martedì 29 dicembre 2009

Epistolario sulla rottura dell'impianto di depurazione del Calice (ovvero il Comune pensa al fuoco, ma non all'acqua)

In seguito alla nostra lettera di oggi sulla rottura dell'impianto di depurazione del Calice, il direttore della redazione pratese de La Nazione così risponde:

"buongiorno, c'è un pezzo oggi a pagina 2 della nostra cronaca. Anche gli altri giorni ne avevamo dato notizia"

Così noi a nostra volta:

Buonasera, signor Caroppo.
E' proprio sulla base di questo vostro articolo che chiediamo alla Gida e al Comune di informare la popolazione e i proprietari degli impianti industriali circa quanto stabilito nella riunione stessa, al fine di limitare al massimo il danno ambientale, che suppongo ingente e assolutamente, a nostro avviso, sottovalutato. La questione non può rimanere circoscritta all'ambito di un tavolo (Gida-assessori), bensì di ciò deve essere informata tutta la cittadinanza. Non si tratta poi solo di un danno alla GIDA, come voi titolate, bensì un danno all'ambiente e quindi di un danno che riguarda tutti e non solo l'azienda.
Al momento non leggiamo nessuna informazione ufficiale, né sul sito elettronico della GIDA né su quello del Comune di Prato, dove invece spicca la festa dell'ultimo dell'anno con i fuochi di artificio. Sembra che il Comune pensi al fuoco, ma non all'acqua.
La ringrazio per la precisazione e le chiederei di pubblicare comunque questo nostro scambio di lettere.
Cordialità.

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