giovedì 27 settembre 2012

Le motivazioni del viadotto


Ricevo dal Comitato del Soccorso contro la costruzione dell'ennesimo scempio a Prato, il 'viadotto sulla Declassata'. Dallo scritto vengono fuori diverse irregolarità compiute dall'attuale maggioranza comunale.


"LE MOTIVAZIONI DEL VIADOTTO
Spesso abbiamo sentito dire dall'assessore Bernocchi che "solo gli stupidi non cambiano idea", oggi però vorrebbe farci credere che questa amministrazione abbia sempre sostenuto il progetto del viadotto. Ebbene è un fatto che a maggio del 2011 lo stesso assessore affermava dai quotidiani locali la sua predilezione addirittura per la soluzione più radicale, il tunnel (Il Tirreno, 5 maggio 2011).
E' un fatto che a giugno 2011 questa amministrazione approvava la variante al Regolamento Urbanistico che decretava l'interramento come soluzione per il raddoppio della declassata (D.C.C. 43/2011).
E' un fatto che ad un solo mese di distanza veniva approvata una nuova delibera per realizzare il raddoppio con un viadotto (D.C.C. 63/2011) e che i costi delle 2 soluzioni fossero quasi identici.
E' un fatto che il dirigente responsabile della progettazione dell'opera, l'ing. Frasconi abbia detto e stia continuando a dire che non firmerà mai un progetto d'interramento perché ha paura di nuove possibili cause legali contro la sua persona.
E' un fatto che il Comune avrebbe potuto indire una gara di idee per la soluzione progettuale migliore ed affidare all'esterno anche la progettazione oltre che la realizzazione considerato che sul costo complessivo avrebbe inciso marginalmente e che l'ing. Frasconi e gli altri tecnici riceveranno un compenso di 360.000 euro (incentivi di progettazione).
E' un fatto che lo Studio di Impatto Ambientale che ha dato il via libera definitivo al viadotto e che ha aumentato la stima dei costi dell'interramento da 24 milioni a 33, lasciando pressoché inalterato il costo del ponte, è stato affidato dall'ing. Frasconi direttamente alla società I.R.I.D.E., contravvenendo al regolamento comunale ed alla legge nazionale che obbliga alla selezione di almeno 5 soggetti cui chiedere un'offerta (D. Lgs. 163/2006 Art.91 comma 2).
E' un fatto che il titolare della società I.R.I.D.E., l'ing. Di Prete, sia stato in passato membro di una medesima commissione al ministero dell'ambiente di cui faceva parte anche l'assessore Bernocchi (a titolo di esempio http://tinyurl.com/cuyhxmj pagg. 9 e 10).
E' un fatto che tra i fattori ambientali che deve analizzare uno Studio di Impatto Ambientale ci sia anche quello umano e nello specifico di come l'opera interferirà non solo durante la fase di realizzazione ma anche a regime e che di questo non ci sia traccia nel documento redatto da I.R.I.D.E..
E' un fatto che il Piano Strutturale arrivato in consiglio per l'adozione riportasse chiaramente che il potenziamento della declassata andasse fatto mediante il raddoppio con interramento e che sia stato presentato un emendamento che eliminava dai documenti tale riferimento, annichilendo così il lavoro svolto in questi anni da tecnici qualificati e il parere espresso chiaramente dai cittadini durante i percorsi partecipativi che in tutte le circoscrizioni avevano ribadito di volere l'interramento e delle circoscrizioni stesse (D.C.C. 40/2012).
E' un fatto che a maggio lo studio Prisma Ingegneria abbia presentato tramite l'ing. Ciatti un progetto di interramento che non solo risolveva tutte le problematiche sollevate dal Comune (rischio allagamento, spostamento sottoservizi, rischio incendio) e che aveva una tempistica di realizzo pressoché identica a quella del viadotto, ma che per la soluzione con copertura totale, sarebbe costato 19.500.000 euro, circa 7 in meno dell'attuale costo del viadotto e ben 13 in meno delle stime del Comune per l'interramento e che quindi l'interramento potrebbe essere realizzato quasi completamente con i 16 milioni promessi dal Governo mentre per il viadotto il Comune dovrà reperirne altri 10.E' un fatto che il Comune abbia rifiutato di prendere visione di questo progetto e che l'assessore Bernocchi abbia liquidato l'ing. Ciatti prima dicendo che si era lasciato strumentalizzare dall'opposizione, poi che non aveva i requisiti per proporre un progetto del genere perché non ne aveva mai fatti (uno per tutti il progetto di sottopasso della linea FF.SS. in prossimità della stazione di Pistoia).
Ed infine è un fatto che l'assessore Bernocchi è membro di quella stessa commissione VIA per le opere che rientrano nella legge obiettivo che in questo momento sta valutando il progetto del viadotto e che quindi si troverà a discutere e votare la soluzione da lui stesso fortemente voluta (all'indirizzo http://tinyurl.com/8vfscj8 i pareri espressi fino ad oggi dalla commissione con l'elenco dei firmatari).
A volte tanti indizi formano una prova. Non vogliamo che per le paure di un dirigente prossimo alla pensione e le motivazioni di un assessore, Prato venga nuovamente deturpata con un'opera che rimarrà sicuramente per i prossimi 100 anni.
Chiediamo a tutte le forze politiche locali, in particolare a quelle di maggioranza che recentemente hanno espresso il loro dissenso come Futuro e Libertà, Lega Toscana e alcuni consiglieri del PdL, di ribadire il loro no al viadotto e di farlo nelle prossime sedute del Consiglio Comunale che tratteranno questo tema.
Chiediamo al Presidente Rossi ed alla Regione Toscana di non abdicare al loro ruolo di controllori - che nello specifico poiché il raddoppio è diventato un'opera strategica regionale e nazionale prevede che la Regione possa chiedere una revisione del progetto se non lo ritiene idoneo e proporne uno alternativo (D. Lgs. 163/2006 Art.165 comma 6/b) - e di confermare la volontà di collaborare con la città per la risoluzione del problema ma scegliendo la soluzione più giusta. (Filippo Bonanni, rappresentante del Comitato).

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