giovedì 31 dicembre 2009

Dibattito sull'alluvione del Calice

Dopo un breve giro nella zona allagata del Calice, ci siamo resi conto di come le famiglie alluvionate siano state lasciate da sole.
Nessuna autorità civica o religiosa, a quanto è stato detto, si è fatta vedere. Nemmeno per esprimere solidarietà. Ci sono state mancanze e ritardi.
Per questo Primavera di Prato crede opportuno organizzare una serata di dibattito sull' alluvione del Calice venerdì 8 gennaio, ore 21, alla Baracca, con ingresso libero.
Prima che sul fatto si istituzionalizzi una strumentalizzazione partitica.

mercoledì 30 dicembre 2009

Il canile di Prato, ovvero dell'improvvisazione nella gestione della cosa pubblica

Con sconcerto ho sentito le parole dell'assessore Mondanelli, intervistato da una televisione privata ieri sera ...e sono rimasta sbigottita.
L'assessore pratese auspica che la ricostruzione del canile, danneggiato dallo straripamento del Calice, debba avvenire non con i soldi delle casse comunali (evidentemente vuote?), bensì con quelli dei cittadini, che sono stati così 'generosi in questo momento di difficoltà'.
Pensare questo significa non pensare a una pianificazione seria della ricostruzione del canile comunale, e significa anche non avere nessun rispetto verso chi ci lavora. Significa improvvisare: insomma, si farà qualcosa sulla base dei soldi che arriveranno. Scandaloso.
In Francia -nazione che ha rispetto verso gli animali e le persone - una dichiarazione del genere lo avrebbe costretto alle dimissioni.
Gestire l'emergenza di questi giorni con l'ausilio del volontariato, le donazioni, eccetera, è qualcosa che non può essere assimilato a una corretta gestione della cosa pubblica.

martedì 29 dicembre 2009

Epistolario sulla rottura dell'impianto di depurazione del Calice (ovvero il Comune pensa al fuoco, ma non all'acqua)

In seguito alla nostra lettera di oggi sulla rottura dell'impianto di depurazione del Calice, il direttore della redazione pratese de La Nazione così risponde:

"buongiorno, c'è un pezzo oggi a pagina 2 della nostra cronaca. Anche gli altri giorni ne avevamo dato notizia"

Così noi a nostra volta:

Buonasera, signor Caroppo.
E' proprio sulla base di questo vostro articolo che chiediamo alla Gida e al Comune di informare la popolazione e i proprietari degli impianti industriali circa quanto stabilito nella riunione stessa, al fine di limitare al massimo il danno ambientale, che suppongo ingente e assolutamente, a nostro avviso, sottovalutato. La questione non può rimanere circoscritta all'ambito di un tavolo (Gida-assessori), bensì di ciò deve essere informata tutta la cittadinanza. Non si tratta poi solo di un danno alla GIDA, come voi titolate, bensì un danno all'ambiente e quindi di un danno che riguarda tutti e non solo l'azienda.
Al momento non leggiamo nessuna informazione ufficiale, né sul sito elettronico della GIDA né su quello del Comune di Prato, dove invece spicca la festa dell'ultimo dell'anno con i fuochi di artificio. Sembra che il Comune pensi al fuoco, ma non all'acqua.
La ringrazio per la precisazione e le chiederei di pubblicare comunque questo nostro scambio di lettere.
Cordialità.

E il depuratore del Calice?



Primavera di Prato chiede quale sia al momento, dopo l'alluvione di Natale al Calice, la condizione del depuratore omonimo, di cui non risulta notizia dai giornali.
Sembra che ci siano stati danni, ma non è chiaro di che genere ed entità. Subito dopo l'alluvione ci siamo fatti questa domanda nel nostro blog.
Per la sicurezza di tutti i cittadini chiediamo che le autorità competenti informino sulla situazione degli impianti.

lunedì 28 dicembre 2009

Welcome

Mi permetto di consigliare la visione del film Welcome, del regista francese Philippe Lioret.
Il film ha per protagonista il giovane iracheno Bilal, che ha attraversato l'Europa da clandestino nella speranza di raggiungere la sua ragazza, da poco emigrata in Gran Bretagna. Arrivato nel nord della Francia, diventa amico di Simon, un istruttore di nuoto con cui inizia ad allenarsi per un obiettivo apparentemente irrealizzabile: attraversare la Manica a nuoto e ritrovare il proprio amore.
I francesi sanno parlare di sentimenti, oltre che fare politica. Il film vale più di tanti e inutili assessorati alla multicultura, alle politiche di integrazione.
Affronta anche altri temi, come la questione femminile nel mondo musulmano, ma lo fa in maniera delicata e apparentemente lontana.
La musica di Piovani è maestra.

venerdì 25 dicembre 2009

Natale 2009 a Prato


Le Pantanelle sono allagate.
Chissà cosa è successo ai cinesi tenuti come schiavi a ridosso del torrente il Calice, che ha esondato.
I cani del canile - da tempo qualcuno lo diceva e un video lo documenta - hanno rischiato la morte.
Chissà cosa è successo al depuratore del Calice, ci chiediamo se le acque contaminate si sono mischiate alle non contaminate.
Non lo sappiamo, non ci permettono di arrivare fin là, ma ce lo chiediamo. Scusate le domande inopportune.
Siamo qua, immobili e attoniti, sommersi dall'acqua. E dagli auguri.

giovedì 24 dicembre 2009

IL SENSO DELLE PAROLE

Un lettore del blog ci invita ad aprire una rubrichetta sul senso delle parole, e volentieri lo facciamo.

DUE FRANCESISMI QUANTO MAI D’ATTUALITA’, OVVERO COME RICERCARE NEL VOCABOLARIO IL SENSO DELLA REALTA’ E AUMENTARE COSI’ IL SENSO CRITICO DELL’ASCOLTO E DELLA LETTURA

L’uso appropriato delle parole è sinonimo di civiltà perché il significato delle parole è l’essenza stessa della comunicazione umana. Tuttavia questo uso viene talvolta, ed oggi fin troppo spesso, misconosciuto, o peggio, dato per scontato quando, al contrario, non lo è affatto.
Attenzione però perché in un verbo, o piuttosto in un sostantivo, possono celarsi le ragioni della mediocre realtà culturale e politica che, oramai assuefatti a tutto, stiamo vivendo quotidianamente negli annunci incrociati ora lanciati via etere, ora scritti a lettere cubitali sui giornali, dai media che ormai macchiano e coronano ritualmente, scandendole, le nostre giornate.
Affidiamo alla Primavera di Prato il significato di due francesismi, quanto mai d’attualità, di certo sottaciuti negli annunci, ma non per questo assenti nella manipolazione mediatica, volontaria o involontaria che sia, dell’informazione corrente.
Lasciamo al lettore del blog la declinazione di queste aprole ed una loro più attenta applicazione nell’intima riflessione che ognuno può liberamente fare a commento delle notizie ascoltate o lette, mai puramente casuali, su fatti e su persone:

Mistificare
(v. tr.)* . Trarre in inganno abusando della buona fede o alterando deliberatamente i fatti con astuzia e sottigliezza di argomentazioni (dal fr. mystifier).

Opportunismo ( s.m.)*. La condotta di individui o gruppi che, avendo di mira soprattutto il proprio tornaconto, ritengono conveniente rinunciare ai propri princìpi e accettare compromessi più o meno onorevolmente ( dal fr. opportunisme).

* Da Diz. Della Lingua Italiana (G.Devoto- G.C. Oli, Le Monnier 1990, ad vocem).

mercoledì 23 dicembre 2009

Chiudete le Case del Popolo (di Sinistra ma anche di Destra)

Ieri ho fatto uno spettacolo per ragazzi in una Casa del Popolo (1) di Prato.
Non era certo la prima volta; sebbene col tempo sempre meno, privilegiando per questo il mio piccolo teatro, di tanto in tanto mi viene chiesto ancora di recitare in quei luoghi.
Tuttavia ora non è più possibile, non ci sono più le condizioni giuste.
La situazione delle cosiddette ‘Case del Popolo’ è diventata alienante.
Gli eventi culturali non sono più possibili, perché le 'Case del Popolo', detti comunemente 'Circoli', non hanno più nessuna finalità di vero incontro sociale o di cultura. Le persone che vi si dedicano sono impegnate in pizzeria, o al bar, e non c'è tempo e modo per altro.
Non si può più nemmeno pensare che vi si svolga cultura popolare, perché il popolo ormai non ha più una ‘sua’ cultura, bensì è stato omologato dalla televisione - che è tenuta sempre accesa e a volume alto - e dal sistema politico che lo regge, indipendentemente dal ‘colore’.
Abbiamo potuto presentare lo spettacolo grazie alla saggezza dei bambini, nonostante il malcostume e la trivialità dei grandi, la maggior parte dei quali non ha rispettato il nostro lavoro, la nostra professionalità. I bambini si sono risentiti e hanno chiesto ai grandi di tacere, di poter ascoltare, al fine di intraprendere il viaggio della fantasia.
E non solo dei bambini, ma anche voglio dire degli anziani: quelli che ai Circoli trascorrono tanto tempo e per i quali quei luoghi sembrano avere un senso; ecco loro vi perdono dignità.
I Circoli ormai sono – con poche eccezioni – luoghi di consumismo volgare:
sono bar;
si gioca con le macchinette;
si fa uso di alcolici;
sono sporchi, gli ambienti sono impregnati di fumo;
non ci si riunisce, bensì ci si insulta;
sono pizzerie con molte lacune igieniche;
sono luoghi squallidi e di alienazione.

Le uniche attività 'culturali 'rimaste sono:
si guardano le partite di calcio;
si leggono i quotidiani, soprattutto locali;
si affittano locali per sporadiche attività ricreative;
durante i periodi elettorali si rianimano per ovvi motivi.

Non c’è nessun tipo di organizzazione, o finalità che non sia quella di ‘far soldi’ o di creare consenso politico.
Per questo chiedo ai responsabili – e non è una provocazione – che le 'Case del Popolo’, che furono costruite dal popolo nei fine settimana in tempi in cui l’ideologia aveva un senso , e che al popolo sono state sottratte, vengano chiuse e riaperte solo quando saranno state 'bonificate' e investite di programmi sociali e culturali che ora non sono ravvisabili da nessuna parte.
Solo così esse potranno sperare di sopravvivere, anche politicamente.
Maila Ermini
(1) Con 'Case del Popolo' si intende comunemente i circoli ricreativi di Sinistra, fondati alla fine dell'800 dai Socialisti. Qui, per estensione, si vogliono indicare anche quei circoli di derivazione 'altra': tutti i circoli ricreativi ormai hanno da diversi anni assunto caratteristiche omogenee.

martedì 22 dicembre 2009

La gatta ciclista


Questo è il dono che Primavera di Prato ha ricevuto per queste feste, e che è stato scelto come simbolo del nostro progetto per una Prato totalmente ciclo-pedonabile.

Maila

lunedì 21 dicembre 2009

Pappa e Ciccia


Il trafiletto si commenta da solo. Ancor più la foto, tratta dal giornale.
Nell'accezione più ottimista: più che di cultura di tratta di auto-promozione.

Da Il Tirreno di oggi, 21 dicembre 2009

“ANDATE E LEGGETE”. Al via le letture di strada.

Ha preso il via ieri pomeriggio in via Ricasoli, sotto gli occhi di passanti infreddoliti l’iniziativa “Andate e leggete” promossa dall’assessorato alla cultura della Provincia. I primi ad esibirsi nella lettura di libri sono stati il presidente della Provincia, Lamberto Gestri, che ha scelto un brano dal romanzo “Il peso della farfalla” di Erri de Luca, l’assessore provinciale alla cultura Edoardo Nesi, che ha letto una pagina tratta da “The Sportwriter” di Richard Ford e l’assessore comunale alla cultura Anna Beltrame che si è soffermata sul testo di Cèline “Viaggio al termine della notte”. Ai passanti sono stati offerti in omaggio dei segnalibri. L’iniziativa, aperta a tutti, proseguirà anche nei prossimi giorni."
Questo viaggio, purtroppo, è ancora molto lontano dal termine della notte.

domenica 20 dicembre 2009

Un'amministrazione che fa neve da tutte le parti

Una Prato disorganizzata, in questi giorni di neve, costringe alla visione di scenari apocalittici.
Da venerdì sera l'amministrazione comunale e la sua macchina sta dando il peggio di sé. Uno scarno quanto inutile comunicato della Protezione Civile via Internet, come se ciò bastasse a toglier dall'impaccio della responsabilità.
Ieri sera abbiamo aspettato inutilmente l'autobus, insieme a diversi cittadini infreddoliti, che attendevano da ore l'arrivo di un mezzo di trasporto. Strade bloccate, mezzi di traverso alle strade, persone smarrite e incredule di questo abbandono in mezzo al ghiaccio.
Stamani, con il sole, nessun mezzo è passato a ripulire le strade di quaggiù, alla periferia sud.
Siamo in grande difficoltà.
I nostri amministratori non si facciano vedere solo alla Festa del Cocomero.

mercoledì 16 dicembre 2009

Lĕgere


L’iniziativa dell’assessore alla cultura della Provincia di Prato Edoardo Nesi, il progetto dal titolo "Andate E Leggete" - Cittadini e cittadine in piazza a leggere il libro preferito, per spandere letteratura sulla e dalla città, suscita in me parecchie perplessità.
Nulla da obbiettare sulle finalità, che senza dubbio possono essere meritevoli: il tentativo di diffondere il gusto della lettura fra la gente di lingua italiana, è lodevole.
Infatti, la situazione è tristissima, e si nota proprio nei luoghi pubblici: basta trovarsi, magari per necessità, in qualche ufficio di quelli molto frequentati e dove le attese sono dell’ordine di almeno mezz’ora, per rendersi conto che la lettura, ormai, è totalmente disertata. Non si leggono più nemmeno i giornali del mattino. Fino a qualche anno fa non era così e almeno i vecchi leggevano il quotidiano nei momenti di attesa. Per non parlare dei giovani, per cui fu addirittura creato (negli anni Sessanta ma ha funzionato fino a qualche anno fa) il libro tascabile, da tenere appunto nella tasca e leggere ovunque.
Il disuso alla lettura è sintomo di una società nervosa e inquieta, preoccupata, perché chi legge deve stare, almeno parzialmente, in uno stato di rilassamento e buona disposizione d’animo. Che non c'è più.
Dunque, visto il deserto dei lettori di libri, si potrebbe ribattere, a maggior ragione l’iniziativa è da plaudere. Tuttavia non credo che questo sia il modo giusto per diffondere l’uso della lettura; ma forse l'intento è quello di divertirsi, di stare un po' insieme con un pretesto?
Ma come è possibile, assessore Nesi, trasformarsi in pifferaio di Hamelin e prendere gli ostici pratesi e farli leggere in mezzo alla strada, al freddo?
Come si viene organizzando tutto questo? Non è detto e forse non è stato nemmeno pensato. Si è pensato a facebook, a creare la ‘piazza’ virtuale’. Forse là ci sarà più possibilità.
Il gusto della lettura dei libri deve essere incentivato, ma per me non è questa la strada. Consiglio di leggere invece, riguardo al modus legendi, le riflessioni di Virginia Woolf in primis, e che evidentemente non sono state prese in considerazione; la lettura è in primo luogo atto privato: in quanto compiuto da soli e, in tempi moderni, in silenzio; se pubblico e ad alta voce, come si usava più frequentemente in tempi antichi, deve essere organizzato. Sarebbero state preferibili piuttosto riflessioni sulla lettura, e insegnamenti di come si possa rendere più gradevole e significativa la lettura ad alta voce, di come ci si può ri-abituare ad ascoltare leggere gli altri; del senso.
Ma ci vuole, e con questo si torna come sempre a Kant, oltre che un tempo, uno spazio congruo. C’è la biblioteca, ci sono le biblioteche; altri bellissimi luoghi di Prato, una città che ancora aspetta di essere ‘scoperta’, e della sua Provincia.
Se vuole approfittare del mio piccolo teatro, La Baracca, che Lei, come altre autorità della Sua giunta e di altre giunte, non ha mai visitato, è, compatibilmente con gli spettacoli in cartellone, a sua disposizione.


Maila Ermini



La foto che ritrae Virginia Wolf indica come la scrittrice concepisse la lettura e la sua 'funzione'.
Il critico statunitense Harold Bloom ha scritto opere interessanti al riguardo.

lunedì 14 dicembre 2009

Un motivo contro la violenza

Nel dramma "Il diavolo e il buon dio" Jean-Paul Sartre fa dire al personaggio Nasty:
"Tu crei del disordine, e il disordine è il miglior servo dell'ordine costituito. Hai indebolito la nobiltà intera, tradendo Conrad, e indebolirai la borghesia, distruggendo Worms. A chi gioverà? Ai potenti. Tu servi i potenti. Goetz, qualunque cosa tu faccia: ogni distruzione caotica indebolisce i deboli, arricchisce i ricchi, accresce il potere dei potenti".

sabato 12 dicembre 2009

Prato ciclabile: uno studio per la realizzazione

Primavera di Prato ha redatto una bozza di studio per un adeguamento della esistente rete ciclabile a Prato e che presenterà al Comune. L'obbiettivo è quello di creare una completa viabilità ciclabile della città a costi ridotti e di agile, rapida esecuzione.

venerdì 11 dicembre 2009

Ingiustizia e menzogna


Domenica 13 inizia la stagione del teatro ragazzi a La Baracca.

Il programma non è stato inserito, nemmeno di sfuggita alluso, nel lezioso depliant che illustra il Prato Festival ("La cultura accende la città" ?) del Natale 2009 decorato con la riproduzione della Natività di Fra' Filippo Lippi (questo sopra è il suo autoritratto).
Ciò nonostante quest’anno il cartellone degli spettacoli per ragazzi a La Baracca è ricchissimo come non mai, con un inizio anticipato rispetto agli anni passati, e proprio in coincidenza con le feste di fine anno.
Il nostro sforzo è quello di offrire, come ormai da quindici anni e nonostante gli oneri finanziari, un servizio alla comunità, e visto il successo delle passate stagioni, crediamo di poter continuare con le nostre poche forze. A oggi lo spettacolo di apertura registra il tutto esaurito.
Tuttavia ci preme rilevare come una forte ingiustizia continui a contraddistinguere la cultura in questa città e nella nostra regione, dove si vedono forti, enormi finanziamenti a strutture imponenti, artisti di grido che sono premiati, magari perché destinati a prossime promozioni, e nulla dedicato alla creatività che, diciamo così, viene dal basso, agli artisti che propongono cultura in maniera -passatemi l'espressione retrò - 'onesta e pulita'.
A ciò si aggiungono i quotidiani e i settimanali che ignorano il lavoro, l' esistenza di certi teatri quando 'dicono', non tacciono. Quando non sposano nessuna 'chiesa'.
Ogni anno speriamo che le cose cambino, ma lo speriamo inutilmente, visto i risultati, nonostante le promesse. Che sono evidentemente menzogne, abili raggiri che il potere tesse nella speranza di metterci a tacere.

Non è possibile che esistano enti regionali come la Fondazione Toscana Spettacolo, per esempio (e mi fermo al teatro per non parlare della musica e delle arti figurative!), che si è accaparrata quasi tutti i piccoli teatri regionali esistenti, eccetto il nostro e pochissimi (due?) altri, gestendo in maniera del tutto discutibile e assolutamente non 'democratica' la programmazione, incluso quella dei ragazzi, costringendo all'asfissia parecchie compagnie, e che tutti tacciano. Non è possibile che certi artisti abbiano a disposizioni fiumi di danaro pubblico per allestire spettacoli faraonici, o, come si dice in gerco 'pompatissimi', e che altri non ne abbiano alcuno; non è possibile ascoltare menzogne su budget inesistenti, quando poi i soldi -gratta e vinci! - alla fine si trovano e i depliant sono lì a dimostrarlo.

Evidentemente non basta più sperare che le cose cambino.

Giro di conoscenze, mafiette, scambio di favori e spettacoli (lo sapete? le programmazioni funzionano così, se vuoi girare con il tuo spettacolo devi fare il favore di prenderne uno da fuori nel tuo teatro, non sei libero di scegliere), a cui si aggiungono sorrisetti baci abbracci e 'sms', tutto questo sotterra le speranze di una cultura che, finalmente, più che accendere la città, dovrebbe accendere le menti.
Chi non aderisce a questo 'sistema' di subdola connivenza e silenzio, anche nella Toscana felix, non lavora. NON ESISTE.

Maila

mercoledì 9 dicembre 2009

Lo spazio meta-biblio-fisico

Nello spazio quasi metafisico della nuova Biblioteca Alessandro Lazzerini di Prato (l'Alessandro era un monsignore!) non c'è spazio per il bar.
Almeno non ne ho sentito la mancanza.
Anzi.
Consiglio di visitare la biblioteca in orari desueti, per esempio la sera.
Qualche mattonella del pavimento va controllata-rincollata, già si muove.
Mettete posaceneri fuori, davanti all'ingresso, in modo da non vedere il pavimento cosparso di cicche. Tante ce ne sono che ci si inciampa a camminarci.
Il luogo dove è situata la biblioteca è borgesiano ossimorico: al centro e nascosta; chiusa, 'difesa' dalle mura e aperta al pubblico.
Dopo essere stata nella nuova biblioteca ho avuto conferma che Prato potrebbe davvero essere una 'città metafisica', e ricchissima, se solo i suoi cittadini e i corrispettivi amministratori smettessero di pensare solo ai soldi, alla crisi, e a come rendere orrenda e volgare la città con il turismo zartefatto, con le Gonfienti città etrusche alla 'poggiogestrinesi', con i teatroi vetroresinati postellenistici, che ora ci chiamano anche due 'reggisti' a distrastrare. Per dirlo alla Gadda.
Maila

martedì 8 dicembre 2009

NO ai tralicci di Foster

I tralicci di Foster svettano già sulle colline fiorentine, si vedono dall'Autostrada A1.
Accanto ai 'vecchi' tralicci, considerati brutti.
I tralicci di Foster, tralicci d'autore, non eliminano i problemi.
Ci auguriamo che i cittadini dell'Impruneta e quelli di Giogoli, di Coleramole e di tutta quella zona si facciano sentire.
Già da tempo circolano lettere e comitati.
Terna deve interrare gli elettrodotti, che non sono soltanto brutti, ma anche nocivi alla salute.
Primavera di Prato considera quella contro gli elettrodotti una battaglia fondamentale del suo programma.


LA NAZIONE, Firenze, 8 novembre 2009 -
È IL PRIMO elettrodotto ‘griffato’ d’Italia. E probabilmente, visto che la stazione dell’Alta velocità a Firenze sta per essere accantonata, i tralicci di Norman Foster saranno l’unico segno del celebre architetto presente nell’area fiorentina. Eppure il nuovo elettrodotto in costruzione sulle colline di Scandicci non appassiona i residenti. Sarà perché, stringi stringi, anche se griffati restano sempre tralicci. E poi a ben guardare quelli di Foster sono solo 9 dei 26 montati sulla nuova linea. E gli altri ‘più tradizionali’ hanno lo stesso tremendo appeal dei vecchi.

Certo, più bassi, ma ugualmente invasivi. Per chiedere l’abbattimento dell’impatto ambientale si erano mobilitati i vip. Ma mentre Impruneta lottava per l’interramento (ottenendolo alla fine) a Scandicci si puntava a un nuovo tracciato. Il risultato? L’elettrodotto c’era, e un elettrodotto ci sarà. In questi giorni, mentre gli addetti di Terna sono al lavoro per montare il nuovo, è possibile fare il confronto. E per molti cittadini la sensazione è che gattopardescamente, si sia cambiato tutto per non cambiare nulla. Gli scandiccesi negli anni scorsi hanno condotto lunghe battaglie non solo per la salvaguardia paesaggistica, ma anche per avere chiarezza sulle conseguenze per la salute derivanti dall’elettrosmog; adesso possono decidere con la loro testa se il nuovo sia migliorativo o no. Ora, in base all’accordo siglato tra Regione, Comune di Scandicci e Terna (allora era Enel) si dovrebbero smantellare le linee da 220kv sul territorio.

Linee vecchie, con tralicci in mezzo alle case, tra i giardini, sopra ai tetti. L’accordo che ha dato il via alla realizzazione del nuovo elettrodotto risale al febbraio 2000, fu firmato dall’allora premier Massimo D’Alema da Chicco Testa per Enel e Vannino Chiti presidente della Regione. Sono passati nove anni da allora. Sta nascendo un altro elettrodotto, magari più contenuto, ma sostanzialmente uguale nel tracciato nei luoghi dove ci sono le case.
Fabrizio Morviducci

sabato 5 dicembre 2009

Un commento sulla conferenza organizzata dalla Provincia su Gonfienti

Ricevo dal Prof. Centauro, e pubblico volentieri, condividendo totalmente quanto scritto. (Maila)
"LA NOSTRA CITTA’ ETRUSCA.
Alcune domande e poche altre riflessioni in merito al futuro delle risorse archeologiche a commento della conferenza svoltasi nella Sala Consiliare della Provincia di Prato in occasione della Festa della Toscana.

1° Cornice: alcune domande
- Cosa possiamo dire di fronte alla negazione del diritto di poter fruire in modo "libero", per lo studio e la divulgazione, dei reperti archeologici della città etrusca di Gonfienti, in quanto campo di studio oggi ritenuto arbitrariamente, in modo esclusivo e riservato, dalla soprintendenza archeologica?
- Cosa potremo mai valorizzare del nostro territorio quando viene affermato categoricamente, persino di fronte ad un uditorio giovanile che dovrebbe essere educato alla conoscenza e non al pregiudizio, di non dare credito alle ipotesi di ricerca perché non esiste relazione alcuna tra l'insediamento etrusco di Gonfienti e il territorio ad esso limitrofo che pure è caratterizzato non da oggi da segnalazioni e da ritrovamenti eccellenti(rimanendo nel solo territorio comunale di Prato citiamo, ad esempio: le necropoli in Calvana, i bronzetti di Pizzidimonte, i reperti dell’età del bronzo lungo il rio Filettole, ecc. ecc.)?
- Allora torno a domandarmi: perché affermare il contrario quando si tratta di situazioni archeologiche di certo non irrilevanti per quel territorio, specie se le consideriamo accompagnate dalla presenza di imponenti strutture murarie variamente dislocate in altura, poste sui poggi della Calvana al disopra della città etrusca?
- Per tutte queste evenienze la ricerca archeologica istituzionale cosa pensa di fare? Quali indagini? Come ci si può permettere di negare istituzionalmente un’ipotesi di studio contrapponendo ad essa il rifiuto all’accertamento?
- Quale parco, infine, potremo mai realizzare di fronte alla totale mancanza di condivisione da parte dello stesso ente preposto alla tutela che oggi pare più interessato ad anteporre alla questione culturale un uso eminentemente politico della vicenda? Cicero pro domo sua?

2° cornice: poche altre riflessioni
- Ricordo una volta di più (ndr. l'ho fatto ripetutamente in questi ultimi mesi!) che, per la carta costituzionale e per lo stesso codice dei beni culturali e del paesaggio, non può esservi tutela senza valorizzazione, né possiamo addurre all'infinito (come viene puntualmente fatto da chi pure è preposto a tale sevizio e che si dovrebbe ispirare eminentemente al concetto della "tutela per la valorizzazione") ragioni di presunto "rischio archeologico", pur di non consegnare alla comunità ciò che ad essa appartiene. Questo è tanto più vero dal momento che ormai da tempo (fin dal 2006!)sono stati apposti i vincoli di tutela e in ragione del fatto che sono state tollerate esiziali trasformazioni urbanistiche ed ambientali, tanto da rendere stringente il rapporto di causa/effetto determinato dall'inopinato rilascio di autorizzazioni a costruire su terreni archeologicamente sensibili, ovvero su aree interessate dalla presenza di reperti archeologici strutturati, oggi obliterati per sempre sotto il cemento!
Non fosse altro che per questo, a difesa dei nostri diritti, occorrerebbe prendere provvedimenti immediati per garantire un futuro alle risorse archeologiche pratesi!

Prof. Giuseppe A. Centauro

venerdì 4 dicembre 2009

De propaganda e depistaggio

La triste, misera rappresentazione che stamane è stata offerta dalla Provincia sull'area archeologica di Gonfienti, il convegno dal titolo "Gonfienti la nostra città etrusca", in occasione delle celebrazione per la Festa della Toscana, non varrebbe un commento. Tuttavia essa mostra, lapalissiano, come il Potere sia capace di mostrare o nascondere la Storia (e la verità), secondo le proprie esigenze, siano propaganda o depistaggio.
I ragazzi del Liceo Copernico erano stati invitati ad assistere alla 'rappresentazione', che ha mostrato una modesta celebrativa e artefatta lectio della Poggesi (molto simile a quella del 20 novembre in occasione della visita straordinaria agli scavi) e della collega di cui non ricordo il nome, sempre della Soprintendenza; la reazione entusiastica, e -mi si perdoni- infantile, dell'assessore Nesi; la faciloneria del Presidente della Provincia, appena tornato dalla Cina, e annunciante l'accordo ritrovato con il Comune; e l'acquiescienza nostra, di spettatori, il conformismo più totale.
Erano presenti altri interpreti principali della tragicommedia: Mattei, Napolitano e rappresentanti del cosiddetto 'Tavolo'.
Della vera tragica storia e tutta moderna della città antica, nessuna nota.
Nessun afflato critico, nessun serio investimento.
I ragazzi non capivano, e tra di loro parlottavano; certi termini, situazioni, risultavano incomprensibili.
Alcuni hanno commentato di aver capito poco e niente. Ma, sperano, sarà chiarito a scuola.
Lettura consigliata
"Sorvegliare e punire. Nascita della prigione" di Michel Foucault.

giovedì 3 dicembre 2009

Lettera aperta sulla mobilità

Nell’incontro di martedì sera 1 dicembre organizzato dai comitati cittadini pratesi con il vice-sindaco Borchi sulle problematiche del Centro Storico e che riguardava cinque quesiti (mobilità, parcheggio, raccolta rifiuti, giardini e spazi verdi, commercio), non è venuto fuori alcun aspetto ecologico e/o innovativo, nessuna proposta ad ampio respiro da parte dell’amministrazione.
Non abbiamo sentito nessun serio progetto di mobilità alternativa per vivere il Centro Storico (e in generale tutta la città) in maniera più autentica e originale; e, conseguentemente, più produttiva.
Si cercherà di aiutare soltanto chi vuole arrivare in centro con la macchina sotto il sedere, mi si passi l’espressione; non si ha in animo di cambiare la visuale; al contrario!
L’idea che si vuole far passare è questa: se non si ‘riapre’ il Centro Storico alle macchine, esso muore. Si fa dipendere dalle macchine tutta la 'vita' di una città!
Allora tutte le città del Nord Europa, come Amsterdam, per esempio, o, in casa nostra, Ferrara, dovrebbero essere bell’e morte da tempo! E invece, tutto il contrario.
Quello che chiediamo, come gruppo Primavera di Prato, è la possibilità di praticare una mobilità diversa, guardando 'oltre' e non solo al prossimo Natale o alle aree ZTL!
Chiediamo piste ciclabili serie e non solo per il fine settimana, e politiche, che non siano meramente economiche ma anche culturali e scolastiche, per l’incentivazione dell’uso della bicicletta in questa città come mezzo di trasporto.
Gente che come me che usa la bicicletta ogni giorno (e non siamo poi così pochi) per muoversi in città , rischia di venire investita da automobilisti/camionisti che sfrecciano veloci e infastiditi.
Chiediamo all’amministrazione un confronto su questo tema: abbiamo un progetto di massima che, come ciclisti metropolitani, vogliamo sottoporre all’amministrazione.

Maila Ermini

mercoledì 2 dicembre 2009

La Chiesa consumista

La Chiesa invece, come sempre, ha l'occhio lungo e non si fa scrupolo a mettere i suoi 'alberi' nei Prati Finti di Prato, ma che portano lucro. A dispetto anche delle parole del Papa che condanna il consumismo eccetera eccetera. Proviamo sconcerto a leggere quest'articolo apparso oggi su Il Tirreno, che annuncia la festa d'inaugurazione di un oratorio multimediatico all'interno del Parco Prato , oratorio che sarà gestito dalla Fondazione Santa Rita.

Come era stato detto, i giovani, appena usciti dal complesso scolastico di Reggiana, si trovano davanti il tempio del consumo e del divertimento pratese. Il luogo dove è stato costruito Parco Prato sembra fatto apposta per una nuova vocazione della scuola, ossia quella di creare consumatori. Sembra che le scuole stesse e i direttori e gli insegnanti, tutti siano d'accordo per questa nuova era morta al pensiero critico di cui la Chiesa è, benedicente, una delle migliori e più subdole organizzatrici.

Santa Rita, la santa degli impossibili, aprirà gli occhi a qualcuno?

Isolina Ciacci


Da Il Tirreno del 2 dicembre 2009
Spazio ai giovani nel tempio del consumo
Apre “We meet”, luogo di cultura e divertimento affidato al Santa Rita
MARIA LARDARA
PRATO. Metti una dozzina di pc collegati a internet, aggiungi la voglia di conoscenza reciproca, stimola l’ambiente con una dose di creatività. Con questi ingredienti va in scena il pianeta giovani nella cornice del “Parco Prato”: “We Meet” è il primo spazio di aggregazione giovanile ad aprire i battenti dentro un centro targato Unicoop. Il viavai degli studenti lungo i corridoi della galleria commerciale di via delle Pleiadi, non sarà così solo il frutto della consuetudine alle “forche” scolastiche. Intanto fervono i preparativi per la festa musicale di sabato 5 (a partire dalle 15.30) che accompagnerà l’inaugurazione di “We Meet”, la cui gestione è stata affidata agli operatori della fondazione Santa Rita. Largo dunque alle attività culturali, sociali e ludiche: su questa superficie di 150 metri quadrati si parlano il linguaggio della multimedialità e quello del mondo virtuale di Facebook. Con un occhio di riguardo per la fascia d’età compresa dai 15 ai 19 anni, i ragazzi si diletteranno nella gestione di un blog. Coordinati da quatto operatori del Santa Rita (Corrado, Silvia, Francesco e il brasiliano Airan), proveranno persino a comporre una redazione on line e una web radio. «La concessione di questo spazio in comodato d’uso gratuito da parte di Unicoop ci dà la possibilità di veicolare un messaggio educativo ai giovani pratesi«, spiega Roberto Macrì, presidente del Santa Rita. Al di là dell’appartenenza religiosa, tutti i giovani potranno fare un salto in questo centro sociale sui generis, che ha l’ambizione di andare oltre la struttura di un oratorio cattolico. Qualcosa in cui crede fermamente Unicoop, che ha scommesso molto sulla nascita di un contenitore sociale, immerso nel tempio dello shopping. «Volevamo riprodurre un pezzo di città intorno alla piazza del centro commerciale», spiega Franco Cioni di Unicoop. Nella carrellata di negozi e servizi di cui si compone il colosso di via delle Pleiadi, “We Meet” sarà l’unico locale esente da fatturato e calcoli economici. «Per questo - spiega Claudio Vanni, responsabile relazioni esterne Unicoop - la nostra scommessa è ancora più alta. Un’esperienza pilota eventualmente replicabile in altri centri commerciali se funzionerà qui a Prato». Il progetto è cofinanziato con i contributi della Regione e troverà un partner strategico nella Provincia, aprendo un ventaglio di collaborazioni. In primis con le scuole (il plesso scolastico di via Reggiana sorge proprio alle spalle) e con il vicinissimo multiplex Omnia Center: i giovani di “We Meet” potrebbero infatti produrre una rassegna di cortometraggi da proiettare sugli schermi della multisala. «Non è escluso anche un allargamento delle attività alle persone anziane», promette l’asesssore provinciale Gabriella Melighetti. Il centro (gratuito) è aperto tutti i giorni: dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20; sabato e domenica dalle 15 alle 20. Basta una semplice tessera di iscrizione per accedere ai servizi internet. Esiste anche una pagina su Facebook che, in meno di una settimana, ha messo in piedi una community di 700 membri.

Navigare a vista

Incontro affollato quanto deludente, quello di ieri sera in via Tintori a Prato, dove, davanti alle lunghe cinque domande dei comitati sul Centro Storico (mobilità, parcheggi, gestione dei rifiuti, aree verdi e commercio) l’amministrazione, rappresentata dal Vice-Sindaco Borchi, è apparsa navigante a vista e senza idee.
E’ stato detto a chiare lettere che per questa amministrazione ‘non esiste il libro dei sogni’, che si pensa e si agisce concretamente. Sarà proprio così? Su quali basi, se non quella dell’immediato consenso popolare?
Insomma, non è proprio il tempo di lunghi e fascinosi viaggi nel campo di Utopia.
Al momento degli interventi, non ho avuto modo di parlare: mi ero iscritta, distratta come sono, tardi nella lista; ho chiesto il permesso a chi gestiva gli interventi e il favore agli iscritti avanti a me di parlare subito, perché dovevo andare via prima del termine per motivi personali, ma non me l’hanno accordato.
Avevo in tasca una idea da proporre, a basso costo e concreta, che avevo tolto, apposta per la serata, dal mio libro dei sogni.

martedì 1 dicembre 2009

Lettera al Sindaco Cenni

Pubblichiamo un commento che abbiamo ricevuto relativo alla nomina di Claudia Cenni, figlia del Sindaco di Prato, come coordinatrice e segretaria della Consulta dei Consiglieri del Sindaco stesso.
Caro Cenni,
tua figlia sarà anche una donna validissima e una stimata professionista, conoscerà pure i Consiglieri dei Consiglieri, o Consiglieri² (dico, al quadrato), e quindi è per lo meno donna che conosce la matematica e sa trattare Potenze e Radici quadrate; ma Benedetto Sindaco!, non ti accorgi di prestare il tuo lungo fianco, e in modo del tutto facile e scontato, a giuste critiche di nepotismo? Che bisogno s'aveva di far coordinare siffatto matematico organo alla tua figliola, per di piú sfruttando il lavoro di questa povera figlia - Sindacati, drizzate le orecchie ! - che non solo ha l'onere di conoscere tutte le persone che ti daranno una mano - cosa, di per sé, già ardua - ma non beccherà neanche un centesimo per questo immenso, disgraziato lavoro? Forse Gastone, il nostro amato Gas-vescovo, coopererà con una settimana di preghiere personali dedicate alla sua anima generosa? e a te basta, Santa Claudia?
Fiele da Clitognacci

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.