Dopo le esternazioni del nostro assessore Nesi su Gonfienti, sui giornali la mia lettera non è apparsa. http://primaveradiprato.blogspot.com/2012/02/una-lettera-ai-giornali-su-gonfienti.html
Non mi risultano altre posizioni, per cui si ha la percezione che tutti siano d'accordo con lui e con le trovate "Second Life". Il che non è, come anche dimostra la dichiarazione del Comitato Scientifico del Comune di Prato, che copio oltre dal sito del Comune.
Intanto si sta assistendo al film, proiettato in tutti gli uffici e sale di palazzo in 3 D, con titolo lunghissimo "Il nulla accade mentre tutto sta andando a p....i cittadini che sono i padroni di tutto questo, non possono fare niente perché i padroni sono loro e trattano le nostre cose come se fossero le loro personali e private, e fanno con questa roba giochi di potere eccetera, meglio fermarsi qui, ma si capisce che intendo...", tradotto in inglese in short form "Gonfienti's Last Life". La regia, come ai vecchi tempi, è collettiva.
Gli artisti devono fare gli artisti, il che oggi significa non impicciarsi di roba che scotta.
"Perplessi su nuovi scavi prima della messa in sicurezza e protezione della domus etrusca arcaica"
L'architetto Giuseppe Centauro e il professor Michelangelo Zecchini: "Dubbi anche sull'ipotesi di ‘virtualizzazione’ del sito". In seguito alle notizie e apparse n giorni scorsi sulla stampa locale circa la stipula di un accordo a tre promosso dalla Provincia di Prato per l’ottenimento di un finanziamento da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato alla Soprintendenza B.A.T. al fine di sostenere la ripresa degli scavi del sito archeologico di Gonfienti, da collegare ad ulteriore finanziamento regionale finalizzato alla ricostruzione virtuale della “città etrusca sul Bisenzio”, i membri del Comitato Scientifico cittadino per il settore dei beni storico urbanistici e archeologici, architetto Giuseppe Centauro e professor Michelangelo Zecchini dichiarano quanto segue:
"Ribadiamo quanto già detto nel corso del sopralluogo del 21 novembre 2011 con la Commissione Consiliare Permanente n. 5, in visita ai laboratori di restauro della SBAT presso i locali dell’ex Mulino dell’Interporto , esprimiamo forti perplessità sull’opportunità di procedere a nuovi scavi prima di aver messo in completa sicurezza e protezione, ai fini della fruibilità, le strutture della domus etrusco arcaica.
Non meno perplessi ci dichiariamo nei confronti dell’ipotesi di ‘virtualizzazione’ del sito, a nostro avviso prematura in quanto sono ancora troppo scarse le conoscenze acclarate e troppo numerosi i problemi scientifici ancora da risolvere, sia per quanto riguarda la città nel suo complesso sia per quanto concerne le singole strutture, non esclusa la stessa domus gentilizia.
La storia recente del sito archeologico, caratterizzata da carenza di manutenzione, dalla precarietà degli accessi all’area e dall’ assenza di qualsiasi segnaletica informativa sulla presenza di un’area archeologica di tale preminente interesse scientifico e culturale, consiglierebbe una diversa priorità da assegnare alle azioni da perseguire per la salvaguardia e la valorizzazione della risorsa archeologica pratese, anche a vantaggio della stessa comunità locale che fino a questo momento non è informata in modo adeguato sull’esistenza di questo rilevante patrimonio culturale. Non secondarie sono poi le questioni della musealizzazione in situ dei reperti restaurati e il coinvolgimento del museo civico nella divulgazione di questo fondamentale caposaldo storico per la città di Prato e del territorio della Piana. Tale patrimonio è così importante che è conseguente il desiderio di una maggiore visibilità. Altrettanto pressante e logico è l’auspicio che venga evitato ogni rischio di esposizione impropria, fuori dal contesto naturale di riferimento".
7 commenti:
Ma a parte intervenire contro la Provincia, l'Amministrazione comunale che ha fatto da quando è in carica per sistemare Gonfienti? Perché altrimenti ci si prende per il naso, se ci sono le risorse per mettere in sicurezza il sito, e non possono essere utilizzate per l'evidente ostracismo del comune...
Alla prima tua domanda rispondo intanto io:
nulla.
Altrettanto la Provincia:
nulla.
beh... a me Nesi non sta simpatico - anzi, direi che mi sta abbondantemente sui cosiddetti...
però, l'unico segnale in questi tre anni di amministrazione su Gonfienti è venuto dalla Provincia. Trecentomila euro son pochi? di sicuro! Ma non poterli nemmeno utilizzare perché il Comune ha da sistemare la questione Interporto (ricordi l'ipotesi di Interporto 2?) è una follia!
Vedi Maila... Il problema è questo... http://www.ilsitodiprato.it/content/240-mazzeti-pdl-nesi-ci-dica-come-riuscire-ad-ottenere-i-finanziamenti-necessari-lopera
"Tutto questo, come esponente del Cda dell’Interporto, non può farmi che un immenso piacere anche se credo fosse opportuno prima informare anche gli altri soci, in primis il Comune di Prato, socio maggioritario. Infatti il Sindaco Roberto Cenni fin dalla campagna elettorale è stato un convinto sostenitore della nascita del Parco Archeologico di Gonfienti e assieme al cda in questi anni ha lavorato proficuamente al fine di raggiungere l’obiettivo in tempi brevi perché ben sa quanto sarebbe importante per il turismo locale e non solo, e già da oltre un anno il Presidente dell’Interporto assieme a tutto il consiglio, proprio su input del Comune di Prato ha incontrato svariati amministratori che potevano essere possibili futuri soci, fra cui il Presidente della Provincia di Prato il quale dichiarò che non c’era tale intenzione in quanto il suo ente non aveva le risorse economiche per entrare a farne parte. Allora viene spontaneo pensare che Gestri i soldi o li trova sottoterra oppure fa solo propaganda politica fine a se stessa, in quanto se veramente voleva far parte di questo progetto poteva entrare come socio e fare le scelte per il bene dell’ente portando avanti anche la splendida iniziativa proclamata da Cenni e a quanto pare appoggiata in pieno anche dall’Assessore Nesi. Comunque i soldi che intenderebbero investire la Provincia con la Fondazione CariPrato sono solo granelli, in quanto non basterebbero nemmeno a fare i primi scavi per verificare la conservazione dei reperti. Pertanto, visto che vogliono fare i padroni in casa d’altri l’assessore Nesi ci dica anche come intende procedere per trovare i finanziamenti necessari a realizzare l’opera, che sono immensamente superiori rispetto a quelli annunciati, portando pezze d’appoggio concrete, magari non chiedendo consiglio al collega Napoletano, il quale è stato presidente dell’interporto, almeno per la questione in oggetto senza che nessuno se ne sia accorto".
Come fai a ragionare con chi parla di "fare i padroni in casa d'altri", come se Gonfienti fosse una questione solo del Comune o dell'Interporto?
Caro Lanfranco,
avevo letto l'intervento della Mazzeti. Si commenta da solo.
Rimango della mia opinione; tuttavia concordo che la priorità (per tutti) è solo salvare l'Interporto. Come è stata, per coloro che ora lo vorrebbero salvare, quella di costruirlo.
Riguardo a Nesi: il suo interessamento per Gonfienti soffre di 'spottismo' e anche per questo lo metto in dubbio. In effetti, l'assessore lo vediamo piuttosto in giro a pubblicizzare i suoi libri in una posizione di costante ambiguità rispetto alla sua carica istituzionale. Insomma, a mio avviso è sospetto di conflitto di interessi.
Aggiungo che è altrettanta follia utilizzare una parte dei soldi per creare la Gonfienti virtuale, come hanno proposto Gestri e Nesi.
Ma di questo ha già scritto Maila nella lettera che nessun giornale cartaceo ha pubblicato.
Stato Libero
sull'uso spottistico, non posso che concordare! a questo proposito, ti invierò un file...
Però, permettetemi di fare una chiosa sulla questione della Gonfienti "virtuale"...
Il passaggio dell'articolo che ritengo fondamentale è questo: "La premessa di fondo è che l'attuale sito acquisti un minimo di dignità: la recinzione di sicurezza dell'Interporto, la strada sconnessa per arrivarci e la mancanza di un cartello "turistico" fanno dimenticare che lì giace sotto le erbacce la memoria etrusca."
E direi che anche la posizione del ricercatore che sta portando avanti il progetto è assolutamente condivisibile... Sempre dall'articolo del Tirreno "«La priorità è quella di preservare un patrimonio archeologico per le future generazioni, ma per farlo possiamo anche pensare a un modo per renderlo fruibile nel presente. La concorrenza di altri siti archeologici in Toscana è grande. Come convincere allora il visitatore a spingersi fino a Gonfienti? Il tradizionale modello di business di un parco archeologico può essere migliorato: abbiamo patrimoni artistici famosi difficilmente fruibili. Vogliamo cercare di capire la storia che la terra ci sta restituendo dal passato, immaginarla di nuovo e magari riprodurla. Cercheremo di organizzare entro l'anno vicino a Gonfienti un workshop per coinvolgere attori locali, le varie competenze sul territorio, e anche esperti di archeologia e di nuove tecnologie: intellettuali, artisti e registi. Il nostro ruolo è mettere intorno a un tavolo tante teste pensanti. Non uno studio di fattibilità calato dall'alto, ma costruito e condiviso insieme ai potenziali attori che vorremmo far appassionare a Gonfienti. Le istituzioni pubbliche potrebbero così trovare delle partnership con aziende private del settore per realizzare insieme questo progetto»."
Diciamo pure che sarebbe bello poterci credere! E diciamo pure che rischia di rimanere tutto sulla carta!
Posta un commento