lunedì 9 febbraio 2015

I nostri cervelli fermi (a proposito di "Vi odio, cari studenti")


Ricevo e pubblico due riflessioni di una nostra amica, Maura Salvi e di una spettatrice,  Marta, su "Vi odio, cari studenti".  Grazie per sostenerci, ne abbiamo bisogno.


"Cara Maila, lo spettacolo continua …. e sono ancora vive le sensazioni vissute con “Cari studenti”, quindi te le invio.
Ieri sera c'erano molti giovani e avrei preferito ascoltare le loro opinioni su quanto avevamo vissuto in Baracca.
Poi invece non sono intervenuti, forse per timore, ma il dibattito è stato davvero interessante. Mi premeva però dirti grazie per questo evento, che non solo celebra Pasolini più di ogni altro evento proposto per "celebrarlo", grazie al tuo lavoro abbiamo assistito ad un "non spettacolo" che comunque però via, via, 
andava formandosi lì, in Baracca, per aprire ad una riflessione su Pasolini e la sua attualità, ma anche su come siamo adesso dopo tante lotte studentesche, operaie, o femministe. 
Riflessioni sulle quali spesso rifletto senza risposta: siamo qui fermi stagnanti, sembra che abbiamo fatto chissà quali progressi, ma per quante lotte abbiamo fatto, non trovo che le nostre menti siano così rivoluzionate.
Nonostante la grande "comunicazione" i nuovi cervelli, l’informazione e "il nuovo che avanza", siamo vecchi e fermi!!
Nonostante tutte le celebrazioni pasoliniane e i vari eventi per leggerlo facendolo spesso "nostro" ma solo per comodo o per darsi un atteggiamento intellettuale.
Ieri sera non era certo per comodo, anzi il contrario ... ricordare certe cose su di lui può anche essere "scomodo" ma penso che sia ricordarlo com'era.
Inoltre affermo anche che tu Maila lo puoi fare, per preparazione e perché è nel tuo stile non ricoprire la verità, neanche con un velo sottile!! 
Devo dire che mi è piaciuto molto il dialogo fra l'intellettuale e lo studente, interpretato egregiamente da te ma anche da Francesca Lenzi, brava anche in Miriam. E’ stata una scelta molto azzeccata, ha sostenuto benissimo la figura degli studenti di quell'epoca, anche come atteggiamento e presenza fisica.
Se farete altri incontri, come da proposte nate ieri sera, fammi sapere, verrò non
come intellettuale ma semplicemente per ascoltare o dire la mia.
In passato qualcuno “di parte” mi ha lasciato intendere che Pasolini per me era un autore troppo “alto”. Infatti lo era, ma a me piaceva, mi aveva colpito una sua intervista nella quale diceva che preferiva confrontarsi con gli alti intellettuali o con i contadini piuttosto che con le categorie “di mezzo”.
Viste le mie origini … ho pensato di potergli dare dal “basso” una sbirciatina!
Grazie ancora e alla prossima! M.

PS:
Avevo scritto queste cose su “Cattiverie”, poi non l’ho inviate per mancanza di tempo ma le Cattiverie sono rimaste molto presenti in me.
L’ ho trovato uno spettacolo delizioso, raffinato, scritto con intelligenza e ironia, non è facile far ridere di qualcosa di concreto, di solito lo si fa per situazioni spontanee, per frasi o azioni casuali, lì tutto sembrava spontaneo, casuale, ma tutto era molto ben dosato. Non avevo dubbi sulle capacità attoriali di Gianfelice ma è stato lo stesso sorprendente: per quella ironia e comicità sottile, elegante, spontanea e ben misurata.
Delizioso, pensavo mentre percorrevo la strada di casa, piacevole …. ma essere bravi non serve più?
Serve, ma non ha una grande risonanza, ha molta risonanza tutto ciò che ci viene propinato a gran voce. Ciò che viene sussurrato o gridato da una voce “fuori” non serve. Comunque fa piacere assistere a qualcosa di ben fatto, pur con l’amarezza di pensare che avremmo potuto essere un po’ più numerosi quella sera, ma forse non abbiamo usato i toni giusti … o meglio i toni di moda, nel proporlo! ( …?) Ciao!!!"


"Signora Maila,
volevo ringraziarla per lo 'spettacolo non spettacolo' di sabato su Pasolini.
Io credo che fosse ancor più e meglio di uno spettacolo, che ci ha lasciato in serbo tanti pensieri. Lei, inutile dirlo, è bravissima, e si capisce molto preparata sull'argomento.
Non esiste un posto a Prato e non solo dove si vedono robe del genere. Il suo teatro è una piccola perla, grazie per tutto quello che fa e per come lo fa.
Volevo scrivere sul quaderno del gradimento, ma poi non era facile sul momento.
Tornerò presto a trovarla." Marta

1 commento:

Anonimo ha detto...

Maura, ti ringrazio dell'apprezzamento per il lavoro di Maila e mio. E' un grande merito oggi essere attenti e sensibili spettatori come sei tu e, devo dire, tranne sporadiche eccezioni, come gran parte dei frequentatori del teatro la Baracca. E' con voi che si forma quella comunità spirituale, intellettuale, estetica e, alla fine, di intenti che è già nucleo di un riscatto civile e umano, che è già ribellione cosciente e costruttiva, che è già pensiero e azione. Grazie per la tua assiduità che è la risposta migliore alle assenze di assessori e prefetti culturali, attratti anche loro dai richiami assordanti che strombazzano la presenza dei falsi miti e delle sagome stanche di palcoscenico? Grazie a Maila, che di Pasolini incarna lo spirito di contraddizione e la vis poetico-politica, e che rimane sempre se stessa e accuratamente lontana da successi frivoli e vuoti, ma è costretta a sopportare la vicinanza di una classe politica che non merita di averla in questa città…
Gianfelice

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