giovedì 31 dicembre 2015

Prato, città di 'carta'

La Giunta del Comune di Prato non fa che sfornare progetti sulla città che verrà e chissà non pensi che questo basti a governare.

Progetto su una nuova China Town, progetto sull'area dell'ex ospedale, che il Biffoni vorrebbe trasformare in un 'Central Park', e per cui sarà previsto un bando internazionale.

E' chiaro che dietro a tutto questo rosso e verde, c'è molto cemento in previsione; affari. Ti lascio un pezzo di verde e ti faccio contento; mi prendo un pezzo di terra per costruire.

Altrimenti ci si muoverebbe anche in altro modo, se ci fosse convinta progettualità su verde e ambiente. Basterebbe cominciare a progettare e concretizzare nuova mobilità urbana, incentivando mezzi pubblici e biciclette; banale trekking urbano eccetera.

Si lascia poi irrisolto il problema sanitario, i posti letto carenti nel nuovo ospedale; la questione sociale, che in città è drammatica;  la vita nelle periferie; invece a Prato - città di borghi - dovrebbe essere significativa.

Al contrario, per la periferia si progetta il peggio, che già lo contiene: oltre ai depuratori di Baciacavallo e del Calice, alla Chiesanuova si sta mettendo le basi per l'inceneritore per i morti, altra fonte di affari e di inquinamento; altrove, come a San Giorgio, si lasciano lavorare imprese pericolose per l'ambiente e la salute, senza che la cittadinanza sappia nulla delle nocività. A Casale, già affaticata appunto dal Calice e dal Casello di Prato Ovest, si pensa di trasferirci la Varvarito, quando già c'è un'impresa che lavora gli inerti.

In realtà, nonostante la giunta si mostri con mosse e proclami propagandistici, incluso sui social con invito al 'mi piace', in pieno fermento di progettualità, essa è assente in toto dalla quotidianità e dalla problematiche del presente.

Il Sindaco è poi spesso assente dai consigli comunali, e sarebbe invisibile ai cittadini se non ci fossero i 'troppo buoni' media e i social che ne propagano l'immagine e i pochi discorsi.

Sono in molti in città a chiedersi se queste persone siano veramente capaci di governare o se sono state messe lì tanto per essere facile strumento di certa 'politica'.


mercoledì 30 dicembre 2015

Capodanno 2016 al Teatro La Baracca

Ecco due spettacoli antidepressivi per il Capodanno 2016 al Teatro La Baracca:

Venerdì 1 e sabato 2 gennaio, ore 16,30
LA BEFFANA
(Commedia per ragazzi e famiglie)

Domenica 3 gennaio, ore 16,30
GATTA AL LARDO, Ragionamento comico sui proverbi
(Per tutti).



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Intellettuali italiani? Ma dove?

Un articolo sull'Espresso mette il dito sulla piaga: gli intellettuali italiani sono assolutamente silenti davanti al fenomeno Matteo Renzi.
Perché? Perché la Sinistra da sempre sponsorizza e tiene il bandolo di questi presunti intellettuali, e li tiene a busta paga.
Berlusconi aveva provato a fare lo stesso, ma non ci è riuscito se non sporadicamente.

Hanno tutti paura di perdere le posizioni, le prebende, gli uffici! tutti zitti e buoni e acquattati.

Ci sono poi quelli che lo sono sempre stati, acquattati, anche quando imperava il Berlusconi.

E non è poi tanto vero che sono gli attori a detenere lo scettro della protesta, come invece un altro articolo dello stesso giornale fa capire, chi bofonchia un po' è sempre gente che in qualche modo e lo può permettere, figli di grandi papà e mammà, gente ormai nel giro di dei grandi nomi. 

Sono proteste rituali, dove non si mette in discussione se non al massimo il singolo 'imperatore'.  Nel sistemino tutti ci stanno e ci sguazzano.

Se si va più in profondità, poi, non si trova più nessuno.

Primo: intellettuali veri non ce ne sono. Non ci sono persone più capaci di elaborazioni, di discussioni, di polemiche. O, dicendo in altro modo, non ci sono più intellettuali coraggiosi, pronti a mettersi in discussione.

Dalle università italiane non giunge alcuna voce.
Dai giornali italiani non giunge nessuno scritto di vera polemica, se non rarissimamente.
Dalle case editrici, i romanzi, le storie sono trite e ritrite; nessun frizzo, nessuna nuova presa di posizione, nessun vero squarcio sul mondo.
Dalla televisione pubblica, meglio non parlarne, visto che siamo costretti a pagare una tassa per sorbirci pubblicità e Fabio Fazio o Sanremo. Se ci fosse qualche signore pensante, si sarebbe levato per gridare allo scandalo di questa questa televisione ruffiana e baldracca che si fa pagare salato per mantenere lo status quo.
Dal teatro, dalla musica, dall'arte figurativa beh, la mia esperienza diretta mi fa scrivere che siamo al collasso intellettuale e morale, oltreché di contenuto specifico. Non parliamo poi dell'estetica. Nessuna riflessione al riguardo. A Prato il massimo che si è riusciti a esprimere per far discutere un po' la popolazione è quell'ammasso inquinante pseudoartistico di via del Pesce che non significa proprio nulla, che dimostra il vuoto artistico contemporaneo. 
Il conformismo è totale, asfissiante, e i giovani sono i portabandiera di questa adesione al sistema, peraltro ormai collassante. Insomma, soldi non ce ne sono più, e nonostante tutto, questi giovanotti sono attaccati alla zattera che va alla deriva...
Dalle scuole, le poche proteste dei ragazzi vengono soffocate nel giro di pochi giorni. Chi di dovere non ci comunica perché e percome protestano. Un po' come è sempre accaduto per gli scioperi, l'informazione è monca e connivente. Gli altri giovani e meno giovani affogano nei bicchierini e nel mangiar fuori, fumando per strada, prendendosi le rituali polmoniti con in mano gli smartphone.

Non ci sono intellettuali di valore né artisti di alcun genere, e se anche ci fossero, verrebbero subito tacitati, derisi, messi da parte. L'Italia è un paese in piena dittatura e in stallo, e si autocensura ormai da sé, non ha più nemmeno bisogno del manganello.

Renzi (e la sua corte sparsa) ha mano libera e farà quel che vuole.
Siamo una massa di codardi. E gli intellettuali e gli artisti, come da buona tradizione italiana, solo cortigiani.

martedì 29 dicembre 2015

Italia un paese senza cultura ambientale

Il problema dello smog di questi giorni nelle città a causa della nebbia, è solo la punta dell'iceberg in un paese che non ha, a nessun livello, né locale né nazionale, cultura ambientale, né la promuove.

Nelle città i sindaci balbettano, soprattutto in questo periodo che bisogna spendere i soldi e quindi le città devono essere accessibili per il commercio!, e il Presidente del Consiglio Renzi non se ne cura minimamente, preso com'è nel suo spettacolo dal titolo 'La ripresa dell'Itlaia', dove per la questione ambientale non c'è nessun ruolo.

Chi poi persegue, a livello personale e quotidiano, una vita 'diversa' e cerca di inquinare meno possibile, riciclare, muoversi in bici, non utilizzare o ridurre al massimo i detersivi, beh, è soggetto al pubblico ludibrio.

Ricordo che quotidianamente si possono mettere in pratica piccoli comportamenti e senza troppa fatica per inquinare meno: andare più possibile a piedi o in bicicletta o con i mezzi pubblici; utilizzare proprie buste per la spesa; mettere da parte cartone e quanto possibile che possa essere utile per varie situazioni; per verniciare, utilizzare vernici ad acqua; ridurre l'uso della plastica e dei contenitori; riscaldare in modo corretto gli ambienti, senza eccessi e magari coprirsi di più; per lavare i piatti usare i fondi del caffé o l'acqua della verdura; oppure, per chi ha il camino, può andar bene la cenere che, quando è passata bene, è ottima anche per la lavatrice.

Ricordare che il rifiuto è oggi trattato un affare e che noi con il rifiuto possiamo anche risparmiare soldi e tempo; che andando a piedi o in bici guadagniamo in salute; e che comprare una automobile è un investimento solo per le case automobilistiche.

Se fossi un sindaco, anche a rischio di passare per ridicolo - io spesso sono stata derisa e lo sono per questo - , darei consigli pratici in materia ambientale; più che soldi buttati nei mega manifesti di auto-promozione, spenderei i soldi pubblici in campagne di sensibilizzazione.
Ma chi non pratica questo tipo di vita o una politica minimamente alternativa, certo non può pensare né immaginare, o men che meno permettersi, alternative se non il traffico veicolare a targhe alterne o poco più.

Quando la nebbia se ne sarà andata dalle pianure padane, il problema ambientale poi ritornerà nel comodo vano del dimenticatoio.

lunedì 28 dicembre 2015

L'INSTALLAZIONE IN VIA DEL PESCE E' INQUINANTE


Proprio ieri sera, dopo lo spettacolo, passeggiando per Prato insieme a Gianfelice, ho considerato nuovamente quanto fosse inutile e 'dannosa' l'opera in via del Pesce, ora in versione tinteggiata di nero, forse nel vano tentativo di renderla più 'elegante', e riflettevo proprio sullo smaltimento di tutto quell'ambaradam.
Non è più soltanto una 'questione estetica', e sono felice di veder condivisa questa considerazione.
Pubblico quanto mi si sollecita:

"L’opera in piazza del Pesce nuoce gravemente alla salute, la verniciatura è stata eseguita  senza alcuna precauzione e impiegando materiali verniciati tossici che oltretutto costituiranno problemi per lo smaltimento in quanto da considerarsi rifiuti speciali.
Mi pare dunque doveroso denunciare questo superficiale ed assurdo modo di comportarsi, specialmente in un momento come questo dove l’inquinamento dell’aria è al centro delle preoccupazioni ambientali per la salute di tutti. Ecco perché occorre rimuovere con urgenza questa installazione! Penso che dal blog “Primavera di Prato” possa partire questa iniziativa, perché ritengo che specie la “street art” dovrebbe, al contrario di quanto si è fatto con questa installazione, promuovere un percorso virtuoso e, semmai , educativo o di denuncia in senso ecologico  nei confronti della qualità dell’ambiente.
Le vernici costituiscono una fonte importante di inquinamento dell’aria indoor e outdoor, sia perché contengono sostanze chimiche che evaporano facilmente all’aria, sia perché rivestono anche grandi superfici.

simbolo teschi prodotto velenosoLa maggior parte delle vernici convenzionali e dei prodotti di rifinitura, seppur dichiarate dannose in tutta Europa,  è una fonte di emissione di composti organici volatili(VOC), tra cui formaldeide, benzene, toluene, ecc., che possono essere presenti con la funzione di solventi, diluenti ecc. o per aumentare le prestazioni del prodotto.  Oltre ai VOC, le vernici possono contenere e rilasciare altre sostanze odorose, tossiche, o componenti indesiderati, quali i pesticidi e i metalli pesanti (piombo, cadmio, cromo, mercurio, arsenico e titanio)."

domenica 27 dicembre 2015

Pagliaccia Secca fa ridere

Quando ridono i bambini è bello; ma quando a uno spettacolo per bambini ridono i grandi, be', allora lo spettacolo per bambini è davvero riuscito.

Quando poi si divertono anche gli attori, come si dice, è 'tanta roba'.

Così al Teatro La Baracca ieri; oggi al Teatro Magnolfi.
Non si poteva finire meglio questo 2015.












sabato 26 dicembre 2015

LA BROCHURE DI PRATOFESTIVAL: SOLDI BUTTATI

A causa di un errore sulla brochure di Pratofestival, che aveva indicato alle ore 21 lo spettacolo di oggi pomeriggio alla Baracca, abbiamo perso diversi spettatori (che invece si sono presentati appunto alle ore 21).

Vergognoso. Un dispetto? Superficialità? Mancanza di professionalità?

Sappiamo, e lo abbiamo verificato anche per altri eventi, che ci sono altri errori.

Controllate attentamente prima di andare a vedere uno spettacolo, perché la brochure non è attendibile.

Ancora una volta, i nostri soldi buttati (oltre che persi).

Pagliaccia Secca Sos si replica domani pomeriggio (ore 16,30) al Teatro Magnolfi. Speriamo che non accada come l'anno passato, quando moltissimi spettatori furono rimandati indietro.

giovedì 24 dicembre 2015

Natale

Anche questo Natale
ci ritroviamo
coi soliti regali

le nostre misere ingiustizie
così palesi
e grandi;

i nostri interessucci,
gli amichetti,
la dose quotidiana disonesta;

il nostro sesso
spiegato e prepotente.

La mamma
petulante,
il babbo
violento
o assente;
il figlio ingrato.

La nostra tenace
persistenza.

E ogni anno
e proprio in questi giorni,
chiamiamo il fabbro astuto
a saldare l'esile fragile
attaccatura al mondo,
pagandolo salato.


mercoledì 23 dicembre 2015

Il Comune e la fattoria degli animali

I NOSTRI COMUNI SONO COME LA FATTORIA DEGLI ANIMALI.

Tutti sono uguali.
Ma qualcuno E' più uguale degli altri.

Prato: a Contemporanea Festival vanno 25000 euro e al TPO 15000!  Ma già non fanno parte del Metastasio? Roba da chiodi.

Questa giunta contribuisce fortemente a impoverire la città.
Grazie, assessore Mangani!

Ecco i contributi alle associazioni:

martedì 22 dicembre 2015

Tutta l'arte è merce!

Qualche ragazzotto di provincia ben introdotto nel futuro partitico sentenzia che quella installazione artistica di Prato che fa tanto discutere i cittadini pratesi, come è avvenuto anche nel recente passato tante volte per episodi simili,  dichiara insomma che quell'opera-ammasso di via del Pesce non sarebbe opera mercificata.

Si tratta di una affermazione superficiale, dato che l'installazione sarà pagata.

Certo, non può essere venduta a gallerie o galleristi,  meno male!, tuttavia tutta l'arte indistintamente è merce e tutti gli artisti, ma proprio tutti, sono mercificati.

Anzi, le stesse città d'arte sono grandi cantieri di merce, e in questo senso viene così corteggiato il turismo, e con il beneplacito di tutte le forze politiche e artistiche!

Dispiace dirlo, ma è così, e da diversi secoli ormai.

E non è sempre un male, visto i prodotti a volte felici di questa mercificazione.

Certo, ultimamente la situazione è molto peggiorata a causa della massificazione dell'evento artistico, triturato appunto nel macinino turistico e commerciale senza pietà, ma anche perché artisti presumono di essere in molti e senza averne talento, modo, figura...contenuto!, a tal punto da mettere in discussione il senso stesso del fare artistico.

Quando l'arte non è stata mercificata in senso classico, si è comunque resa prona a un governo, a un signore, a un partito. O è stata resa brutalmente prona, come era evidente fino a pochi anni fa nel mondo presunto comunista. Basta leggere qualche paginetta di Aleksandr Solzenicyn!

Oggi, peggio ancora, accade l'unione dei due meccanismi: mercificazione e adesione programmatica a un partito, a un gruppo a un movimento eccetera (e questo in particolare lo fanno gli artisti mediocri per lavorare).

Tanto per capirci:  Caravaggio dipingeva le Madonne, e si faceva pagare, e non solo le dipingeva come voleva lui, ma i committenti non riuscivano a renderlo 'aderente'! E così altri, e non solo i 'grandi', come Leonardo. Oggi, invece, l'artista viene completamente catturato, e dal mercato e dal partito!

E certe dichiarazioni catto-comunisticanti e strumentali dei ragazzotti di provincia lo dimostrano.


lunedì 21 dicembre 2015

Perché non mi piace Giovanni Lindo Ferretti

A Prato Giovanni Lindo Ferretti è stato al Castello dell'Imperatore, retorico e demagogico come sempre, con i suoi cavallucci.
Musicalmente parlando l'artista non mi entusiasma; ma questo poco male.
Alcune delle sue canzoni le trovo astute e piene di banalità, e parlo delle parole; altre veramente e volutamente 'brutte' dal punto di vista musicale.
Il punk d'altronde fa parte di quel movimento dell'estetica del brutto nato alla fine dell'Ottocento, come ci fece notare Baudelaire.
Insomma, Giovanni Lindo Ferretti è un epigono, come molti, troppi di noi.

Ma la cosa più pietosamente divertente è la sua 'conversione' alla Destra ( con l'inclusione della conversione alla Fede!, il pacchetto è completo), il vederlo sempre e comunque sponsorizzato dai politici; prima saltellava sui palchi sovieticanti; ora sui palchi con Meloni e Cocomeri. D'altronde, sennò come si fa a lavorare così in vista e bene?
Dietro quell'aria da santone anarchico emilio-romagnolo, si intravede l'astuzia dell'uomo di spettacolo da fiera di stampo post-bizantino.


domenica 20 dicembre 2015

Celestini 2015, com'è andata

Ieri sera niente dibattito, spettacolo e basta.
Una scelta fatta per segnare una discontinuità rispetto al passato (ma anche in altre due recite passate il dibattito non c'era stato), e anche per tranquillizzarmi.
A ogni replica dei "Celestini" si rinnova una grande emozione in me, ritornano i ricordi delle violenze ricevute da bambina nell'istituto di Santa Caterina a Prato, come ho voluto spiegare bene ieri sera.
Merito di questo spettacolo se alcuni ex-celestini si sono ritrovati negli anni passati, e anche quest'anno l'incontro si è ripetuto.
Un grazie anche agli spettatori che, ancora alla sedicesima replica a Prato, mi seguono numerosi.

venerdì 18 dicembre 2015

Boschi a baccano

Maria Elena:  Pronto, pronto, Matteo?

Matteo: Cicci, richiamami dopo, ora non è il momento....

Maria Elena. Omamma, ma io non so icche' fare, icche' pensare...Hai visto che è successo, suvvia, tesoro, dammi una manina.

Matteo: Io farò il possibile, ma non lo so. Ti voglion sfiduciare. Ma come si fa a sfiduciare un angelo come te....Tu se' bellina, tu se' carina, ma son incazzati, nini, te lo dico.

Maria Elena.  Ovvia, su, omamma, ma icchè c'entro io con quel pelandrone d'immi babbo...che c'entro io...oh, gl'è normale perdere un po' di soldi, e' voglion giocare, voglion guadagnare, e poi danno la colpa alla banca...Ma io dico...via Matteino...

Matteo.   E come sa a fare? Facciamo la conta!

Maria Elena.  Mica tu mi vorrai sacrificare, vero?

Matteo. No no, non ti preoccupare, cicci. Come si potrebbe fare senza di te, in questo governo? Te sei bellina, te sei carina, te, in televisione, e' tu fai sempre effetto...

Maria Elena.  Lo dicono tutti. La collega, via, non ha lo stile mio, è un po' 'madia'. Scopiazza lo stile fiorentino, ma è romana, è rozza. Vuoi mettere, no, noi fiorentini? Ti ci vuole qualcuno come me. Suvvia, ovvia, oddai, oioi...Posso darti un bacino?

Matteo.  Grazie, sì, dammi un bacino, tesoro, cicci.

Maria Elena.  Oioi omamma, ovvia, su.



mercoledì 16 dicembre 2015

L'oro d'Arezzo

Mai come in questo periodo si capisce dov'è l'oro in Italia.

Dove Fanfani riuscì a far giungere l'Autostrada del Sole, deviando il percorso con la 'curva Fanfani'.

Arezzo, cupo cuore massonico che oggi piange il suo capo, il morto tardissimo Licio Gelli (pistoiese, sarà sepolto domani nella città 'orsetta').

Arezzo, cuore delle banche fallite (Banca Etruria) e del potere finanziatore di certo sistema partitico.

Arezzo, non a caso città dell'oro.


A Prato due assessori alla cultura

A Prato, ormai è chiaro, ci sono due assessori alla cultura: il primo, il titolato ufficiale, è il bel sornione Simone Mangani, e l'altra, non titolata ma di fatto, è l'assessore Daniela Toccafondi, ufficialmente alle attività produttive, al commercio e alla gioia di vivere pratese.

E' quest'ultima l'anima culturale del centro storico, la vitalizzante artefice di mostre incomprensibili ai cittadini, ma che rendono pepata la città; è lei la beneamina e beneamata fatina della cultura tradizionale e  popolare dei negozianti e delle più becere tradizioni pratesi, tutte finalizzate a far vivere 'stobenedettocentro' di Prato, diventato grazie a lei un settaccio natalizio per filmetti di Natale appunto alla pratese.

Lo slogan "Sei vuoi bene alla città, vivi il centro" di destra memoria, che riempiva la città datinesca di cartelloni immensi durante l'era cenniana, si realizza così pienamente e felicemente.

Come anche accadde all'Esposizione Universale, quando portò la pratesità in tournée, anche questa volta la fata dai capelli rossini di Prato, mette in ombra, soprattutto in questo periodo, il Simone Mangani, più compassato, più annoiato, più esistenzial-esisto di lei, impegnato nell'entichettatura di partitofra Metastasio tricchetracche, Pecci sì Pecci no, localini vo non vo.

Lei, la nostra assessora, è veramente rossiniana, frizzante briosa come deve essere una vera figliola del Datini, spònsora di tutta la pratesità presente e futura, impareggiabile fattrice di quest'alberone natalizio mercataro e posticcio che dovrà diventare prima o poi Prato, meta di turismo infinito saecula saeculorum.

martedì 15 dicembre 2015

Non esistere

Al Teatro La Baracca non sarà dato niente dei fondi destinati alle associazioni del Comune di Prato. Insomma, per la nostra attività in sede, picche.

Scrivo tanto per informare gli spettatori, amici e nemici che da anni ci seguono, che non c'è niente di nuovo per noi.

Ci fanno fare gli spettacoli, ci danno duemila euro, e questo ci deve bastare. Insomma, come prima e più di prima. Tutto il lavoro sulla storia di Prato, il lavoro in periferia dal 1993, giusto per fare un esempio, questo Comune, una giunta dopo l'altra senza grandi differenze, è valutato nulla.

D'altronde, a parte qualche caso sporadico, i titolati non sanno nemmeno cosa facciamo.

Per gli assessori e i presidenti e i commissari e i funzionari, e anche per alcuni giornalisti-lacché sarebbe molto meglio che queste realtà indipendenti non esistessero (anche se in alcuni casi fanno finta di sostenerle con progetti-fantoccio).

Anzi, dietro questi dinieghi, o questi regalucci di Natale, c'è il sottotesto: 'Non esistere'.

Epifanie moderne della distruzione del 'diverso'.


Avviso per "L'infanzia negata dei celestini"

Per la replica del 19 dicembre ore 21 al Teatro La Baracca, onde evitare il ripetersi dei fatti sgradevoli degli anni passati, e che non voglio più tollerare (intrusione improvvisa da parte di spettatori nel camerino, interruzione di pubblico spettacolo, atti di fanatismo e intemperanze varie), è necessario:
1. prenotare obbligatoriamente;
2. indicare i nomi precisi delle persone che intendono assistere alla replica di sabato 19 dicembre;
3. un riferimento telefonico per eventuali comunicazioni.
Il telefono del teatro è lo 0574-81236 oppure scrivere a teatrolabaracca@gmail.com.

lunedì 14 dicembre 2015

Politica cultural-musicale a Prato

Mentre l'assessore Mangani e diversi cittadini di Prato scrivono partiture in tono maggiore sul connubio fra Camerata Strumentale di Prato e la Scuola di Musica Verdi, voglio intonare una nota fuori dal coro.

Sì, va bene, 'tutto bello', ma è un fatto che a Prato le bande e le filarmoniche (quelle tanto deprezzate dall'accademismo musicale di alcuni miei ex-maestri di musica), e quindi la creazione e la diffusione popolare della musica stessa, sono state distrutte.

In realtà anche in campo musicale, come in quello teatrale o artistico-figurativo, non si fa che 'entizzare', cioè rafforzare il potere politico attraverso gli enti culturali che succhiano soldi, sono gestiti partiticamente, e distruggono ogni creatività o soggetto alternativo. 

Si veda per esempio la quasi scomparsa banda pratese Edoardo Chiti (a parte qualche fugace apparizione natalizia eccetera), che ben altra sorte ha avuto di quella pistoiese Borgognoni.

Domenica Meraviglia

Lontana
dai vostri localini
snob sob bob
fra poesie e canzoni

in un parterre
stile neoclassico obliato
con accanto vecchietti
color sfumato comunista
o giovanotte demodé
dai nomi fantastici
Selvaggia Corilla
Geggè,

ai piedi di colonne doriche
dimentica delle vostre birre
di lamenti connessioni
snob sob bob
di primi piatti
e mercatini,

finalmente
è nata mia figlia,
Domenica Meraviglia.

domenica 13 dicembre 2015

La città si fa branda

Il progetto "La città si fa branda" dell'Assessorato all'Inutilità nr. 9 del Comune delle Comunelle è il migliore esempio pratico di come si vogliano addormentare i cittadini attraverso i raccontini della nonna e dei piccini, per farli giocare al gioco 'la città che vorrei'.

In questo l'Assessorato all'Inutilità nr. 9 conta di riuscirsi perfettamente attraverso varie tappe di gioco-addormentamento della cittadinanza.

In cosa consiste questo progetto-gioco? A immaginare la città futura attraverso varie tappe in cui i cittadini immagineranno come potranno addormentarsi meglio e bene, con i turisti che saranno invitati in città per fare altrettanto.

Se tutto va bene, quando il progetto sarà terminato, nel Comune delle Comunelle i cittadini potranno fare meglio le loro belle ninne al suono dei raccontini e delle favole diffuse dagli Assessori Inutili!

Partecipa!

giovedì 10 dicembre 2015

Puzza di pesce (vecchio e addomesticato)

In Piazza del Pesce a Prato c'è una installazione che fa discutere messa su dalla galleria Die Mauer e finanziata dal Comune. Alcuni cittadini, scandalizzati, chiedono cosa significhi. Si sprecano i commenti ironici.
I filogovernativi (e un po' a digiuno d'arte) invece dicono, più o meno: "Finalmente, vi siete resi conto della piazza". Oppure: "Vedete? Così si discute d'arte".
Si tratta del vecchio 'atto gratuito' (definizione di André Gide), ossia l'improvvisa comparsa di qualcosa di assurdo e repellente (e che si modifica, certo).
Brecht creò qualcosa di simile in teatro con l''estraniazione'.
Osservando l'installazione confesso di soffrire di terribili attacchi di dejà-vu.

Eppure, per quanto saltino selvaggiamente, i nostri pesci, o anche leoni e leopardi, sono evidentemente addomesticati.


P.S. del 13 dicembre: lo spettacolo vero è osservare le facce e i commenti dei pratesi davanti all'installazione-spazzatura. 

Manca uno specchio-segreto (ma gli artisti non c'hanno pensato? Miror!),  o qualcuno che in carne e ossa esegua il vero evento insomma, la registrazione dei cittadini scandalizzati o disgustati eccetera davanti a  questo tipo di opera, che loro pagheranno 4500 euro.

mercoledì 9 dicembre 2015

Processo a Pasolini


L'inceneritore dei morti: a Prato si farà

Così, a Prato, sembrano davvero determinati a fare l'inceneritore dei morti.

Sembra più proprio, inceneritore che crematorio. Come suggerisce Antonella, dice correttamente quello che si vuol fare.

Come ogni inceneritore che si rispetti, anche quello per i morti inquina.

Che strano, mentre i Europa si chiudono, e si cercano altre soluzioni meno inquinanti e squallide, in Italia si aprono inceneritori su inceneritori.

Si prevedono affari profumati sulle nostre ossa.

martedì 8 dicembre 2015

Corto de "Le tre vite del ragazzo di Tien An Men"

Ecco il corto de "Le tre vite del ragazzo di Tien An Men".

Non abbiamo bisogno di misericordia, ma di diritti

Condivido il messaggio dell'UAAR per la sua campagna di abbonamenti:

"L’Italia non riconosce diritti ormai consolidati in altri paesi occidentali e sconta una pesante influenza della Chiesa cattolica. Non esistono le unioni civili, vengono imposti simboli religiosi a scuola, è difficile abortire, avere un figlio con la fecondazione artificiale, un’alternativa all’ora di religione cattolica, un’informazione non succube del confessionalismo. Nel clima di papolatria verso Bergoglio, prendono piede movimenti confessionali che vogliono imporre un marcato tradizionalismo cattolico. Mentre si fa strada l’integralismo islamico di impronta comunitarista, cui fa da contraltare la xenofobia identitaria."

Effettivamente, non abbiamo bisogno di misericordia, ma di diritti.

lunedì 7 dicembre 2015

Natale: Pistoia batte Prato (ma solo sulle luminarie)

Fascinosa l'illuminazione natalizia a Pistoia, mentre al limite dell'insignificante quella di Prato, direi banale e 'fredda', con l'eccezione del Castello dell'Imperatore.
Pistoia ha comunque una marcia in più nel periodo natalizio, c'è poco da fare, proprio per la sua conformazione cittadina, che la rende invece insignificante in estate.

Non così il programma degli eventi che, se pur a Prato non entusiasmi per nulla, è da preferire alla banalità e all'untuoso buonismo del programma natalizio pistoiese.

E poi lascia senza parole il trito e ritrito dell'introduzione al programma scritta dall'assessore Becheri, tutto incentrato sull''integrazione', ma svolto come un compitino senz'anima.

L'assessore Mangani non ha scritto nessuna introduzione, ma non sappiamo se quella 'accensione', che è ormai il motto delle manifestazioni natalizie da un po' di anni, poi ci sarà. Prato sembra molto spenta.



domenica 6 dicembre 2015

Bella replica dei "Concubini"

Bella replica, partecipata, stasera dei CONCUBINI (Dramma intorno ai concubini di Prato),  con applausi a scena aperta e finali molto calorosi.

Pochi i commenti, come sempre quando c'è il dibattito che si prolunga.

Ci dispiace per coloro che ancora una volta hanno perso l'occasione di conoscere e approfondire un pezzo di storia della propria città (anzi dell'Italia).

E poi in un periodo come questo, dove i fanatismi purtroppo trasformano in negativo la nostra vita.

Commenti:
"Entusiasmante", Simona
"Interessante. Ringrazio Maila per avermi fatto conoscere questa storia". Erika


giovedì 3 dicembre 2015

La morte di Marcello Majolino

Torno sulla morte di Marcello Majolino, che si è suicidato nel Chiostro di San Francesco a Prato il primo dicembre.
La Diocesi ha bisogno di ristrutturare una parte della sua proprietà, dove Majolino anche alloggiava da quattro anni, e quindi gli ha intimato, attraverso la lettera dell'avvocato, di andarsene. Lui, disperato, si è ucciso.

Sempre in San Francesco, fino a qualche tempo fa, c'era anche la Casa della Giovane diventata, su richiesta del Comune, un luogo per l'emergenza abitativa, che però la Curia ha pensato di spostare in un luogo meno idoneo, in via Roma, dando in affitto i locali di San Francesco all'università americana di New Haven (1). La stessa sorte più remunerativa toccherà, quando saranno ristrutturati, ai locali dove abitava Majolino?

Il vescovo Agostinelli si è difeso con una dichiarazione pubblica, ma l'ombra su tutta la vicenda rimane profonda e scura.

Forse una parola  su questo pover'uomo e sull'emergenza abitativa la poteva spendere anche il Sindaco Biffoni.


Ecco la lettera d'addio di Majolino:

"Chiedo perdono a Dio e a quelli che mi vogliono bene mi capirete che per una persona della mia età ed anche nelle mie condizioni di salute diventerebbe impossibile ed altamente umiliante vivere e morire per strada. Ma così avrebbe voluto carlo stancari (il nome è scritto minuscolo ndr), non merita nemmeno di essere chiamato con il suo appellativ di prete o imperatore (come lo chiamano nell'ambiente). Ma non gli darò questa soddisfazione e preferisco provvedere da me stesso. La motivazione la capirete leggendo il foglio in allegato. Se qualcuno volesse approfondire può rivolgersi a lui o al suo vassallo franco agostinelli, e magari potrebbe anche indagare anche altri argomenti e situazioni.
Ma forse sarebbe chiedere troppo.
Anche solo una persona che aprisse gli occhi alla verità, sarebbe già una buona soddisfazione, perché ne sia valsa la pena.
N.B. Non vi premurate di far scomparire questa carta perché copie di tutto sono in possesso di altre persone e soprattutto anche il Santo Padre ne è già a conoscenza.
Per tutti, preti e laici, quelli che sapevano e non hanno fatto nulla ricordo che l'accidia con ignavia, oltre alla superbia, sono vizi capitali e come tali saranno giudicati. Naturalmente so pure che il tutto vale anche per me, ma io ne sono conscio e vado avanti per la mia strada.
"State pronti con i fianchi cinti e le lanterne accese, ché non sapete quando né come, ma di certo il momento verrà."

Li aspetto, e senza sacche di beni e vanità terreni, che dovranno abbandonare". (Marcello Majolino)

(1) http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2014/07/13/news/scelta-discutibile-il-trasferimento-della-casa-della-giovane-in-via-roma-1.9589730

mercoledì 2 dicembre 2015

Gli spettacoli alla Baracca non sono finanziati da nessuno

In merito alla nostra presenza in Prato Festival di spettacoli presentati al Teatro La Baracca e che - giustamente - il Comune pubblicizza, preciso che questi non sono però finanziati dal Comune né dalla Regione. 

Gli spettacoli che si svolgono al Teatro Baracca non sono finanziati da nessuno se non dal pubblico. 

E' grazie al pubblico, che liberamente ci segue, e alla nostra volontà di esserci, che abbiamo potuto presentare e riproporre opere 'difficili' come Concubini - che torneranno sabato prossimo - L'infanzia negata dei celestini,  Laris Pulenas,  Cafiero Lucchesi, Gaetanina Bresci, Miriam moglie di Gesù, Le tre vite del ragazzo di Tien An Men...

I politici, i critici, i teatranti locali hanno solitamente snobbato il nostro lavoro.

Majolino, siciliano

Marcello Majolino,
siciliano.

Ieri mi sono impiccato
nel chiostro
di San Francesco,
a Prato.

Siete arrabbiati con me?
Vi ho inquietato!
E che dovevo fare...

Non sapevo dove andare,
senza lavoro
senza niente
senza più forza
per ricominciare.

La Curia mi manda
la lettera
dell'avvocato:
lasciare la stanza,
sfrattato!

Sì lo so,
dovevo aver la creanza
di lasciarla prima...

La carità ha un fine,
anche nel chiostro
c'è un confine;
prima o poi te ne devi andare!

Lo so.
Che dovevo fare?

Non lo volevo lasciare.
Non c'era speranza.

E allora ho pensato
di morire,
e di morire bene

almeno quello
in una vita
ricca solo
di errori
di sbagli
di inciampi!

Morire nel chiostro
di notte
all'alba,
ho pensato;
mi troveranno,
il mio corpo
come un martire
penzolato.

martedì 1 dicembre 2015

"Concubini". Attuali, purtroppo.

Ecco, pensavo che riproporre i "Concubini" (il titolo per esteso è "Dramma intorno ai concubini di Prato") fosse di troppo, l'abbiamo replicato varie volte. E invece, no.

Viviamo il tempo dell'ignoranza, della superstizione, del falso, strumentale e mistificatorio.

Ricordo che quando debuttammo fummo 'recensiti' prima ancora del debutto; e poi sviliti con la qualifica di 'storia romanzata' da giornalisti di parte.

No, è tutto vero. Il teatro si prende le sue piccole libertà drammaturgiche, ma non cambia la verità di fondo, non cambia i fatti.

Questo nostro teatro non sarà mai premiato, ma solo censurato.

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.