venerdì 8 giugno 2012

Estra perde la distribuzione del gas a Prato e i cittadini sono asfissiati dalla politica

Dopo aver tenuto per tanti anni il monopolio della distribuzione del gas a Prato, la  Estragas (gruppo Consiag di cui il Comune di Prato ha la maggioranza) lo perde a favore di Toscana Energia.

Il cambio è storico, perché Consiag è una partecipata che conta e che ha un valore assolutamente politico, di gestione del territorio e costruzione del consenso elettorale.
La giunta capeggiata da Cenni aveva sempre ritenuto la gestione di Estragas sfavorevole e quindi, ecco la distribuzione del gas messa a gara. In realtà si mirava a colpire il CdA e la relativa spartizione della 'torta'.
Nel passato dicembre l'Antitrust aveva deliberato che la società Estra Reti Gas aveva abusato della  posizione dominante nel mercato della distribuzione del gas nel Comune di Prato e aveva comminato una sanzione di 276.132 euro.
Il Centro Destra esulta.

Ora, oltre al risultato della gara a favore di Toscana Energia, viene fuori un accordo segreto fra il Comune, firmato da Cenni, con Estra e Consiag che prevede che "tutti i beni e le infrastrutture descritti nella perizia sullo stato di consistenza allegata...sono di proprietà di Estra S.p.A e che ove di proprietà del Comune, si intendono trasferiti a titolo gratuito a favore di Estra S.p.A...Al fine di evitare motivi di contrasto e liti giudiziarie il vincitore della gara dovrà versare a Estra 90 milioni di indennizzo in quanto proprietario della rete.".

Di questo accordo nessuno sapeva nulla: getta un'ombra non proprio limpida sulla gara stessa.

Gli atti relativi, datati dicembre 2011, sono comparsi solo ieri all'Albo Pretorio.

I cittadini di Prato vedono ancora e sempre stipulare accordi, passare milioni, muovere persone tutto a loro insaputa. Tutto come prima.
A cosa serve lo strumento elettorale se questi sono i risultati?

Invece di pensare a come rendere autonomi energeticamente i cittadini, la politica nostrana si occupa di affari, di soldi, di gestione del potere e della perpetuazione dello stato di sudditanza della popolazione.

E' anche, e soprattutto colpa nostra.

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