Consiglio la lettura di questo breve racconto di Ray Bradbury, The Pedestrian (Il Pedone), in particolare lo consiglio agli abitanti di quelle città italiane, e sono molte e fra cui la mia, Prato, dove si muore semplicemente andando a piedi o in bici investiti da macchine, treni, eccetera.
E a tutti coloro che non hanno fatto niente per migliorare la mobilità alternativa, per incentivare un uso più civile delle automobili eccetera.
Il racconto è del 1952, e vede per protagonista un ostinato scrittore, immerso in una cupa società che ricorda da vicino il più famoso Fahrenheit 451. In questo caso ad essere presi di mira non sono i libri, ma qualcosa di ancora più semplice come appunto l'innocuo passeggiare…
Il protagonista è uno scrittore di nome Leonard Mead. Egli si ostina a passeggiare solitario per i marciapiedi della città, mentre tutto il resto della popolazione è chiuso in casa di fronte agli schermi televisivi. Una notte di novembre, Leonard viene infine fermato ed arrestato dall’unica macchina della polizia rimasta, completamente automatizzata e dotata di intelligenza artificiale, che gli annuncia l’intenzione di portarlo al Centro Psichiatrico per la Ricerca sulle Tendenze Regressive.
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