domenica 21 aprile 2013

Il cambiamento non può attendere

Dopo che abbiamo assistito alla triste sceneggiata dal titolo "Come si può eleggere un gerontosauro e perdere un partito", il  cambiamento non può più attendere.
Sia attraverso Grillo - che prenderà il Friuli - o altro, non vediamo l'ora che davvero qualcosa cambi.

Anche e soprattutto adesso a livello locale, abbiamo necessità vitale di respirare aria nuova,  e vedere gente incapace finalmente andare a casa.

Ci vorrà comunque ancora un po' di tempo, perché le tarme s'annidano nel buio degli interstizi, e nel frattempo, chi ha potuto si è fatto assumere dagli enti comunali e regionali.

Mentre i politici possono, possono passare, i funzionari messi dai partiti, i ruffiani fatti entrare negli enti, stipendiati da noi, (nei teatri ce ne sono a centinaia!), quelli cambiano con lentezza pachidermica, anzi cambiano come le ere geologiche.

I funzionari degli uffici non cambiano mai. 

In questi giorni, facendo una domanda per finanziamenti, mi sono accorta che una signora che è stata presidente di un teatro famoso, è dipendente dell'ufficio cultura regionale. Come ha fatto a diventare dipendente? Con un concorso che non c'è stato? Solo in grazia di partito.

Questo hanno fatto un milione di volte.

Invece io, noi siamo qui a barcamenarci sul vivere non vivere, fare domande per finanziamenti che questa signora dovrà addirittura giudicare, decidere se concedere o no al Teatro La Baracca misere briciole, questo è il suo potere, e senza nessun merito, NESSUNO, se non di partito. E senza sapere veramente chi siamo cosa facciamo, senza sapere niente, decidere di una materia senza esserne informata, nemmeno come spettatrice.

Non fosse che per questo, questi partiti, tutti, meritano quello che stanno vivendo: la fine.



Nessun commento:

Dai Celestini a Levi

  Ieri,  in occasione dello spettacolo dei venti anni dei Celestini, in cui ho riproposto La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini...