lunedì 20 febbraio 2017

Squilla un telefonino? Smettiamo di recitare!

Riporto per intero questo articolo de "Il Tirreno" di oggi. Uno spettatore ha chiesto risarcimento del biglietto al Teatro Metastasio di Prato perché la recita di Casa di bambola è stata disturbata dagli 'Stupidphone' dei ragazzi.
Invito tutti i colleghi a smettere di recitare ogni volta che squilla un telefonino in sala. Basta telefonini a teatro.
Complimenti allo spettatore.


PRATO. Si intitolava "Lo spettatore addormentato" un libro di Ennio Flaiano. Ma Antonio Garganese, l'altra sera seduto al Metastasio, purtroppo è stato tutt'altro che addormentato. Lo immaginiamo molto agitato sulla poltrona a causa del trillio costante degli smartphone. Per questo ha scritto una lettera, indirizzata al presidente del Teatro Metastasio di Prato, Massimo Bressan, al direttore del Teatro Metastasio di Prato, Franco D'Ippolito, al segretario Generale del Teatro Metastasio di Prato, M. Teresa Bettarini, al responsabile Segreteria del Teatro Metastasio di Prato, Maria Bice Angiolini, al responsabile amministrazione del Teatro Metastasio di Prato, Maria Marzia Barni, all'Ufficio Stampa del Teatro Metastasio di Prato, Cristina Roncucci, al responsabile della Comunicazione, Promozione e Formazione del Pubblico, Francesco Marini, al responsabile Attività con gruppi e scuole, Claudio Casale e all'Assessore alla Istruzione pubblica e Pari opportunità del Comune di Prato, Mariagrazia Ciambellotti, per chiedere che vengano presi provvedimenti contro i maleducati che hanno disturbato la recita di "Casa di bambola" e contromisure perché episodi del genere non si ripetano più. Oltre, naturalmente, al rimborso dei biglietti. Ecco il testo della lettera.
"Ero spettatore alla recita di domenica 19 febbraio al Metastasio di Prato di "Casa di bambola".
A tale recita (l'ultima della serie) erano presenti diversi giovani di età scuola secondaria di primo grado (media) e scuola secondaria di secondo grado (scuola superiore). Alcuni certamente accompagnati da docenti (ad esempio nella fila dietro me che occupavo la poltrona 160 di platea), molti altri sparsi nei palchi, particolarmente quelli di vario ordine, in corrispondenza del mio posto (quindi a destra guardando il palcoscenico a metà della profondità sala). Da pochissimo dopo l'inizio dello spettacolo (parte unica di due ore) è stato un assoluto stillicidio di rumori provenienti dai palchi suddetti, per l'uso-peraltro proibito-di cellulari e smartphone, che vibravano e emettevano continui disturbi per digitazione su chat o Internet.
Della cosa si sono accorti e lamentati la maggioranza degli spettatori che hanno cercato di zittire, invano.
Al primo buio di sala, pochi istanti (corrispondente alla fine d'atto, non effettuato nella realtà), sollecitato da altri spettatori, mi sono alzato e alla maschera (una signora) che stava in fondo alla platea (ingresso) ho chiesto se avesse notato la cosa.  Mi è stato risposto di sì e che avrebbe fatto compiere un "giro" nei palchi. Ho avvertito che altrimenti ne avrei riferito alla Direzione.
La cosa di fatto non è rientrata, perché il disturbo è in pratica proseguito ancora (specie nella cosiddetta "terza" e "quarta" parte). Con me a conclusione dello spettacolo si sono uniti nelle lamentele alla maschera suddetta diversi altre parti del pubblico. Ho esposto il mio punto di vista-condiviso da altri-e chiesto di parlare col direttore di sala nel foyer (un signore). La persona in questione mi ha detto di aver "controllato" dopo la segnalazione, ma non esser riuscito (!!!) a capire, sentire, vedere... Ha notato che ogni sera c'erano ragazzi ma "sempre son stati zitti"... Va da sé che lo spettacolo-ossia il prodotto per il quale ho pagato-è stato venduto e fruito in condizioni danneggiate. Se mi si oppone che la responsabilità non è del Teatro, contesto viceversa che il personale di sala (circa un otto persone) avevano il dovere di immediatamente individuare, con ogni mezzo e con ogni mezzo allontanare i disturbatori, arrivando anche alla sospensione dello spettacolo, sentito il direttore di palcoscenico. Si usano le maniere efficaci.



Sono stato docente per trent'anni e ho il doppio all'anagrafe, frequento il teatro da quando avevo 6 anni; sono pure pedagogista e so bene il significato della parola "educazione". I giovani vanno portati a teatro e indirizzati, ma famiglia, scuola ed organismi debbono far la loro parte.
Chiedo:
a) che siano individuate le scuole che hanno partecipato alla serata e notificato alle Presidenze il fatto (se alle medesime stanno funzionari degni del loro ruolo capiranno);
b) che il Teatro Metastasio si attivi senza scrupoli sulla problematica;:
c) dal momento che il suddetto spettacolo-servizio non corrisponde al suo valore di vendita, mi siano rimborsati il costo dei due biglietti (pari a 16,00 e 14,50 euro= 30,50) e/o accreditati due posti di platea per un altro spettacolo a mia scelta della stagione.
Per quanto c) avrei chiesto una replica, ma trattavasi dell'ultima".
(Da Il Tirreno, Prato. Senza firma).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il prof. Garganese meriterebbe di venire in Baracca a godersi un po' di teatro in santa pace. Bravo! Coraggioso!
E brava tu Maila che hai evidenziato lo staff del Metastasio.
Gianfelice

Anonimo ha detto...

L'articolo de "Il Tirreno" è a firma Azeglio Biagioni.

Maila Ermini ha detto...

Grazie, correggo.

Dai Celestini a Levi

  Ieri,  in occasione dello spettacolo dei venti anni dei Celestini, in cui ho riproposto La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini...