Ricevo dal Comitato del Soccorso contro la costruzione dell'ennesimo scempio a Prato, il 'viadotto sulla Declassata'. Dallo scritto vengono fuori diverse irregolarità compiute dall'attuale maggioranza comunale.
"LE
MOTIVAZIONI DEL VIADOTTO
Spesso
abbiamo sentito dire dall'assessore Bernocchi che "solo gli stupidi non
cambiano idea", oggi però vorrebbe farci credere che questa
amministrazione abbia sempre sostenuto il progetto del viadotto. Ebbene è un
fatto che a maggio del 2011 lo stesso assessore affermava dai quotidiani locali
la sua predilezione addirittura per la soluzione più radicale, il tunnel (Il Tirreno,
5 maggio 2011).
E' un fatto
che a giugno 2011 questa amministrazione approvava la variante al Regolamento
Urbanistico che decretava l'interramento come soluzione per il raddoppio della
declassata (D.C.C. 43/2011).
E' un fatto
che ad un solo mese di distanza veniva approvata una nuova delibera per
realizzare il raddoppio con un viadotto (D.C.C. 63/2011) e che i costi delle 2
soluzioni fossero quasi identici.
E' un fatto
che il dirigente responsabile della progettazione dell'opera, l'ing. Frasconi
abbia detto e stia continuando a dire che non firmerà mai un progetto
d'interramento perché ha paura di nuove possibili cause legali contro la sua
persona.
E' un fatto
che il Comune avrebbe potuto indire una gara di idee per la soluzione
progettuale migliore ed affidare all'esterno anche la progettazione oltre che
la realizzazione considerato che sul costo complessivo avrebbe inciso
marginalmente e che l'ing. Frasconi e gli altri tecnici riceveranno un compenso
di 360.000 euro (incentivi di progettazione).
E' un fatto
che lo Studio di Impatto Ambientale che ha dato il via libera definitivo al
viadotto e che ha aumentato la stima dei costi dell'interramento da 24 milioni
a 33, lasciando pressoché inalterato il costo del ponte, è stato affidato
dall'ing. Frasconi direttamente alla società I.R.I.D.E., contravvenendo al
regolamento comunale ed alla legge nazionale che obbliga alla selezione di
almeno 5 soggetti cui chiedere un'offerta (D. Lgs. 163/2006 Art.91 comma 2).
E' un fatto
che il titolare della società I.R.I.D.E., l'ing. Di Prete, sia stato in passato
membro di una medesima commissione al ministero dell'ambiente di cui faceva
parte anche l'assessore Bernocchi (a titolo di esempio
http://tinyurl.com/cuyhxmj pagg. 9 e 10).
E' un fatto
che tra i fattori ambientali che deve analizzare uno Studio di Impatto
Ambientale ci sia anche quello umano e nello specifico di come l'opera
interferirà non solo durante la fase di realizzazione ma anche a regime e che
di questo non ci sia traccia nel documento redatto da I.R.I.D.E..
E' un fatto
che il Piano Strutturale arrivato in consiglio per l'adozione riportasse
chiaramente che il potenziamento della declassata andasse fatto mediante il
raddoppio con interramento e che sia stato presentato un emendamento che
eliminava dai documenti tale riferimento, annichilendo così il lavoro svolto in
questi anni da tecnici qualificati e il parere espresso chiaramente dai
cittadini durante i percorsi partecipativi che in tutte le circoscrizioni
avevano ribadito di volere l'interramento e delle circoscrizioni stesse (D.C.C.
40/2012).
E' un fatto
che a maggio lo studio Prisma Ingegneria abbia presentato tramite l'ing. Ciatti
un progetto di interramento che non solo risolveva tutte le problematiche
sollevate dal Comune (rischio allagamento, spostamento sottoservizi, rischio
incendio) e che aveva una tempistica di realizzo pressoché identica a quella
del viadotto, ma che per la soluzione con copertura totale, sarebbe costato
19.500.000 euro, circa 7 in meno dell'attuale costo del viadotto e ben 13 in
meno delle stime del Comune per l'interramento e che quindi l'interramento
potrebbe essere realizzato quasi completamente con i 16 milioni promessi dal
Governo mentre per il viadotto il Comune dovrà reperirne altri 10.E' un
fatto che il Comune abbia rifiutato di prendere visione di questo progetto e
che l'assessore Bernocchi abbia liquidato l'ing. Ciatti prima dicendo che si
era lasciato strumentalizzare dall'opposizione, poi che non aveva i requisiti
per proporre un progetto del genere perché non ne aveva mai fatti (uno per
tutti il progetto di sottopasso della linea FF.SS. in prossimità della stazione
di Pistoia).
Ed infine è
un fatto che l'assessore Bernocchi è membro di quella stessa commissione VIA
per le opere che rientrano nella legge obiettivo che in questo momento sta
valutando il progetto del viadotto e che quindi si troverà a discutere e votare
la soluzione da lui stesso fortemente voluta (all'indirizzo
http://tinyurl.com/8vfscj8 i pareri espressi fino ad oggi dalla commissione con
l'elenco dei firmatari).
A volte tanti
indizi formano una prova. Non vogliamo che per le paure di un dirigente
prossimo alla pensione e le motivazioni di un assessore, Prato venga nuovamente
deturpata con un'opera che rimarrà sicuramente per i prossimi 100 anni.
Chiediamo a
tutte le forze politiche locali, in particolare a quelle di maggioranza che
recentemente hanno espresso il loro dissenso come Futuro e Libertà, Lega
Toscana e alcuni consiglieri del PdL, di ribadire il loro no al viadotto e di
farlo nelle prossime sedute del Consiglio Comunale che tratteranno questo tema.
Chiediamo al Presidente Rossi ed
alla Regione Toscana di non abdicare al loro ruolo di controllori - che nello
specifico poiché il raddoppio è diventato un'opera strategica regionale e
nazionale prevede che la Regione possa chiedere una revisione del progetto se
non lo ritiene idoneo e proporne uno alternativo (D. Lgs. 163/2006 Art.165
comma 6/b) - e di confermare la volontà di collaborare con la città per la
risoluzione del problema ma scegliendo la soluzione più giusta. (Filippo Bonanni, rappresentante del Comitato).
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