In occasione della prossima Camminata per Gonfienti, prevista per domenica 15 ottobre 2023, ricevo commento che volentieri pubblico.
LA DESOLANTE METAFORA ETRUSCA
Che
la politica locale fosse da tempo "forcaiola" rispetto alla cultura
storica del territorio, è, ahinoi, cosa ormai nota. Un declino che pare
irreversibile! Ciò vale però e soprattutto per quelle cose che, in una visione
politica a dir poco miope e becera quanto basta, “non producono reddito
(immediato)”, come ad esempio un “bel sito etrusco” posto in un territorio che
è attratto da ben altri appetiti, cioè di una “scoperta inopportuna” come fu
detto apertis verbis ai vertici della filiera economica della
città. Naturalmente la Gonfienti Etrusca, quando ormai, vista l’importanza, non
si poteva più coprire tutta con il cemento, venne ipocritamente celebrata
come “eccellenza” dell’archeologia nazionale da quegli stessi soggetti che la
volevano cancellare senza peraltro fare altro che spendere parole vuote. Ma che
ciò comporti adesso un linciaggio morale nei confronti di chi vuol difendere
democraticamente i diritti che la Carta Costituzionale assegna al patrimonio
culturale attraverso le comunità insediate è veramente troppo. E nel frattempo
si autorizza la copertura di pezzi importanti di quel sito. Il disimpegno e il
discredito che si oppongono oggi alle legittime ragioni della cultura, della
scienza e della equa politica del territorio (sostenibilità e non solo)
suonano come offese gravi che oltrepassano il confine della normale
dialettica del potere pubblico. Le parole dell’assessore, se confermate, suonano
dunque come una miserevole abdicazione rispetto ai doveri che un
amministratore dovrebbe sentire verso la propria comunità. Ingenui si sarebbe a
credere in un subitaneo cambiamento di rotta che non c’è mai stato, ma per
favore fermiamoci qui e non si osteggi le
nostre Camminate per Gonfienti che manifestano un diritto sacrosanto. E non per
questo noi smetteremo di crederci e di sostenere
una buona causa di civiltà come quella di pretendere attenzione, visibilità e
adeguata valorizzazione, come ci dice la scienza della conservazione, delle
risorse patrimoniali, qui rappresentate dall’area archeologica di Gonfienti,
dando a Cesare quel che è di Cesare.
Giuseppe Alberto Centauro
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