venerdì 11 dicembre 2009

Ingiustizia e menzogna


Domenica 13 inizia la stagione del teatro ragazzi a La Baracca.

Il programma non è stato inserito, nemmeno di sfuggita alluso, nel lezioso depliant che illustra il Prato Festival ("La cultura accende la città" ?) del Natale 2009 decorato con la riproduzione della Natività di Fra' Filippo Lippi (questo sopra è il suo autoritratto).
Ciò nonostante quest’anno il cartellone degli spettacoli per ragazzi a La Baracca è ricchissimo come non mai, con un inizio anticipato rispetto agli anni passati, e proprio in coincidenza con le feste di fine anno.
Il nostro sforzo è quello di offrire, come ormai da quindici anni e nonostante gli oneri finanziari, un servizio alla comunità, e visto il successo delle passate stagioni, crediamo di poter continuare con le nostre poche forze. A oggi lo spettacolo di apertura registra il tutto esaurito.
Tuttavia ci preme rilevare come una forte ingiustizia continui a contraddistinguere la cultura in questa città e nella nostra regione, dove si vedono forti, enormi finanziamenti a strutture imponenti, artisti di grido che sono premiati, magari perché destinati a prossime promozioni, e nulla dedicato alla creatività che, diciamo così, viene dal basso, agli artisti che propongono cultura in maniera -passatemi l'espressione retrò - 'onesta e pulita'.
A ciò si aggiungono i quotidiani e i settimanali che ignorano il lavoro, l' esistenza di certi teatri quando 'dicono', non tacciono. Quando non sposano nessuna 'chiesa'.
Ogni anno speriamo che le cose cambino, ma lo speriamo inutilmente, visto i risultati, nonostante le promesse. Che sono evidentemente menzogne, abili raggiri che il potere tesse nella speranza di metterci a tacere.

Non è possibile che esistano enti regionali come la Fondazione Toscana Spettacolo, per esempio (e mi fermo al teatro per non parlare della musica e delle arti figurative!), che si è accaparrata quasi tutti i piccoli teatri regionali esistenti, eccetto il nostro e pochissimi (due?) altri, gestendo in maniera del tutto discutibile e assolutamente non 'democratica' la programmazione, incluso quella dei ragazzi, costringendo all'asfissia parecchie compagnie, e che tutti tacciano. Non è possibile che certi artisti abbiano a disposizioni fiumi di danaro pubblico per allestire spettacoli faraonici, o, come si dice in gerco 'pompatissimi', e che altri non ne abbiano alcuno; non è possibile ascoltare menzogne su budget inesistenti, quando poi i soldi -gratta e vinci! - alla fine si trovano e i depliant sono lì a dimostrarlo.

Evidentemente non basta più sperare che le cose cambino.

Giro di conoscenze, mafiette, scambio di favori e spettacoli (lo sapete? le programmazioni funzionano così, se vuoi girare con il tuo spettacolo devi fare il favore di prenderne uno da fuori nel tuo teatro, non sei libero di scegliere), a cui si aggiungono sorrisetti baci abbracci e 'sms', tutto questo sotterra le speranze di una cultura che, finalmente, più che accendere la città, dovrebbe accendere le menti.
Chi non aderisce a questo 'sistema' di subdola connivenza e silenzio, anche nella Toscana felix, non lavora. NON ESISTE.

Maila

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