martedì 10 novembre 2009

Lettera aperta all'Assessore alla Cultura di Prato Anna Beltrame

Assessore Beltrame,
vogliamo entrare nel merito dei Suoi programmi culturali futuri che, a quanto apprendiamo oggi dai giornali, sono incentrati sulla musica e mettono in secondo piano le altre arti.
Ci permetta, come premessa, di osservare che in ciò Lei ricalca quello che hanno fatto in parte le precedenti giunte di altro colore, segue insomma l'andamento 'culturale' nazionale, dove la musica la fa, per tutta una serie di motivi, da padrona.
Naturalmente 'certa' musica, e basta.
Del teatro Lei non si occuperà, perché già ci sono 'i teatri': il Metastasio, il Magnolfi, il Politeama.
E' grave che Lei dimentichi di citare il nostro piccolo teatro, La Baracca, dove ancora non l'abbiamo vista, e che fa parte del Circuito Regionale di Sipario Aperto, esattamente come il Magnolfi.
Il Teatro La Baracca esiste sul territorio pratese dal 1994, ed è molto attivo; siamo professionisti, diamo lavoro, offriamo un servizio alla cittadinanza senza incidere sul bilancio comunale (cosa che almeno la sua cultura politica dovrebbe apprezzare), produciamo numerosi spettacoli e recitiamo all'estero: alla fine di questo mese andremo all'estero per la quinta volta.
E' grave poi che Lei demandi a enti una programmazione che invece dovrebbe essere anche Sua: come dire che a Milano, dove c'è "Il Piccolo", l'assessore alla cultura non si debba occupare di teatro, non abbia niente da dire al riguardo. Certo che un assessore non può essere competente in tutto; per questo alcuni amministratori, come anche accade nella giunta di cui fa parte, si avvalgono giustamente di consiglieri.
Questa sua programmata assenza, questo demandare ha anche altra conseguenza: non valorizza 'l'altro teatrale', come invece Lei mostra di voler praticare con la musica, e questo non produce osmosi, né alterità, né novità, né vera concorrenza, perché i giochi degli enti teatrali 'alti', parliamo della circuitazione degli spettacoli, sono truccati, e i giovani (ma non solo, anche certi professionisti) non hanno possibilità di accedervi, e quindi attualmente non esiste nessuna garanzia sul fatto che gli artisti (quasi sempre i medesimi), che noi vediamo sui palcoscenici paludati, siano davvero i migliori.
Sappiamo di essere un teatro scomodo, e non certo per non avere le poltroncine di velluto; ma Lei, in quanto assessore di una città, ha il dovere di non dimenticarsi di nessun 'talento' locale, ha l'obbligo di confrontarsi con tutti, anche con un 'budget' ridotto all'osso, anche e forse soprattutto con coloro che reputano che i suoi programmi, ancora, non siano all'altezza della carenza, anzi, del grave declino culturale della città.

Maila Ermini - Gianfelice D'Accolti
Teatro La Baracca

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Brava.

Anonimo ha detto...

Esercizio di censura numero enne.

Andate su 'Il Tirreno' a cercare la lettera aperta e confrontate quanto ne é rimasto. Riferimenti ai sinistri, tutti tagliati.
Su 'La Nazione', addirittura neanche pubblicata. Beltrame figlioccia di quel giornale, niente di nuovo sotto il sale.
Bene invece il 'Corriere di Prato', che l'ha pubblicata integra.
I cattolicuzzi di Metropoliweb forse si astengono, il Gas-Vescovo tira loro le orecchie.
Svegliati, Prato.

Il Conte di Calefigli

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