero la cultura del disimpegno al servizio della giunta Cenni

Abbiamo visto il triste programma colorato -solo sulla brochure- della Pratestate 2012.
Se la considerate con oggettività, da un po' d'anni a questa parte sembra sempre peggio, questa Pratoestate si contraddistingue per una considerevole spesa di danaro pubblico che non mostra tentativi seri di alzare il livello di qualità della vita dei cittadini.  Piuttosto, nel migliore dei casi, di offrire buoni passatempi, tutti calati dall'alto, con nomi di grido e alla moda,  che trascorrono come l'acqua di eraclitea memoria. E nulla lasciano alla città. E non la modificano, non la devono modificare!
Fanno lavorare gli artisti, quello sì: ma quelli importanti o quelli proni, soprattutto i giovaniruf, nuova vecchia specie sempre attiva ai fianchi di tutti i partiti.
E poi è offerta sempre e ancora tanta musica di tendenza. Tanta musica che non 'parla'.

Ah, se io fossi musicista serio, m'incazzerei a bestia con questi programmi, di simili ce ne sono tantissimi in Italia, che utilizzano strumentalmente la musica, o la canzone, mettendola a 'tacere'. E che fanno un brutto servizio ai professionisti seri, a quelli che non solo sanno usare tecnicamente lo strumento, ma che lo fanno 'parlare'.

Non dico poi dell'uso 'osceno' dei monumenti che vi si prospetta, grida solo vendetta.

Per quanto riguarda il Teatro La Baracca: non c'è il nostro programma, come aveva minacciato Anna dei Miracoli dopo la querelle del Sacco di Prato (purtroppo per l'assessore io sono arrivata prima di lei e questo non lo sopporta proprio), nonostante lei lo avesse promesso telefonicamente.
Io sono stata 'cattiva', non sono stata buona con lei, e quindi mi ha punito. A questo siamo giunti in questa città.  Si chiama discriminazione?

Non essere nel programma costituisce un sicuro danno economico per il Teatro La Baracca, ed è proprio quello che si può pensare che si voglia fare. Danneggiare il teatro che non è conforme ad Anna dei Miracoli e alla sua corte miracolata.

Qualcuno dice che forse è meglio così, perché il nostro teatro avrebbe stonato in quel macello di eventi, per cui non si sa mai cosa guardare, ma soprattutto, perché?

E' la cultura di regime, fintamente avant-guard, 'aperta' ma chiusissima, piena di gusto barocco dell'horror vacui, salottiera all'aperto col drinkino in mano.

Non c'è studio filologico né estetico, tanto meno di contenuto si capisce, mancano cioè i fondamentali: che si vuole dire, che si vuole rappresentare? Qual è l'idea generale che si vuole dare?

E' la cultura del disimpegno.

I pratesi accorrono in massa agli eventi, ma poi, nella afosa notte estiva , tornando a casa con il biglietto in tasca di un qualche concertone in Piazza Duomo, assaporano un retrogusto amaro; qualcuno di loro si rende conto, magari confusamente, anche se non lo ammetterà mai, di essere stato gabbato per un'altra estate.

P.S. Noterete che nella brochure tutti coloro che in qualche modo fanno cultura a Prato, non solo il Teatro La Baracca, e che non sono unti dalla signora Anna dei Miracoli sono stati dichiarati ufficialmente morti o deportati nell'Arcipelago Gulag del Silenzio. Non esistono più nemmeno le Circoscrizioni.
E la scusa che mi è stata fatta dire da impiegate compiacenti è RIDICOLA: il posto per  inserire le attività di altri gruppi nella brochure ci sarebbe stata, bastava ridurre di un poco, ma molto poco, le enormi immagini che sono state messe, insomma ritoccare la grafica; sarebbe riuscito anche un risultato meno volgare.


Nel nome di Prato? No, nel nome Loro

Continua lo sperpero di danaro pubblico per l'occulta propaganda partitica della giunta Loro di Prato, in questo caso del Loro sistema, anche della Loro opposizione. Per il prossimo appuntamento di Pratoincontra  il Loro sindaco di Prato ha avuto la bella idea di invitare tutti coloro che sono minacciati dalla crisi della politica tradizionale, per fare fronte comune. E' su di Loro che pesa il macigno, quello di andare a casa, e che per il cittadino costituisce una liberazione.  

"I vertici delle istituzioni pratesi si confronteranno pubblicamente sui rischi connessi alla riorganizzazione istituzionale sulla quale sta lavorando il Governo Monti. Sulla nostra città, la terza del centro Italia, pesa infatti come un macigno il rischio di perdere non solo la Provincia ma tutta una serie di uffici statali che garantiscono indispensabili servizi al cittadino. Interverranno:    Roberto Cenni Sindaco di Prato,Lamberto Gestri, Presidente Provincia di Prato,  Maria Guia Federico, Prefetto di Prato,  Andrea Lulli, Deputato alla Camera (Pd)  Antonello Giacomelli, Deputato alla Camera (Pd)  Riccardo Mazzoni, Deputato alla Camera (Pdl) Francesco Antonio Genovese, Presidente Tribunale di Prato, Andrea Cavicchi, Presidente Unione Industriale Pratese, Alessandro Giacomelli, Presidente Rete Imprese Italia Prato " ( Dal sito internet del Comune di Prato).

Una fondazione per Gonfienti

La notizia che la società Interporto metterà in vendita l'area archeologica di Gonfienti può avere più letture, inclusa quella di tentativo di attivare una "partita di giro" che consenta all'Interporto, magari attraverso la cessione onerosa dell'area al Comune - già azionista di maggioranza relativa della stessa società - e ad altre istituzioni, di recuperare parzialmente l'enorme debito maturato in questi anni.
Sarebbe una ben triste soluzione, visto che l'area potrebbe - poteva - essere ceduta gratuitamente, e le risorse che oggi Interporto chiede di mettere a disposizione per l'acquisto utilizzate per il recupero.
Purtroppo, tutto è in linea con quanto portato avanti in questi anni quando, a prescindere dal colore politico delle amministrazioni, si è sempre preferito puntare sulla costosa e sostanzialmente inutile struttura interportuale, piuttosto che sulla valorizzazione di un'area archeologica ancora tutta da scoprire. Anche se poi di Gonfienti molti si sono riempiti la bocca, e molti se la riempiono ancora, ma dando molto poco seguito alle parole con i fatti.
Ma vogliamo cogliere anche un aspetto positivo della vicenda, e proporre qualcosa di non semplice, ma nemmeno impossibile: costituire una fondazione ad hoc, interamente partecipata da cittadini e soggetti privati - ci sono ancora oggi, o almeno speriamo ci siano, alcuni imprenditori illuminati - escludendo categoricamente le istituzioni, che sin qui hanno dimostrato scarsa attenzione alla città etrusca.
La "forma" della fondazione consentirebbe, più delle semplici forme associative, di costruire un collettore di risorse - anche attraverso la partecipazione a bandi europei - e un organismo finalizzato senza alcun scopo di lucro, capace di confrontarsi anche con altri soggetti sia pubblici che privati interessati allo sviluppo e alla valorizzazione del sito.
Insomma, una "Fondazione degli Etruschi" che abbia come obiettivo la raccolta dei fondi necessari all'acquisizione dell'area e, successivamente, alla gestione del sito archeologico.
Una fondazione che restituisca alla città, e ai cittadini, un suo insostituibile patrimonio storico e culturale.


Lanfranco Nosi
Maila Ermini
Rossella Pirillo
Marco Monzali
Claudio Pofferi
   Gianfelice D'Accolti 

lunedì 11 giugno 2012

La ciclabile di Prato cade a pezzi o scompare nella sterpaglia

Guardate: parlano di fare di Gonfienti etrusca una società pubblica, sembrano strapparsi tutti i capelli, e poi non sono nemmeno capaci di manutenere una misera pista ciclabile!
Ecco il reportage che avevo promesso. Questo è la situazione di una parte della ciclabile, che nel complesso è disastrosa ovunque.
La ciclabile lungo il Fosso di Iolo nei pressi di Vergaio
La ciclabile costantemente allagata nei pressi della Dogaia.  I ciclisti passano per  il viottolo parallelo. 
Lungo la Bardena le paratie, dopo un crollo di alcuni anni fa, non sono mai state rimesse.  E' un punto molto pericoloso, con uno sprofondo di diversi metri. Qualcuno ha tolto la sterpaglia per vedere il limite della massicciata, si ha paura di cadere nel fosso.
Lungo la Bardena, come sopra
Se prendete le foto, citate la fonte: primaveradiprato.blogspot.com 

Gonfienti etrusca, vendita senza 'incanto'

Ricomincia la fiera di Gonfienti, che ora si vede proposta alla vendita senza 'incanto'. La vicenda di Gonfienti etrusca che, secondo Pezzati è causa del fallimento di Interporto (non è la prima volta che il presidente racconta questa storia!) ora riparte per un nuovo giro, quello che precede e anticipa il prossimo tour elettorale, il prossimo giro nelle chiacchiere, nel nulla.
Ma che anticipa e prevede le prossime mosse di Interporto: rattoppare l'enorme debito ed espandersi e bruciare ancora territorio.


«Società pubblica per gestire Gonfienti»
E’ la proposta del sindaco Cenni che chiede la partecipazione di Regione, Provincia e Camere di Commercio
AREA ARCHEOLOGICA»UN FUTURO INCERTO
Angelo Pezzati: Interporto ha speso tra i 10 e i 15 milioni per il sito Un danno grosso allo sviluppo industriale e alla città

PRATO L’area archeolgica di Gonfienti è in vendita, assieme all’ex Mulino dove sono conservati migliaia di reperti etruschi e in vendita è anche l’ufficio tutto cristalli del centro direzionale di Interporto. A ribadirlo è il presidente Angelo Pezzati ma a chiarirne i contorni è il sindaco Roberto Cenni: «Gli edifici - spiega - non sono direttamente funzionali all’attività della piattaforma logistica e quindi possono anche passare di mano. L’area archeolgica invece, a mio giudizio, dovrebbe avere una vita autonoma rispetto a Interporto ma restare saldamente in mani istituzionali». La questione è seria: la gestione di Gonfienti «ha provocato - dice Pezzati - un danno, negli anni, a Interporto che si aggira tra i 10 e i 15 milioni di euro. Anche oggi continuiamo a pagare le bollette della luce e del gas dei laboratori nei quali la Soprintendenza opera». Si tratta di tanti soldi che in una fase difficile per i bilanci di Interporto - è il ragionamento - potrebbero essere utilizzati per sviluppare il “core business” della società: l’attività logistica. Per questo il sindaco Cenni rilancia un suo progetto: «Costituire una società di scopo che si prenda in carico l’area archeologica - dice - con l’unico obiettivo di valorizzarla. Un’operazione possibile - aggiunge - solo se però, oltre il Comune, avremo il contributo di Regione, Provincia e delle Camere di Commercio». Che però l’ interesse ancora non l’hanno manifestato. Nè, per altro, risulta che si sia fatto avanti qualcuno disposto ad acquistare i due edifici. Interporto ha bisogno di liquidità. Non è una questione nuova ma è stata riaffrontata nell’ultimo cda di qualche settimana fa. A fronte del mancato aumento di capitale sul quale i soci si sono confrontati già l’anno scorso scartando l’idea , a fronte di un indebitamento bancario importante - una trentina di milioni - ma sorretto da un patrimonio in immobili che si aggira tra gli 80 e 100 e con la disponibilità delle banche ad allungare i tempi e a rinegoziare i termini dei contratti, Interporto deve comunque riuscire a reperire, in fretta, un pacchetto di milioni: 4, 5.Di qui l’urgenza di redarre un piano di alienazioni. Che non è comunque piaciuto al Partito democratico. Secondo i consiglieri della Circoscrizione Est, a partire dal capogruppo Simone Tripodi «siamo alla prova evidente - scrivono in una nota - di una politica di governo della città che naviga a vista. Dove un sindaco che in campagna elettorale e successivamente, parlava di un bene prezioso, strategico e inalienabile, e poi, si ritrova bypassati dalla proposta del presidente dell'Interporto di vendere quel bene». Anche il gruppo pd in consiglio sta preparando un’interpellanza per capire qualcosa di più. Cristina Orsini


venerdì 8 giugno 2012

ARCI di Prato vince all'ARCI di Prato

Nel bando per l'organizzazione dei cinque spettacoli presso la Circoscrizione Nord, e che si svolgeranno al Circolo Arci di Coiano di Prato a luglio, vince ARCI di Prato.

Non c'è un qualche conflitto di interessi?

Ma noi, anzi io avevo previsto i vincitori appena ho saputo chi vi concorreva. Ero arcisicura!

La cosa strana di questo bando è stato il verbale della commissione che, hanno assicurato, era tutta tecnica. Tecnica come il governo Monti che lascia lavorare i partiti più di prima come prima?
Nella redazione del verbale ci sono stati ritardi di formulazione, perché sarebbe mancato l'impiegato/a che lo redigeva il giorno dopo...? Ma il verbale non si redige contestualmente?

Simili notizie arrivano poi il venerdì all'ora di pranzo tardi tardi, così che poi gli uffici sono chiusi per il magnifico fine settimana italiano.

Estra perde la distribuzione del gas a Prato e i cittadini sono asfissiati dalla politica

Dopo aver tenuto per tanti anni il monopolio della distribuzione del gas a Prato, la  Estragas (gruppo Consiag di cui il Comune di Prato ha la maggioranza) lo perde a favore di Toscana Energia.

Il cambio è storico, perché Consiag è una partecipata che conta e che ha un valore assolutamente politico, di gestione del territorio e costruzione del consenso elettorale.
La giunta capeggiata da Cenni aveva sempre ritenuto la gestione di Estragas sfavorevole e quindi, ecco la distribuzione del gas messa a gara. In realtà si mirava a colpire il CdA e la relativa spartizione della 'torta'.
Nel passato dicembre l'Antitrust aveva deliberato che la società Estra Reti Gas aveva abusato della  posizione dominante nel mercato della distribuzione del gas nel Comune di Prato e aveva comminato una sanzione di 276.132 euro.
Il Centro Destra esulta.

Ora, oltre al risultato della gara a favore di Toscana Energia, viene fuori un accordo segreto fra il Comune, firmato da Cenni, con Estra e Consiag che prevede che "tutti i beni e le infrastrutture descritti nella perizia sullo stato di consistenza allegata...sono di proprietà di Estra S.p.A e che ove di proprietà del Comune, si intendono trasferiti a titolo gratuito a favore di Estra S.p.A...Al fine di evitare motivi di contrasto e liti giudiziarie il vincitore della gara dovrà versare a Estra 90 milioni di indennizzo in quanto proprietario della rete.".

Di questo accordo nessuno sapeva nulla: getta un'ombra non proprio limpida sulla gara stessa.

Gli atti relativi, datati dicembre 2011, sono comparsi solo ieri all'Albo Pretorio.

I cittadini di Prato vedono ancora e sempre stipulare accordi, passare milioni, muovere persone tutto a loro insaputa. Tutto come prima.
A cosa serve lo strumento elettorale se questi sono i risultati?

Invece di pensare a come rendere autonomi energeticamente i cittadini, la politica nostrana si occupa di affari, di soldi, di gestione del potere e della perpetuazione dello stato di sudditanza della popolazione.

E' anche, e soprattutto colpa nostra.

giovedì 7 giugno 2012

Affittare ai cinesi

Di oggi la notizia che i parenti dello scrittore-assessore Edoardo Nesi avrebbero affittato ai cinesi un loro stanzone, dove sarebbe stato sequestrato un laboratorio abusivo con clandestini.
Nesi ha detto che a Prato lo fanno tutti.
Che se non si affittasse ai cinesi, la città di Prato avrebbe i suoi capannoni vuoti.

Ciò significa che il binomio schiavo-padrone serve ancora al sistema economico della città, e non si fa nulla di concreto affinché tutto questo cambi.

D'altra parte, con la crisi, ora che i cinesi servono molto meno come schiavi, è più facile per gli sceriffi praticare il ripulisti di facciata che permette di rimanere nei posti di comando, affinché il binomio suddetto continui a esistere: dopo i 'marocchini' (così i pratesi chiamavano i meridionali negli anni '60), dopo i cinesi, chi saranno i prossimi schiavi?

mercoledì 6 giugno 2012

Il film sul Sacco di Prato: perché scomodare un noioso poeta inglese vittoriano?

Il Comune in tandem col Metastasio strombazza il docu-film La ballata del Sacco di Prato, che si basa sull'omonima opera del noioso poeta vittoriano Hamilton, la cui traduzione dall'inglese sarà presentata alla Biblioteca Lazzerini di Prato.
L'opera non è né una rarità né una novità, si può addirittura acquistare in Internet.
Nessuno l'aveva ancora tradotta in italiano perché l'opera è brutta e kitsch.
E non porta niente di veramente nuovo né interessante rispetto a quanto hanno scritto gli italiani. Poeticamente poi, è quasi illeggibile per noi contemporanei. Speriamo nella traduzione.

Così come il libro è presentato sembra che sia l'unica opera sul Sacco, che nessuno ne abbia scritto.

Tutto il contrario. Invece di informare, quanto meno la Biblioteca ne avrebbe il compito, fanno opera di mistificazione e propaganda.

In realtà non c'era bisogno di andare a Londra per sapere del Sacco; più o meno poeti contemporanei, e molti pratesi e testimoni diretti, oppure contemporanei dell'Hamilton (che ha scritto anche A BALLAD OF THE PLAGUE OF FLORENCE) hanno scritto e documentato, incluso in versi, sull'argomento.

Di questo i pratesi non sanno NULLA.

Cito solo qualche opera poetica:

Lamento e Rotta di Prato
Il miserando Sacco di Prato di Stefano Guizzalotti
Il detestando Sacco della Terra di Prato di Ser Antonio Benricevuti, poeta pratese contemporaneo al fatto storico.
Stanze, di autore anonimo
e molti altri documenti, in prosa, fra cui cito
Il Miserando Sacco dato alla Terra di Prato dagli spagnoli l'anno 1512, di Jacopo Modesti, nato a Prato nel 1463 e quindi documento importantissimo.

E ce ne sono ancora altri che hanno scritto, che non cito per non annoiare.

Insomma, siamo alle solite. Sembra che solo loro hanno scoperto l'America, ma...a Hispaniola è arrivato già prima Colombo!

Oltre a strombazzare gli autori stranieri, date spazio a quelli pratesi, che non sono conosciuti e, se non più bravi,  sono molto più significativi perché furono testimoni diretti.
E poi, c'è poco da fare: lo studio della filologia non si improvvisa, essendo materia scientifica, molto più dell'economia, che presenta anche aspetti irrazionali, tanto per fare un esempio.
La filologia è fondamentale per l'opera cinematografica e se non se ne conoscono le basi o se non ci si affida a esperti, sono guai. Si rischia di fare, invece del docu-film, il kitsch-film.
Non parliamo poi della traduzione, per cui sono necessari anni di serio allenamento e studio!

Ma questi signori al Comune e al Metastasio conoscono Cesare Guasti?

E poi quanta poca fantasia!

(Per favore citatemi, state leggendo e traendo idee da questo blog gratuitamente, mentre voi percepite stipendi e mensilità e rimborsi, alcune senza averne il merito, e io invece faccio tutto questo gratuitamente!)


Al Consiglio Comunale di Prato si infrange la legge n. 267?

Basta consultare il sito Web del Comune di Prato per rendersene conto: mucchi di interpellanze, interrogazioni, ordini del giorno di questioni importanti non discussi da mesi.
Lo stesso sito Web non è trasparente al riguardo:  molti documenti non si trovano, e si danno date sbagliate (il prossimo consiglio comunale è il 7 giugno prossimo, non il 31 maggio).
Ostruzionismo da parte della Giunta? Calcolo?
Oppure non sanno usare lo strumento democratico?
Questo continuo rimandare interpellanze di seduta in seduta infrange la legge n. 267, ossi il Testo Unico delle Leggi sull'ordinamento degli enti locali?

http://www.comune.prato.it/servizicomunali/segre/odg/interpel/htm/1206071530.htm

Beneficenza da parmigiano terremotato, ovvero come mi promuovo

Una volta tanto ho ammirato Vasco Rossi, che si è rifiutato di fare promo-beneficenza attraverso un concerto per i terremotati.

La beneficenza è vera quando si fa in silenzio, ha detto, quando si apre il proprio portafoglio e basta, senza strombazzamenti.
Basta, sottintende, con l'ipocrisia.
In Italia molti, e tantissimi pseudoartisti ruffiani con relative agenzie pro-moventesi, hanno deciso di acquistare forme di parmigiano e di donarle con tanto di comunicato stampa.
Il conformismo e la ruffianeria nelle varie forme artistiche è dilagante, e Vasco Rossi ha dato una lezione a tutti.

Io non sono contro la beneficenza in sé, ben al contrario!, ma contro alcuni furbetti  ipocriti, che si fanno propaganda in questo modo.

Molto meglio la pubblicità diretta. Meno untuosa, e meno 'pia'.

E' certa gente presunta caritatevole che poi, quando può, ti lavora alle spalle, senza pietà.

No al raddoppio dell'A11

Sembra che il Presidente 'Costruttore' della Regione Toscana Rossi stia per dare il permesso per costruire la terza corsia fra Firenze e Pistoia.

Questa è veramente un'opera inutile, nello specifico nel tratto che va da Prato Est a Pistoia e viceversa.

In particolare in questi ultimi tempi, dove è palese una diminuzione di traffico su tutte le autostrade. Da casa mia ne osservo abbastanza bene il traffico, e posso testimoniare che è finito il tempo degli ingorghi al mattino, che arrivavano da Firenze fino a Prato Ovest. Appena due tre anni fa era così. Ora non più.

Piuttosto è 'misero' e confuso l'ingresso a Firenze, dove sbocca l'autostrada  e i cartelli messi male traggono in inganno chi non conosce la città e, per andare al centro, finisce per percorrere il viadotto dell'Indiano. Non c'è traccia di un percorso pedonale nella zona dell'Aeroporto, dove i pedoni viaggiano a loro rischio e pericolo.

Ma questo è un altro paio di maniche, come si dice.

Piuttosto sarebbe utile costruire altro: propongo, al nostro Presidente Costruttore, la costruzione di una ciclabile fra Pistoia a Firenze lungo la storica e mitica statale 66 (dove mi onoro di essere nata), tutto sommato facile da realizzare per il tracciato diritto; oppure da Firenze a Pistoia transitando per Campi sulla declassata di Prato...
Tante sono le possibilità, tante sarebbero le opere utili a noi cittadini, sempre più viaggianti in bici, per vivere una vita migliore.

E anche ai turisti: pensa, poter organizzare un bel tour cicloturistico, da Firenze fino agli orti pistoiesi, magari passando anche per il parco archeologico, o il laghetto delle Pantanelle...Eh, come sarebbe?
Ci hai mai pensato a una Toscana diversa, molto attraente per il mondo e più 'ricca'? Riesci a vederla o pensi come quelli che vogliono vendere Gonfienti etrusca, che quelli che ragionano come me sono pazzi?

Perché non si può pensare di andare a Firenze in bici sulla 66 o su altre strade?

Rossi, non pensare alla vecchia maniera affaristica, con il suo sistema autostradale, con il suo sistema aeroportuale, interportuale... Quel tempo è passato, è fallimentare, c'è bisogno di mettere in moto un'altra economia; tu ci lascerai  in eredità solo tanti metri cubi di cemento inutile se non cambi rotta, e perderai le prossime elezioni, o almeno riceverai una bella batosta.

Tu e i tuoi amici siete perdenti. Poi non dire che non te l'avevamo detto o, come fanno alcuni di voi quando è troppo tardi, che avevate sbagliato a non ascoltare la gente...


martedì 5 giugno 2012

Interporto vende la zona archeologica di Gonfienti

Ecco il modo in cui Prato celebra la sua giornata mondiale dell'ambiente. Altro che tre alberelli piantati in zona San Paolo!
Ecco la vera notiziona dell'ambiente pratese! E'  una di quelle notizione che servono a cambiare un po' l'aria stantia di Prato, l'aria affaticata, dove NULLA cambia.
Infatti, anche questo serve affinché NULLA cambi. 
Interporto, inutile e fiaccato da circa 40 milioni di euro di debiti (perché non è utilizzato dato che le cose sono cambiate dagli anni '80 quando fu pensato!), ha trovato la trovata! Vendere e disfarsi di un fastidio, i quattro sassi etruschi che ha nel suo perimetro! E poi, in cambio di questa 'regalia', vuole ESPANDERSI...Consumare inutilmente ancora territorio e territorio....E anche Rossi è d'accordo. Tutti sono d'accordo.
Anche se non si potrà più chiamare l'Interporto degli Etruschi. Come faranno, gli esperti archeologi a dire che lì era già tutto predisposto affinché ci nascesse l'interporto? Che gli Etruschi non aspettavano che questo, avere sui propri sassi i plinti del cemento armato? Come potranno dire ancora che così, con la costruzione dell'Interporto, è compiuta la Storia della Toscana?
Hanno tuttavia trovato un altro nome per la definizione di sé, che piace tanto a Rossi e a tutta la compagnia sinistro-destra pratese: l'Interporto dello Sviluppo! Seconda trovata geniale! (Io però preferisco chiamarlo, perché più calzante, l'Interporto di Federico II).
Però, disdetta! Il Comune di Prato non ha i soldi per comprare l'area archeologica. Come farà? Ci vorrebbe un aiutino! Glielo darà il signor Della Valle come suggerisce l'articolo?
Cosa diranno gli affabulatori del NULLA? Esulteranno i mestatori? Chissà per quanti giorni, a partire da oggi, continueranno a parlare, e a litigare...

Leggete, leggete la notizia a cui sono dedicate due pagine de La Nazione di oggi.
E guardate chi sono i più accesi ambientalisti toscani.



Giornata dell'ambiente: qui non eco-azioni, solo equazioni da terrorismo economico

A Prato il Comune aderisce alla giornata dell'ambiente piantando tre alberi e qualche cespuglio.
(Naturalmente lo fanno davanti ai giornalisti e ai fotografi, che chiamano a ogni loro minima azione pubblica, perché danno alla parola 'pubblica' il significato di 'spettacolare'; ogni loro azione deve essere uno spettacolo...).
Deludente è dir poco. Come buttare un bicchiere d'acqua nel deserto del Sahara.
Nessuna politica seria ambientale in zona, e non solo a Prato, ma nell'intera Toscana. Infatti sul sito internet  regionale non c'è nemmeno un accenno alla giornata dell'ambiente.

Nessuna campagna informativa.
Nessun piano di mobilità alternative.
Nessun vademecum di eco-azioni.
Invece di equazioni (che a volte è necessario ripassare in questi tempi di  terrorismo economico, soprattutto a fine mese quando si fanno questi calcoli  SE  HO SPESO  2/3 DI QUELLO CHE GUADAGNO, RIMANENDO CON 50 EURO, QUANTO HO GUADAGNATO?) come sarebbe bello utile e ricco calcolare le eco-azioni...!
Quanto tempo quanta vita e ricchezza ci ruba chi ci mal governa.

lunedì 4 giugno 2012

Sempre piccoli, ma più forti

Un fine settimana bellissimo in Baracca, dove le allieve Silvia, Giulia e Simona hanno debuttato magnifiche con un testo difficilissimo, La Lezione di Ionesco.
Tantissima gente, sia sabato che domenica, qualcuno anche che non mi aspettavo e che non c'entrava niente con il saggio stesso.

Sempre piccoli, ma più forti.

domenica 3 giugno 2012

Non ne possiamo più del 'vostro' Comune

Ho letto che Cenni querela Vendola perché nel febbraio scorso, quando quest'ultimo è venuto a Prato, l'ha definito 'bancarottiere'.  Ugualmente il Sindaco querelerebbe un cittadino che su facebook lo avrebbe chiamato con lo stesso epiteto.
Ora mi chiedo: perché Cenni vuole fare tutta questa pubblicità a Vendola? Che cosa pensa di ottenere? Una migliore immagine di sé?
A Prato tantissime persone hanno detto lo stesso del sindaco. Lui lo sa? 
Dovrebbe dunque querelare mezza Prato! O forse pensa di intimidire gli avversari e la gente, in questo modo? Dice, tra le righe: attenti, cittadini, a come parlate?

Insomma, ancora una volta il sindaco è consigliato male.

Invece di pensare ai tribunali, alle querele (e già ne ha ben materia!), suggeriamo al Sindaco di occuparsi di Prato.

E ancora: alcuni giorni fa ha avuto il coraggio di dire che lui, con il suo programma elettorale del 2009, avrebbe anticipato il Movimento Cinque Stelle.

Chissà cosa ne pensa Grillo. Il quale, prima o poi, dovrà dirci qual è la vera lista del Movimento Cinque Stelle pratese: quella che ha appoggiato il Cenni (e continua ad appoggiarlo) capeggiata da Barosco, oppure l'altra, nata dopo la scissione del 2009 proprio a causa di quell'appoggio...Che confusione.

Al momento le cinque stelle di Cenni sono tutte spente.

Ne cito solo due: l'acqua pubblica, che invece ha fatto mettere da privati a pagamento.
Oppure Gonfienti, che rimane archeologia morta.

Di fatto il Sindaco non è un 'bancarottiere', almeno fino a quando e se lo stabilirà la legge.

Tuttavia è anche un fatto che il suo programma, da sempre molto debole e qualcuno sostiene scopiazzato, finora è davvero lettera morta.

Con questo chiudo i miei commenti sul sindaco di Prato. Basta.

E non certo perché ho paura di alcunché, ma perché non se ne può più di questa insulsa politica dai toni velatamente minacciosi.

Sono in attesa, come tanti in questa città, di un cambiamento vero.

NON NE POSSIAMO PIU' DEL 'VOSTRO' COMUNE.

venerdì 1 giugno 2012

Bravo Verdone

Finalmente le dichiarazioni di Verdone sul degrado di Roma e sulla politica fallimentare di Alemanno, precise e dure, hanno alzato un po' il livello etico morale della categoria degli attori italiani, e in genere degli pseudo intellettuali o presunti artisti, che si vendono sempre al miglior offerente.

Certo, lui lo può fare; ma altrettanti lo potrebbero, e stanno con le bocche cucite.

Bravo, e grazie. Ci sentiamo meno soli.

http://roma.repubblica.it/

Chi ci tutela dagli abusi dell'amministrazione comunale?


L’Assessore alla Cultura di Prato ha deciso di pubblicare sul librettino cartaceo della Pratestate e sulla Newsletter elettronica settimanale solo gli eventi organizzati dal Comune stesso.

In questo modo ai cittadini di Prato si toglie la possibilità di conoscere le attività di associazioni, gruppi, enti che si vedono privare di diritti  fondamentali della Repubblica Italiana: informazione, lavoro, cultura.

L’Assessore Anna Beltrame non svolge il suo ruolo istituzionale di assessore alla cultura e intende l’assessorato come casa privata, dove lei fa la padrona o si comporta come le vecchie massaie toscane di una volta, che decidevano quanto e quale olio usare per la giornata, vessando le nuore con la scusa della penuria.  

Il Teatro La Baracca, come altri dunque, oltre a svolgere la sua attività professionale e di cultura sul territorio con i propri soldi, si vede negare diritti fondamentali del cittadino.

Chi ci tutela dagli abusi di questa amministrazione comunale?



Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.