mercoledì 27 giugno 2012

Sulla Calvana è morto un bambino

L'ultima volta che sono stata in Calvana, fino in vetta, era un gennaio di alcuni anni fa.
Un monte in gran parte inospitale, brullo, pieno di sassi che in certi punti è quasi impossibile camminarci; d'estate si sa non ci si deve andare.
Chi conosce un po' Prato, lo sa.

Però, a prescindere dalle responsabilità  della morte del bambino per cui sta indagando l'autorità giudiziaria , ora sappiamo questo:
che non si possono portare 60 bambini lassù a marciare; anche se ci fossero state guide esperte, non è possibile senza rischiare molto;
in questi campi estivi, di qualsiasi genere siano, ci vuole più attenzione e gli accompagnatori, come succede in molti casi, non possono essere solo persone di fiducia e per giunta ragazzotti minorenni;
il vescovo di Prato accusa i media di dare una versione distorta dell'accaduto, e punta a difendere/assolvere il parroco: lasci lavorare le autorità;
non si parla abbastanza dei genitori resi orfani del loro unico figlio in modo così assurdo.

Commento del Dott. ALESSANDRO  MASSAROTTI,  che ha scritto su Notizie di Prato:
Sono operatore sanitario,medico di famiglia con biennio,guardia medica territoriale e turistica con patentino del 118.Dalla mia esperienza esiste in queste organizzazioni estive una estrema superficialità,nessuna nozione di rianimazione,nè acls nè bls,improvvisazione,superficialità degli operatori,tutori di qesti ragazzi!!.Durante la mia attività più volte richiedo sbalordendo i genitori la visita specialistica dopo aver visitato accuratamente il mio asistito,la visita del medico sportivo,con ecg+visita cardiologica ed ecografia!!Ma si sa tutti i genitori hanno bambini sanissimi,e non vogliono nè pagare,nè ammettere che possa esistere una patologia,prima del torneo di calcetto,prima della gara in bicicletta o in piscina!! Poi avvengono le tragedie,non le fatalità,partire in orari caldissimi,affaticare il fisico di un giovane non allenato,mi pare contro il volere dei genitori,volesse rimanere in casa…non idratarsi adeguatamente avendo già mangiato,può essere fatale!E’ la solita disorganizzazione italiana!!Mancanza di cultura sanitaria,prevenzione,di buon senso,di amore verso i più piccoli!!

1 commento:

Simone ha detto...

Certo: è evidente che non si può fare un'escursione prescindendo dalle condizioni atmosferiche solo perché "già programmata": scommetto che se ci fosse stato temporale o pioggia battente si sarebbe rinviata. E col caldo micidiale di questi giorni la situazione non era simile?? Mi pare che chi organizza debba avere la lungimiranza di fare ragionevoli cambi di programma in certi casi ( "es: Invece della camminata in Calvana andiamo in bus a Vernio, o a Gavigno, e facciamo pic nic lungo il fiume" ).

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