domenica 22 ottobre 2023

La spettatrice inattesa


Stasera, dopo la replica di Ti ricordi della vita? Dialogo impossibile fra Roberto Giovannini e Sibilla Aleramo , durante il dibattito si è rivelata la pronipote dell'ex sindaco,  la dottoressa Tiziana: una sorpresa incredibile.

Prima di tutto ha lodato l'interpretazione di Gianfelice, e poi ha confortato me su quanto ho scritto.

E' stata una serata entusiasmante: finalmente Roberto Giovannini, Sibilla già lo era ma lui aspettava da tempo, è diventato un personaggio.

Un personaggio che rientra, da protagonista, attraverso il teatro, nella sua città.

Meglio di me però spiega Gianfelice come si sono svolte le due prime repliche in questo scritto che mi manda.


"Dunque, a sorpresa, Tiziana Giovannini tra noi a teatro, ad assistere alla seconda di “Ti ricordi della vita?”; Tiziana, medico, è la pronipote di Roberto, figlia di Carlo Felice, nipote del Giovannini per parte di una delle tre mogli del babbo di Giovannini; ma quale emozione per Maila e per me! Per la sua visita inattesa, portata in incognito dalla nostra amica Antonella che aveva prenotato anche per lei; ma al dibattito, seguito come ieri sera alla fine della recita, Tiziana si è rivelata, presentandosi a noi tutti. Quale gioia ascoltare il suo compiacimento per aver rivisto lo zio – mancava solo il suo Borsalino, ma date le distanze ridotte tra pubblico e attore sarebbe stato poco opportuno, le abbiamo spiegato e quindi vi abbiamo rinunciato – ma per il resto ha ritrovato completa ed esatta la figura dello zio, il suo piglio energico, la sua integrità, la sua passione politica sincera, la missione di votarsi tutto alla città sino a sposarla, la sua stizza per essere stato spodestato: e quale complimento più bello per un attore che sentirsi lodare così? E quale compenso più alto per un’autrice di vedere confermato dalla prova della realtà il proprio personaggio? Così, ebbri di gratitudine, abbiamo trascorso la seconda parte della serata teatrale a dibattere col pubblico, e ieri era accaduto lo stesso, un’ora di spettacolo e un’ora di dibattito, e gli spettatori felici di partecipare, come fossimo nella polis ritrovata e di nuovo funzionante, in cui l’eroe accampa il suo diritto di esserci con le sue ragioni e la sua volontaria uscita di scena, questa volta grande segno di forza e di determinazione, e di accusa per una classe dirigente votata inesorabile alla rovina della città (rivediamo forse "Le mani sulla città" di Rosi?). Roberto e Sibilla, personaggi dell’Ade novecentesca, rievocati e ricreati sotto gli occhi del privilegiato spettatore dalla autrice che li recupera dalla sua fantasia storica, sono consegnati ad una sala teatrale che sarà – nel suo oracolo felice – disertata dal grande pubblico; ma poco importa! Importa che chi c’è in carne e ossa celebri ancora il rito del teatro che riporta alla coscienza quello che ciascuno è chiamato ad essere: eroe che persegue il proprio destino anche col sacrificio di sé stesso."

Sabato 28 ottobre la replica è d'obbligo.


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