venerdì 6 febbraio 2015

Il giornalismo distrutto dal clic

Perché il giornalismo 'on line' è conformista? Perché segue ferocemente il clic dei suoi lettori, che può controllare. Ogni articolo viene visionato: quanti clic ha ricevuto? Quanti commenti?

Alla fine si privilegiano quelle notizie che sono più cliccate, più commentate: come quelle del gattino ferito (come mi confermava una giornalista) o la foto della vamp di turno eccetera; o gli articoli sulle diete. O le sparate della vantona/e della politica locale.

Il giornale, che una volta lo faceva il direttore e l'editore, in eterno contrasto, ora lo fanno solo i cittadini, nel senso più bieco del termine però, abbassando sempre il livello, al fine di fare 'tiratura'. I cittadini, che credono di avere uno strumento democratico, sono invece strumento di chi fa il giornale solo per fare soldi, come puro affaruccio, o gabbarli, e controlla quali sono le coste migliori da scrivere per avere tanti clic.

Un giornale dovrebbe rimanere anche ferocemente cartaceo, un po' anti-pseudodemocratico  non farsi sporcare troppo dai 'commenti'.

Se i cittadini hanno  qualcosa da dire, molto meglio una letterina, oppure si sfoghino su facebook.

Il clic,  atto di puro terrorismo democratico consentito dal potere e concesso ai cittadini in funzione liberticida, è il vero distruttore di quel po' di giornalismo a cui rimaneva qualche minuzzolo di senso critico e di servizio.

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