Ma non solo. A distanza di molti anni (fu sindaco di Prato dal 1948 al 1965, morì nel 1995), si comprende come Giovanni non fu solo una figura di livello locale, ma per il suo spessore umano e politico, le capacità amministrative, le idee originali e il coraggio, fu politico di levatura nazionale; e infatti, malgré lui, diventò anche valido e attivissimo parlamentare.
Da grande appassionato di teatro e vivace organizzatore di politica culturale com'era, (si sa, i ragionieri per la cultura, soprattutto letteraria, hanno lavorato molto, un po' come gli ingegneri), l'ho messo a dialogare con Sibilla Aleramo. Che conobbe.
Ma il tema centrale resta la politica, non il teatro o la letteratura.
Per questo dirigo l'invito alla visione dell'opera in particolare a coloro che intendono candidarsi alle prossime elezioni, intraprendere una qualche carriera politico-amministrativa, o vogliano un po' infarinarsi con certi temi spinosi o curiosare fra le pieghe del passato, ad assistere a questo spettacolo fuori moda fuori tempo fuori stagione ("Maila, ma che c'entrava ora il Giovannini?"), che vede come protagonista questo sindaco sui generis, il quale in modo inaspettato va a finire per dialogare con una Sibilla tutt'altro che scontata. Anche se già saprete tutto, anche lei vi potrebbe sorprendere.
Insomma, consiglio la visione, hapax legomenon teatrale, come insolito viatico. Non per merito nostro o della pièce, ma proprio per i suoi protagonisti.
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