Si scaldano già i motori della prossima contesa elettorale.
E' ufficiale e accesa la disfida fra i grillini pratesi, che, come ho già detto su questo blog, si mostrano dopo tre anni dall'ultimo scontro come si erano lasciati: divisi più che mai a contendersi la bontà del 'marchio'.
Il problema nacque, com'è risaputo, dall'appoggio del candidato sindaco Barosco a Cenni, del Centro-Destra.
Questo 'vulnus', nonostante le carte bollate, non sarà mai risanato. Certe scelte non possono essere cancellate, e Barosco con i pochi ormai rimasti suoi sono a tutti gli effetti responsabili di questa scissione.
Furono giorni difficili.
Pensate, i signori del "Bene Comune" di Ferrara furono molto duri con me (anch'io mi trovavo nella folta mischia dei candidati sindaco del 2009) che a Prato ne rappresentavo il simbolo, perché invece di dire 'non votate per nessuno', dissi 'non dò indicazioni di voto o di non voto'.
I signori detentori del 'marchio' non vollero nemmeno ascoltarmi e preferirono dar folle credito a chi voleva semplicemente sbarazzarsi di me dopo le elezioni, dato che non servivo più, anzi ero fastidiosa perché non malleabile.
Ma il tempo è galantuomo.
Già a distanza di pochi giorni si è visto chi ha tradito e chi no i 'beni comuni', chi combatteva veramente e chi faceva il furbo. Chi si è eclissato dopo aver lavorato sporco, chi ha lavorato per chi e cosa, insomma. Qualcuno di questi già si è piazzato per partire per il prossimo giro.
Bisogna dire che allora Cenni era ben lusinghiero e difficilmente gli si poteva resistere. Ancora non aveva passato traversie giudiziarie, ancora era intatta la sua immagine di uomo di affari, della moda e del successo.
Il tratto suo benevolo, affascinante, e mai volgare, con quel ripetere 'superiamo le ideologie', 'superiamo le ideologie e ritroviamoci tutti per Prato' era come il richiamo delle sirene per Ulisse.
Lo ricordo bene: come sarebbe stato facile salire sul palco del Politeama a far finta parlare di cultura, per esempio, dove furono visti e ascoltati alcuni colleghi della cultura il giorno fissato dal carnet elettorale del Centro Destra per la cultura, e così trovarne benefici per la mia carriera.
O andare ad ascoltarlo, per esempio, a uno dei suoi incontri e stringergli la mano. E poi ricevere anch'io qualche benemerenza.
Era davvero difficile resistere al futuro sindaco di Prato Roberto Cenni.
Ben meno interessante era Carlesi che fino alle primarie si era presentato come nuovo e poi si era visto girare per Prato con alle spalle una ben conosciuta signora in veste di insolito angelo custode dei voleri dell'alto dei cieli.
(Fu alle primarie che a Prato perse definitivamente il Centro Sinistra, non certo per i voti dispersi a destra o a sinistra. Se il Centro Sinistra perse, perse perché vincendo Carlesi le primarie, una parte del partito lo tradì....)
Dunque ora siamo di nuovo qui, a interrogarci e a guardare questo futuro incerto, queste dispute che sono preludio di una totale e assoluta caporetto della vecchia partitica, che li vedrà sminuzzati come molliche sul tavolo a fine pasto.
E coloro che si rallegrano per le dispute grille e le fomenta sono sciocchi, per gli altri sarà ancora peggio.
E coloro che si rallegrano per le dispute grille e le fomenta sono sciocchi, per gli altri sarà ancora peggio.
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