mercoledì 31 dicembre 2014

Evviva, sono viva!

Ringrazio tutti coloro che assiduamente seguono questo mio blog; siete tanti e questo mi sprona a continuare..
E' stato un anno difficilissimo, faticoso, tutto in salita. Anche mantenere in vita questo diario è pesante, ho sempre meno tempo, e lo ricavo quando posso; dico meglio: lo rubo...

Tuttavia ho vissuto e vivo anche momenti positivi, come il perdurare della mia creatività, che con gli anni, invece di calare, sembra aumentata. Forse per contrastare tutte le difficoltà, lavoro, scrivo e metto in scena di più.

Ho tantissimi progetti in testa e ho calcolato che avrei bisogno di almeno di altre due vite per metterle in pratica...Ma evviva, sono viva!

Intanto domani debutto al Teatro La Baracca e insieme a Gianfelice con l'ultima mia creatura per ragazzi e famiglie:"La Beffana". Ricordo che non è uno spettacolo solo per i bambini, ma godibilissimo anche per grandi.

martedì 30 dicembre 2014

TEATRO E VENDETTA

Teatro come vendetta: il mio spettacolo sui 'celestini' ne è un esempio.

Mi sono voluta vendicare delle violenze ricevute a scuola da bambina dalle solite suore, quelle che stavano a S.Caterina a Prato, e di cui, proprio grazie allo scandalo dei celestini che era scoppiato, si fece oscurare tutto, come mi confermò un ex-dipendente del Comune di Prato proprio dopo una replica dei 'celestini'...Mia madre mi tolse appena in tempo, o forse non proprio in tempo, visto che non mangiavo più e tornavo a casa con la mano sinistra torturata dagli spilloni di suor Luisa, che non voleva che usassi quella mano, e quando ci mettevano a cucire in tondo, ecco che all'improvviso appariva da dietro le mie spalle e mi perforava il dorso della mano sinistra, procurandomi, oltre al dolore, un terrore infinito...Mia madre non voleva credere a tanta cattiveria, pensava che fossi io a farmi del male.

Non potendo compiere atti, molto del teatro che ho scritto è, ed è stata, la mia vendetta  personale e politica contro qualcuno, per non agire, non offendere. Il teatro mi ha salvato dalla violenza vera e propria.

Così sto architettando altre vendette, altro teatro; e in questo modo magari non diventerò famosa e gradita al grande pubblico, non reciterò nei politeama con i 'big', ma almeno mi sarò salvata, e vedrò curate un po' delle ferite, le ingiustizie.

lunedì 29 dicembre 2014

LA REGIONE TOSCANA UCCIDE I PROPRI ARTISTI: E CHI SE NE OCCUPA?

Mentre tutti giocano alla politica e alla propria carrierina sulle nostre spalle, mentre parlano del Met che non è diventato teatro nazionale e non lo diventerà (vince Firenze e la Pergola - ma avevate dubbi?), diventerà solo un 'tric'!, vorrei ricordare che NESSUNO si è mai preoccupato veramente della situazione culturale della città di Prato (non parliamo di quella regionale), e tanto per dire due cose di noi (ma che riguardano anche altri) noi del Teatro la Baracca, dopo che ci hanno tolto tutto, ma proprio tutto tutto, dopo che hanno distrutto quel poco di buono che era stato fatto a livello regionale, tipo il piccolo circuito di Sipario Aperto che aveva una progettualità dal 'basso' eccetera, dopo che ci hanno negato la residenza teatrale, ecco che dobbiamo lavorare ancora di più, , perché ci dobbiamo preoccupare di tutto, essere noi a fare tutto e non ci possiamo più permettere nessun aiuto.

Di questo una seria politica che sta dalla parte dei più deboli e che si occupa di economia dovrebbe occuparsi, non solo del tric-trac!

E invece ancora una volta ci si occupa solo di quello, e BASTA!

La verità è che la Regione Toscana uccide i propri artisti, coadiuvata da falsi e incompetenti assessori, dai ' giovanotti' al servizio del Santo Partito Unico e nessuno, ma proprio nessuno se ne occupa, ahimé, nemmeno l'opposizione!

Dopo trent'anni di esperienza e di lavoro, il MET e tutti i direttori artistici che l'hanno diretto, ci considerano ancora artisti di serie B, artisti che non devono avere l'onore di stare nella programmazione cittadina; e, in aggiunta, ogni spazio libero esistente in città - libero dai partiti, ché quelli che sono di parte li fanno vivere eccome e li pompano, ogni spazio autonomo deve morire, e per far questo, hanno tolto la spina direttamente dalla Regione e noi dobbiamo lavorare il triplo per fare le stesse cose. Dopo tutti gli spettacoli significativi che abbiamo dato alla nostra città, alla Regione Toscana!

NON VI DAREMO MAI IL VOTO, E FAREMO IL POSSIBILE PER MANDARVI TUTTI A CASA, ESATTAMENTE COME STATE FACENDO CON NOI, CHE CI FATE MORIRE.


domenica 28 dicembre 2014

La musica fino alle due di notte

In città c'è chi chiede la musica fino alle due di notte, sono i giovani di Sinistra di Left Lab (tutto in inglese, s'intende).
I residenti vogliono dormire, ma che, non c'è modo, bisogna tenere 'viva e desta' la città! Altrimenti...muore!
Siccome il sindaco Biffoni crede anche lui d'essere di Sinistra risponde che sì, alcune volte al mese si può fare.


Dopo la filodiffusione natalizia per le vie del Centro, che ha causato varie reazioni e tutte negative, ecco che si continua con una distorta idea - e molto conforme - non solo della musica (così vilipesa, commerciale, trattata in modo davvero sinistro), ma anche di vivacità cittadina, in modo da appoggiare le associazioni e i gruppi  di area, di sostegno, Left! (Come disse l'assessore Mangani alla Baracca quando fu organizzata una sparuta assemblea sulla cultura dal Presidente Culturale Alberti? ah, ce ne fossero di associazioni così!...Ma quelle associazioni tanto lodate, tanto culturali  e musicali, non c'erano....), e così a loro, eh, gli si dice di sì. 

Però un sì che è anche un no. Però è un no che è anche un sì...Bisogna contemperare le esigenze...Svegli svegli tutta la notte, il centro deve vivere!

Ecco spiegato anche il motivo per cui il centro è sempre più disabitato, non c'è modo di dormire in pace!

Sì no; no sì...un giorno sì e uno no...('così non dispiacerò'), sì no, no sì, si può fare.
Biffoni, un sindaco molto vicino al Re Tentenna (Carlo Alberto di Savoia, do you know? Storia, questa sconosciuta), che non sa proprio dire di no...o di sì?


"Ciondola,
dondola,
Che cosa amena.
Dondola,
 ciondola,
È l'altalena;
Un po' più celere,
Meno... di più...
Ciondola, dondola
E su e giù..." (Domenico Carbone).



sabato 27 dicembre 2014

Voti alle giunte

Fine anno, e tutti a dare voti alle giunte. Che noia. Che tristezza, questo svotìo.
La giunta di Prato attuale non si merita nemmeno un voto, è 'invotabile', in quanto 'vòta'.
Per l'opposizione vale lo stesso, uguale identico: 'vòti'.

Quindi non vanno nemmeno bocciati, dovrebbero essere azzerati per l'inconsistenza, la mancanza di idee, stimoli, incapacità di risoluzione minima di minimi problemi cittadini...

Questi ragazzi sono troppo giovani, e troppo presuntuosi. Pensano che tutto si risolva (o che risolva loro) l'on-line', il cinquettio o lo svolazzìo del mi piaci-piaci. E quelli non più giovani, non sono ancora sufficientemente vecchi, e ancora troppo con le mani nella pastina, che si vedono con il tovagliolo e il musino imbrattatino...
Oppure smaniano come prime donnine nel fare l'opposizione dell'opposizione. Vorranno candidarsi come prossimi sindachini?

Per la prossima giunta, propongo un consesso di  vecchi vecchi (old old), almeno con un minimo di esperienza di vita, di saggezza, di Weltaschauung. E che non siano troppo usi nel giocare e perdere tempo a scrivere 'votità/falsità' su Internet.

venerdì 26 dicembre 2014

"Raccontessa": uno spettacolo ecologico

Venerdì 26 dicembre ore 16
Domenica 28 dicembre ore 16
al Teatro La Baracca
RACCONTESSA
scritto e interpretato da Maila Ermini
con Gianfelice D'Accolti 

Raccontessa viene da Kima, il paese dei racconti, dove un tempo si persero i nomi e si decise di rinominare il mondo e di raccontarlo per non perderlo più; e non solo raccontarlo nel passato, anche nel futuro. Nel suo viaggio nelle storie è accompagnata da personaggi mai visti: Legnotto, un albero metropolitano sopravvissuto all'inquinamento; Sedia Itagliata, una sedia che è riuscita a sfuggire al paese dei tiranni tagliatori di sedie e...Fantasmanina, una mano dispettosa e divertente, che interrompe sempre e che smania per essere lei la protagonista...Sarà l'occasione per ascoltare storie mai sentite, come Monna Dada da Prato, e canzoni cantate dal vivo molto speciali...

P.S. Lo spettacolo è super-ecologico!  Ma di questo ci siamo resi conto solo dopo aver allestito lo spettacolo...Infatti: Raccontessa indossa scarpe vegane; maglietta in bambù e amido di mais; il tessuto dei pantaloni proviene da tessuto riciclato, da fine pezza; gli abiti di Legnotto: tutti fatti da tessuto riciclato...albero fatto con legno e carta di giornale...sedia itagliata è una vecchia sedia di contadini recuperata. Tutta la scenografia è realizzata con materiale riciclato.

Lo spettacolo è adatto a tutti, non soltanto ai bambini...

mercoledì 24 dicembre 2014

Locandine, la cannibalizzazione del senso

Impera il cattivo gusto.
Basta guardare le locandine che pubblicizzano spettacoli. Sembrano tutte partecipare alla gara del kitsch del grossolano, del macabro e del violento. Del brutto.
Spettacoli classici presentati come se ci fosse in previsione lo sgozzamento di qualche attore o di qualche spettatore. Spettacoli comici con attori completamente mascherizzati, carnevalizzati. 
Non sanno più cosa inventarsi per far arrivare lo spettatore, per catturarlo e rinchiuderlo a teatro...
Il massacro del gusto ma, soprattutto, la cannibalizzazione del senso.


martedì 23 dicembre 2014

Met: è iniziato lo smantellamento

Se ne va Luconi, codirettore con Magelli al MET. Lo si sapeva da alcuni giorni.
Non è stato riconfermato; credo che Magelli avrebbe potuto farlo.
Si vocifera che i due avessero litigato.
A quando il prossimo?
A Luconi ho scritto ben due lettere, una quando era assessore alla cultura, ma mai ha risposto. Peccato, ha perso una occasione per stabilire un dialogo.
Il fatto è che in questi anni i due condirettori non hanno stabilito un legame con la città né con i suoi artisti, e questo è il problema più grave del Teatro Metastasio, ma di questo nessuno si cura.

I direttori sono stati autoreferenziali, e la città e i suoi artisti, il teatro stesso insomma,  hanno invece bisogno di altro.

Per questo il teatro sta morendo rispetto alla città, non c'entra diventare o meno teatro nazionale o come altro; e pensare che il male del Teatro Metastasio sarebbe stata l'unione con la Pergola, insomma, gestire la questione teatrale come l'ennesimo affare di partito o di congreghe di potere, è destinarlo alla morte.

lunedì 22 dicembre 2014

Elezioni regionali, la solita storia

Non ci interessa più di tanto sapere chi saranno i prossimi candidati regionali.
Non cadiamo nella solita, banale menzogna del potere, che ci vuole illudere col mettere nuovi nomi, facendoci credere che a questo corrisponda una nuova politica.

Abbiamo visto e sperimentiamo che anche le cosiddette forze politiche alternative sono molto lontane dai cittadini e dai problemi che vivono quotidianamente; sembra infatti quasi una regola:  chi entra in qualche palazzo automaticamente ne viene inghiottito e si dimentica la 'mamma' che lo ha partorito, il voto della gente (posto che questo sia effettivo...).

Dunque una seria politica alternativa non può che veramente 'perdere' tempo nello studiare alternative politiche,  studiare nuovi strumenti di lotta e di dissidenza per alleggerire l'affanno di questo esistente, piuttosto che mostrarsi prima della classe nello studiare documenti e atti. Per cosa? Per scoprire che quell'atto è servito per legittimare a questo o a quell'altro inganno? Lo sappiamo già che questa è la funzione di gran parte dei documenti che vengono prodotti. Dunque, studiare e fare i compiti per casa va bene, ma non cambia la sostanza delle cose. Non cambia la 'scuola'.

Per questo non ci interessano le anticipazioni sui candidati regionali, né le lotte all'interno dei partiti dei movimenti delle correnti, ché davvero queste sono vecchie storie, per cui, una volta eletti, i candidati si vedono automaticamente sparire nel nulla.

D'altronde io sono da sempre contro la Regione intesa politicamente, da cui peraltro non ho ricevuto che danno e angherie (vedi l'uso strumentale e partigiano dei soldi per la cultura). 

Auspico che questo ennesimo carrozzone scompaia, magari per auto-implosione, per eccesso di lotte di potere; ricordo che le Regioni esistono politicamente solo dal 1971, prima facevamo tanto bene senza.

Stato e Comune sono più  che sufficienti a rendere i cittadini sudditi.


domenica 21 dicembre 2014

"Celestini" 2014: sorprese e colpi di scena

Abbiamo avuto una serie di sorprese e colpi di scena per la replica del decimo anno consecutivo de "L'infanzia negata dei celestini". 
Un ex-celestino, presente fra il pubblico, ha lasciato la sala fra il primo e secondo atto accompagnato da due donne un po' sgomente (l'anno passato un celestino abbandonò la sala in piena recita, interrompendola; disse che raccontavo fandonie, ma poi fu contestato lui da altri celestini); il signore lascia il teatro dopo essersi infilato nel camerino senza invito e avermi fronteggiato, asserendo che la colpa di tutto non era di Padre Leonardo, ma del Vescovo Fiordelli, concludendo che è necessario che lui mi corregga su certe cose...(Che non avrei raccontato della strana morte di suor Concettina, quando invece l'ho raccontata eccome, solo che lui se n'è andato...).
Era presente anche un altro celestino, venuto da Siena con la famiglia, che invece confermava tutto quello che ho narrato, e che semmai avrei dovuto raccontare ancor di più delle violenze...(io però mi attengo ai documenti, lo dico sempre!).
Il pubblico sembrava entusiasta, c'è stata una teoria di consensi sull'operato che da anni sta facendo il Teatro La Baracca.
Come avevo promesso, durante il dibattito, ho illustrato brevemente sulla situazione teatrale locale, anche del Metastasio che non concorrerà per diventare teatro nazionale eccetera, e dei meccanismi di scambio, ruffiani, clientelari e compagnia cantando che 'regolano' il sistema teatrale (che invece non si preoccupa minimamente dei propri lavoratori, tanto per fare un esempio); ho parlato delle 'residenze teatrali',  di come siamo stati esclusi da un sistema che invece ha punito proprio il mio impegno politico attraverso il teatro. Sono stata sollecitata a dire perché la residenza teatrale è stata negata; ho risposto perché non apparteniamo a nessuna greppia...Mi sono lamentata dell'assenza degli assessori e consiglieri comunali, e/o presidenti di commissione cultura....ed ecco il colpo di scena: l'assessore allo sviluppo del Comune di Prato, Daniela Toccafondi,  ha rivelato di essere in sala.  Ha fatto seguito una breve tenzone sul teatro di partito, che in realtà è l'unico teatro che fanno esistere oggi.
La rivelazione dell'assessore ha scatenato la reazione risentita ma corretta dell'ex-consigliere comunale Moreno Zazzeri che stigmatizzava l'assenza dell'assessore alla cultura e, anche, il fatto che questa cronaca della città di Prato non fosse stata adottata a livello di teatro cittadino (Metastasio, Fabbricone), dove avrebbe da sempre meritato di essere ospitata.
L'assessore Toccafondi con me ha difeso il teatro istituzionale, in sostanza negando che esista il sistema dello scambio e dell'interesse nelle scelte teatrali eccetera, ma che tutte le compagnie che vi recitano sono le migliori (e quindi sottintendendo che noi non lo siamo): insomma, ha parlato ancora una volta delle 'eccellenze' della Toscana, dove sembra esistere il migliore dei mondi possibili di Pangloss, e di cui abbiamo veramente piene le scatoline.

Nonostante la fatica psicologica che ogni volta devo subire con questo spettacolo - le pressioni e le violenze prima durante e dopo -  credo che chi era presente abbia avuto un esempio di teatro vero, quello fatto proprio anche dal pubblico:  il  teatro della 'polis', e non quello dell'applauso e del consenso, che ancora e sempre viene fatto passare come 'eccellenza'.

P.S. Facendo i calcoli per il borderò, noto come, rispetto all'anno passato, c'è un aumento del 30% di biglietti venduti. Sono distrutta, dato che bisogna lavorare il doppio per sopravvivere (dico sopravvivere), ma almeno...

sabato 20 dicembre 2014

Stasera "L'infanzia negata dei celestini"


Vi aspetto stasera, per l'ennesima replica de "L'infanzia negata dei celestini", decimo anno consecutivo. Nel dibattito, farò un po' di contro-informazione sulla situazione teatrale cittadina e regionale, incluso la  questione della mancata richiesta da parte del "Metastasio" di diventare teatro nazionale. 

venerdì 19 dicembre 2014

I monti della Calvana, una mostra per la valorizzazione

Ricevo e pubblico.


"Sabato 20 dicembre 2014, a partire dalle ore 17, presso lo Spazio Espositivo Valentini in via Ricasoli n.6
CSN, Mostra documentaria “Conoscenza e valorizzazione dei paesaggi culturali – i Monti della Calvana. Castiglioni – Bucaccia: un sito da proteggere”
La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta fino al 6 gennaio 2015
Sarà inaugurata sabato 20 dicembre, a partire dalle 17, presso lo Spazio Espositivo Valentini in via Ricasoli n.6 la mostra documentaria “Conoscenza e valorizzazione dei paesaggi culturali – I Monti della Calvana. Castiglioni – Bucaccia: un sito da proteggere”.
La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta fino al 6 gennaio 2015.Il progetto, curato dal Professor Giuseppe Alberto Centauro, in collaborazione con il C.A.I. e Legambiente Prato, CSN e col patrocinio dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Prato, aderisce al 18° Simposio Scientifico ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) come evento collaterale, in partnership con l’Università degli Studi di Firenze.
Il tema trattato è riferito alla conoscenza, conservazione e valorizzazione dei “paesaggi culturali” come aree geografiche o proprietà distinte che in modo peculiare "rappresentano l'opera combinata della natura e dell'uomo". Questo concetto è stato adattato e sviluppato nell'ambito dei forum internazionali sui patrimoni dell'umanità (UNESCO) come parte di uno sforzo internazionale per riconciliare "uno dei più pervasivi dualismi del pensiero occidentale - quello di natura e cultura".
L’esposizione proporrà, inoltre, un programma di tutela attiva che mette a sistema le risorse dell’area protetta dei Monti della Calvana, attraverso una rete di percorsi volti a garantire la massima fruibilità e facilità di accesso al patrimonio storico e culturale della “terrazza di Prato” troppo spesso dimenticata."


giovedì 18 dicembre 2014

Per ora niente nuova edizione del libro sui Celestini

Sabato 20 dicembre ore 21 prossimo replico "L'infanzia negata dei celestini".
Molti mi chiedono del libro. Purtroppo non è stato possibile, a causa delle difficoltà economiche, a causa dei tagli, della persecuzione in cui viviamo come se fossimo ebrei ai tempi del Fascismo (da quando abbiamo messo il cartello in bacheca sulla mancanza di finanziamenti - "la Regione Toscana vuole la morte del Teatro La Baracca", alcuni non ci parlano più, perché non si può parlare male del Santo Partito, né della Immacolata Opposizione!), insomma, non mi è stato possibile fare una nuova edizione del libro. Quello edito da Carlo Zella è esaurito da tempo. 
Farò il possibile per pubblicarlo entro il prossimo anno, promesso. Nella nuova edizione ci sarà anche il racconto di questi dieci anni di spettacolo, che credo molto interessante.
Vi aspetto sabato, so che sarete numerosi, per sostenere la nostra voce libera, non collusa, non schiava. Finché ci sarà possibile, terremo aperto il Teatro La Baracca. Grazie.
Dopo lo spettacolo faremo un po' di sana contro-informazione, racconterò due cosine sulla situazione teatrale cittadina e regionale, incluso quella del MET. 

mercoledì 17 dicembre 2014

Metastasio, non più nemmeno un teatro cittadino

Coloro che si preoccupano che il Metastasio non diventi un teatro nazionale, o pensano al proprio lavoro e quindi c'è da capire, oppure vogliono, come dire, mostrarsi per l'ennesimo intervento, e senza averne la giusta cognizione, senza fare le riflessioni dovute, senza nemmeno conoscerlo, il teatro!

In città si dice che durante la festa per i suoi 50 anni, il Metastasio fosse vuoto, che insomma, quanto meno non ci fossero gli artisti, né i cittadini.

Questo è grave: un teatro che, nonostante le domande, le interrogazioni, i post, non sia collegato, sentito dalla città. Né dagli artisti, ché ne sono tenuti fuori!

Perché continuano a snobbarli, a non valorizzarli. Il Metastasio continua a inseguire i numeri, le cifre che servono per diventare questo teatro, quest'altro teatro...

Per far capire: se chiamano uno spettacolo del Teatro La Baracca, che vantaggio hanno? Nessuno, perché la Baracca non può riospitare una loro produzione, non fa punteggio, non conta una recita in più da mostrare al Ministero...Molto più conveniente chiamare compagnie di teatri che possono riospitare e quindi possono segnare nel registrino una recita in più! (questo accade in tutta Italia). E poi, stupidamente, non si vuole valorizzare la gente del posto, punto. Invidie, rivalità,  incapacità di gestire gli artisti più asfissianti (che ce ne sono!), stupidità umane di questo genere entrano nel conto.

E quindi il Teatro Metastasio non solo non sarà un teatro nazionale, ma sta cadendo giù, non è nemmeno più un teatro cittadino, anche e proprio perché non valorizza i suoi artisti e insegue la categoria, come nel calcio, come nelle competizioni sportive, e presenta una programmazione che non interessa a nessuno!

Stupisce, in tutto questo, che si faccia una interrogazione comunale e altro per chiedere come mai non diventerà teatro nazionale eccetera, e non si chieda come mai non è nemmeno un teatro comunale ormai, e come mai non sono chiamati e valorizzati gli artisti locali, e perché a un teatro, sì privato è vero e piccolo, ma pur sempre un teatro di Prato, La Baracca, non è stata concessa la residenza teatrale e quindi rischia di chiudere, in sostanza.
Non fanno una interrogazione una domandina per sapere dello sfracelo, nemmeno l'opposizione, quella che dice di occuparsi dei cittadini e che invece, in sostanza, magari senza volerlo, fa servizio ai partiti!

Perché negare la residenza al Teatro La Baracca, tanto per fare un esempio, è stato un atto di partito! Ci si sarebbe aspettati una domandina proprio su questo punto, ci si sarebbe aspettati una domandina anche su questo piccolo teatro che non è teatro gestito dai partiti (anche sulla asfissiante e dittatoriale mano di questi sulla cultura ci si dovrebbe chiedere, no?, e invece niente!) E la domandina non la farà certo l'assessore alla cultura, che nemmeno è mai venuto a vedere un nostro spettacolo, solo a farlo, ma diversi anni fa!

Fare domande sul Met anche in questo caso porta punteggio politico, anche se si parla a sproposito, difendere la Baracca o altri artisti,  che punteggio porta? nessun punteggio!

Questo dovrebbe fare la politica, e invece insegue le mode, insegue il momento e non ascolta o consulta i professionisti, gli artisti che avrebbe così facilmente e senza spendere un euro a sua disposizione, e dalla sua parte!

Che totale delusione.


martedì 16 dicembre 2014

E ora vi scandalizzate su Benigni!

Ma sì, eccoli là, a scandalizzarsi su Benigni, sul fatto che commenti i 10 Comandamenti alla televisione profumatamente pagato, sul fatto che sia diventato giullare di corte a tutti gli effetti! Fino a qualche tempo fa, erano tutti a corteggiarlo, (sempre lo aspettavano a Prato!) mi ricordo bene di certi che ora lo criticano...Lo criticano, sì, ma poi lo guardano, lo seguono eccetera, il personaggio televisivo.
Non vorrebbero mai un comico diverso, che ne so, veramente critico e satirico.
Per parlare dei famo-televisivi, ricordiamoci la fine del comico Luttazzi: lo hanno prima infangato con l'accusa di plagio e poi eliminato dalla scena. Puf!, scomparso. 
Benigni è sempre stato un piacione, e fin dagli albori della sua carriera, era chiaro da che parte sarebbe stato. 
D'altronde un artista deve scegliere: piacere alla massa, e allora si adegua; e magari viene criticato, calunniato, eccetera, ma sempre rimane un 'personaggio', continua a essere 'vivo', serve per qualche causa all'incontrario, come esempio negativo, eccetera, ma continua a 'esistere'; oppure l'artista sceglie di non piacere alla massa, di essere autentico rispetto a sé stesso, e allora scompare. E nessuno ne parla, nessuno commenta, a nessuno stuzzica l'autenticità, l'originalità insomma, la qualità positiva, ché non serve a nessuno, non serve ad alcuna maldicenza, a nessuna politichetta d'occasione. Anzi dà fastidio, l'artista non piacione, molto meglio che 'muoia'.

lunedì 15 dicembre 2014

Lasciati soli, noi e le periferie

Ieri pomeriggio abbiamo presentato "Petuzzo, la filaStrock!", spettacolo per bambini e famiglie nel salone della Circoscrizione Nord di Prato, ed è andato male per quanto riguarda il pubblico. Poche persone, anche se soddisfatte della recita.
I motivi sono da attribuirsi soprattutto a una cattiva gestione della comunicazione (sbagliati anche i volantini degli eventi dedicati solo alle circoscrizioni, nessuno sa dove distribuirli  e quindi nessuno li legge), al fatto che fanno lavorare ma con poca convinzione, ma molto del fallimento è dovuto anche alla morte delle circoscrizioni,  che la gente non frequenta più se non per i corsi di ginnastica antalgica. Sono diventati 'non-luoghi'.
Addirittura pensavamo di non fare lo spettacolo, e poi invece qualcuno all'ultimo momento è arrivato. 
Perché dicono di voler valorizzare le periferie, e poi chi organizza (e parlo della politica) non si presenta, non fa almeno una capatina a veder quello che ha comprato per i cittadini e con i soldi dei cittadini?
Perché vanno solo dagli 'amici'?

Commenti del pubblico:
"Molto bello spettacolo, attori bravissimi...peccato che non sia stato reclamizzato l'evento, né appese indicazioni sul luogo nella piazzetta Conad (nelle vicinanze almeno)...!". Lara.
"Splendidi come sempre". Silvia

domenica 14 dicembre 2014

E' giusto che il Metastasio non diventi un teatro nazionale

Tutti a preoccuparsi sul fatto che il MET non concorra a diventare teatro di rilevanza nazionale.
Noi no. Noi pensiamo che non ne abbia il diritto, non solo nei numeri, ma anche nella qualità delle stagioni proposte e nel comportamento nei confronti degli artisti della sua città in primis, e di tutta la Toscana poi.

1. Il Metastasio prima di tutto ha il compito di valorizzare i teatranti di Prato, non certi sì e altri no. E non lo fa. Anzi, ha un atteggiamento molto pregiudizievole e dannoso nei confronti di alcuni, senza considerarne la capacità, la qualità, la storia. Quindi viene meno a uno dei suoi compiti più importanti e significativi rispetto alla comunità.

2. Che non diventi teatro nazionale non cambia nulla per i cittadini, è un falso problema. 

3. Il problema vero è presentare spettacoli di qualità, e quindi la gente sarà più invogliata ad andare a teatro. Questo è il dovere del Teatro Metastasio. E quindi di conseguenza aumenteranno i numeri, e quindi potrà cambiare il suo status, forse.

Insomma, gli spettacoli, sia quelli ospitati che quelli prodotti, sono generalmente mediocri, noiosi, poco stimolanti, il livello è basso nonostante i tanti soldi a disposizione, è giusto che non diventi un teatro nazionale, non ne ha, non solo i numeri, ma nemmeno la caratura!

Prato: il centro storico supermercatizzato

C'è stata polemica per gli arredi urbani natalizi a Prato.
Tuttavia, ancora peggiore degli arredi urbani in sé, è l'aver addobbato il centro storico come un supermercato, con tanto di musica in filodiffusione - per me fisicamente insopportabile e quindi non tornerò in centro se non per impegni - e alberelli luccicanti e pancali, a ricordare proprio il commercio e il supermercato.
Ciliegina sulla torta è stato vedere il campanile della chiesa di S.Niccolò addobbato con luminarie a forma di fiocco tipo pacco regalo, insomma, anche la chiesa si paganizza ormai del tutto ed entra a far parte a pieno titolo del centro storico supermercatizzato!
Ieri sera però i negozi erano praticamente tutti vuoti, tristissimo, e gli assessori e certi consiglieri che si incrociavano, indispettiti e superbi, facevano finta di non conoscerti o riconoscerti. Povero Natale.

sabato 13 dicembre 2014

Sindaco Biffoni: non sei nemmeno capace di riscuotere le tasse!

Dopo l'annuncio di slittamento del pagamento di IMU e TASI, ecco le comiche: la scadenza sarà solo di pochi giorni; il 22 anziché il 16 dicembre.

Impaurito dall'ammanco di cassa, invece di darci un pochino di respiro, ecco che subito il Sindaco è corso ai ripari telefonando al Ministero delle Finanze, chiarendo che i pratesi devono pagare le tasse, e subito, che non è vero che sono stati alluvionati! In Comune hanno bisogno di soldi! A pagare!

Questo sì che è lavorare per Prato e la sua rinascita!

Sindaco Biffoni e &, non siete nemmeno capaci di riscuotere le tasse, siete un disastro di giunta!

http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2014/12/13/news/la-beffa-e-completa-c-e-tempo-fino-al-22-per-pagare-imu-e-tasi-1.10489381

Teatri scontati, teatri di supermercato

I teatri sono profondamente in crisi, quasi tutti in Italia, parlo dei teatri grandi, quelli finanziati, quelli come il Metastasio o La Pergola. Gli altri, indipendenti e non finanziati, praticamente non esistono più.
I grandi teatri non sanno come fare a riempire la platea, le gallerie.
E non si tratta di troppa offerta e basta (ci sarebbe troppo di tutto, insomma), o non solo questo, ma io credo piuttosto di cattiva offerta. Le programmazioni sono generalmente noiose, costruite con spettacoli brutti, e per agitare le acque sono costretti (e poi neanche costretti, lo fanno volentieri) a chiamare personaggi televisivi, famosi, di richiamo.
E allora si vedono anche sulla scena, e fanno un po' pena, vecchissimi attori che sono stati ingaggiati in qualche dramma, in qualche commedia, proprio per commuovere lo stanco e annoiato spettatore. Che, nonostante applaude, non ama spesso affatto ciò che applaude! Davvero.
I teatri sono diventati quindi luoghi che si muovono nella logica dei supermercati, con prezzi scontati, con offerte di tutti i tipi: si legga, per esempio, una allettante scritta sul sito internet del Teatro Manzoni di Pistoia (teatro privato e pubblico allo stesso tempo, non si è mai capito come è sistemato, per la verità): "pistoiesi ultrasessantacinquenni potranno beneficiare di cinquanta biglietti omaggio..."; oppure l'idea del corso per 'un pubblico attento' del Metastasio, che è solo un modo per ricevere finanziamenti e  per far venir gente... 
Fra tutti i teatri è proprio il Metastasio che pratica una politica fra le più sfacciatamente scontate, con biglietti allettanti, con 'porta un amico', offerta 'last minute', eccetera.  Ma anche la FTS, l'ente monopolizzante teatrale toscano, che non fa che spacciare gli stessi spettacoli con i nomi dei comici graditi in tutti i teatri della sua rete, e invoglia con l'offerta strizzando l'occhio! Insomma, sono alla frutta, non sanno più cosa inventarsi.
Invece sarebbe così semplice cambiare un po' le cose. Offrire spettacoli degni di questo nome. Spettacoli che la gente non può non andare a vedere. Andare in giro e scegliere davvero spettacoli e compagnie, non fare le programmazioni a tavolino o sulla base della convenienza e dello scambio! 
Di colpo sarebbero spazzati via la gran parte dei commedianti, insulsi e incapaci, quelli che sono venuti alla ribalta dopo uno spettacolino di successo senza la sufficiente preparazione, i drammaturghi di partito, retorici e guasti, e tutto il seguito. Incluso i critici al soldo.
Di quest'ultimi Schnitzler scriveva: "Un critico di professione è una costruzione assurda. Persone del genere non possono mai farsi un nome con l'obbiettività, ma solo con l'arguzia e il temperamento. Sono dei chiacchieroni, buffoni, arrivisti". Interessante, no?

venerdì 12 dicembre 2014

Un mistero chiamato Cardillo

I fatti.
Si sa che siamo un po' arrabbiati con l'ufficio cultura - settore spettacolo - della Regione, ci hanno negato la Residenza. Ma ancor prima noi ci siamo occupati dei suoi 'misteri', quindi non c'è nessun accanimento, solo la ricerca della verità.

Il primo e più evidente è quello della signora Cardillo che, da qualche anno, esattamente dal 2009, quando ha smesso di essere presidente del Metastasio, ecco che la troviamo all'ufficio cultura, settore spettacolo, e addirittura come 'funzionario della programmazione", si tratta della Regione Toscana.

Certo, le competenze c'erano tutte, dopo essere stata assessore alla cultura della provincia, dopo essere stata presidente del MET, (e prima ancora Assessore alla P.I al Comune, diversi anni fa...ed anche ex capogruppo DS, nel 2004), quale migliore incarico?

La cosa strana, su cui abbiamo già parlato, è come è stato possibile, dopo che lei stessa aveva dichiarato di tornare a fare l'ostetrica all'ospedale di Prato, che questa è la sua qualifica professionale!

C'è stato evidentemente un concorso che ci è sfuggito, per cui la signora ci ha ripensato, lo ha fatto e vinto. Però noi non lo abbiamo mai saputo, eppure siamo stati ben attenti!
Evidentemente non sufficientemente.

La signora è talmente competente, che, insieme alla sua capa Ilaria Fabbri - romana, ex-dipendente ETI, ente dismesso-, hanno deciso di farci morire di fame, e invece di far ingrassare altri, già grassi, per la verità...(La signora era nella commissione che ha deciso la vita e la morte dei gruppi che avrebbero fatto parte delle residenze!)

La signora lucana - che, mi dimenticavo! è stata anche assessore allo sport nel 2007- non ha mai amato il Teatro la Baracca, fin dai tempi dei suoi incarichi in Provincia - credo che non abbia mai visto un nostro spettacolo - , e ha sempre preferito gli enti maiuscoli, fra cui, cito in ordine di importanza crescente: MI, MET, SE, POSS, ME, SISTEM... E CONTROL.

Per altri dettagli e intrecci, si veda l'articolo de La Nazione sulla parentopoli pratese del 2010:
http://www.lanazione.it/prato/cronaca/2010/12/03/423987-denuncia_consiag_holding_parenti.shtml

Prato, la giunta arrogante che fa uso di applausi

Diciamolo senza pudore: questa giunta al governo di Prato si mostra incompetente e tuttavia arrogante. Non vuole opposizione, ma guarda un po'!

Nei consigli comunali fa uso dell'applauso per sostenere la sua inconsistenza e denigrare gli avversari, gli oppositori (i pochi che ci sono!). E come può, un presidente di consiglio, signora Ilaria Santi, permettere gli applausi della maggioranza?

Come, si scandalizzò perché una consigliera dell'opposizione arrivò in pantaloncini, e lascia applaudire, in modo becero, i 'suoi?

Il gruppo del M5S aveva proposto una mozione affinché Piazza delle Carceri fosse considerata patrimonio dell'umanità e il PD ha votato contro (loro hanno presentato un altra proposta per l'Unesco, il Duomo eccetera, insomma un pasticcio e confusione fantastici)!?; non vogliono che si tocchi GIDA (ente per la presunta depurazione delle acque) e difendono l'indifendibile impianto di Baciacavallo, che non si può chiamare depuratore (attenzione, qui si va su terreno scivoloso, sono stata quasi minacciata perché ho parlato di quello del Calice e delle acque fetide che butta fuori, che riversa nell'Ombrone!); e sempre durante i consigli, mi raccontano che il sindaco invece di guardare la gente negli occhi, spippola sul suo telefonino...

Un disastro di giunta, impreparata, arrogante, che difende gli interessi di chi l'ha votata, evidentemente.


giovedì 11 dicembre 2014

Lettera a Mogol

Signor Mogol,

Lei ha detto belle parole sul cantante Mango, ha espresso dolore per la sua morte improvvisa, ha definito chiaramente il 'vero artista' come colui che è libero, che non fa tutto per calcolo, per promuovere la sua immagine. 

Ma è possibile essere un artista libero come lei lo definisce e come anch'io condivido, o è soltanto una bella immagine, una utopia?
Oggi tutto è immagine e falsità, strumentalizzazione del mercato e della politica. Pochissimi corrispondono alla descrizione che Lei ne dà. Se esistono, vivono nascosti, tenuti seppelliti vivi. Gli artisti, di qualsiasi arte si parli, si trovano quasi tutti al servizio del 'sultano', con il solo fine di fare una marchetta, di lavorare, di essere qualcuno, di essere visibili e soprattutto famosi, sfondare eccetera, e tanti tanti lo sono proprio fra i giovani, che invece dovrebbero essere ben altro. Anche se indossano la divisa 'revolucionaria' o punk eccetera eccetera, sono tutti in fila.

Oggi l'artista è mediocre e lecchino, e solo così è vincente e mostrato dai media; è così stabilito un tacito accordo fra chi comanda e chi è comandato. Tu fai il mio cane, e io ti dò l'osso.

Certo questo è sempre stato (basta leggere Marziale), ma la contemporaneità ha affollato i ranghi del grande e inutile, e anche brutto esercito. Per questo l'arte è in gran parte spazzatura commerciale, anche quando si ammanta di qualche bell'aggettivo, e il pubblico non si emoziona che di rado alle mostre o  all'ascolto delle canzoni. Non facciamoci illudere dalle file davanti agli Uffizi nel giorno del gratuito.

Dunque, posto che ancora si possa parlare di artista sincero e libero, oggi,  quest'artista viene alla fine fatto morire, in qualche modo, perché non serve a nessuno; e, appunto, muore, emblematicamente, sul palco.

mercoledì 10 dicembre 2014

Lo spettacolo ferito a morte

Sono senza parole. Copio e incollo un articolo di Stefania Elena Carnemolla dal titolo: La cooperativa di Buzzi sponsor dello spettacolo di Serena Dandini sul femminicidio, dove si rilevano i collegamenti fra il mondo dello spettacolo e le cooperative. In questo caso quella implicata nello scandalo romano di questi giorni, "La cooperativa 29 giugno".

Ogni commento è superfluo. Questo articolo è stato ripreso da "Libero", e la Dandini ha dato una risposta, che si può trovare con una facile ricerca.

A parte il caso della Dandini, su cui appunto non voglio commentare, è indubbio che il mondo dello spettacolo sia profondamente inquinato da questa 'mafia', che impedisce il lavoro e il merito. 
Personalmente attendo il giorno in cui gente onesta e credo competente come me vedrà un po' di giustizia. Sto lavorando per questo.
(Non lascerò passare così leggermente l'ennesimo sopruso, questa volta 'regalato' dal TAR sulle residenze teatrali, cari signori e signore dell'ufficio e della commissione cultura eccetera della Regione Toscana. Non perché ormai voglia i tanti soldi che avete elargito ad altri, ma solo giustizia appunto, e per combattere contro lo 'sterminio' culturale che state perpetrando).

"Donne che amano palcoscenici in penombra per dire che no, la violenza alle donne non è una cosa bella. La spettacolarizzazione della denuncia della violenza contro le donne è ormai un genere che “tira”, quando nella dignità del silenzio donne aiutano altre donne senza desiderare la luce dei riflettori. Ferite a morte è un progetto teatrale sul femminicidio, come si usa dire nell’ambiente, scritto e diretto da Serena Dandini, già volto di Rai 3, e concepito sotto forma di monologhi.




Spettacoli in Italia e all’estero, con “numerose donne illustri”, pronte a salire su un palco per dare “voce a un immaginario racconto postumo delle vittime”, nonché per poter offrire “occasione di riflessione” e un “tentativo di coinvolgere l’opinione pubblica, i media e le istituzioni”. Spettacoli e altre iniziative. Una cosa così doveva pur avere bisogno di sponsor. Fra gli sponsor del progetto la Cooperativa 29 Giugno di Salvatore Buzzi, il re della cooperazione capitolina accusato di essere una figura chiave dell’organizzazione criminale capeggiata da Massimo Carminati.
L’8 aprile 2013 la cooperativa fu ad esempio al fianco dello spettacolo andato in scena all’Auditorium Parco della Musica di Roma. La notizia fu riportata nel numero del 17 maggio del magazine sociale. “La Cooperativa 29 Giugno in prima fila per un’importante iniziativa sul femminicidio” così l’articolo di Livio Splendiani. Chi c’era quella sera all’Auditorium? Fra il pubblico una “applauditissima neopresidente della camera (sic) Laura Boldrini”, giunta al Parco della Musica per assistere dopo Palermo, Bologna, Milano, Genova e Firenze allo “spettacolo scritto e diretto da Serena Dandini, Donne Ferite A Morte” ora “all’Auditorium di Roma” grazie a “sponsor” come la “Cooperativa 29 giugno e la Legacooplazio”.
“Uno spettacolo teatrale” continua l’articolo “con la partecipazione di un cast eccezionale: Sonia Bergamasco, Emma Bonino, Margherita Buy, Susanna Camusso, Federica Cifola, Lella Costa, Concita De Gregorio, Orsetta De Rossi, Piera Degli Esposti, Donatella Finocchiaro, Iaia Forte, Sabrina Impacciatore, Paola Minacciona, Maura Misiti, Carlotta Natoli, Isabella Ragonese, Fiorenza Sarzanini”.

martedì 9 dicembre 2014

Brogli elettorali: ci sono, ecco le prove

Cari amici,
finalmente è detto a chiare lettere dei brogli elettorali  e del ruolo di certi 'scrutatori', è venuto fuori nell'ambito dello scandalo delle indagini su Roma Capitale di Cacca (un gorgo di corruzione senza fine...). Sotto copio un riferimento a un articolo de "Il fatto quotidiano", dove vengono riportate parole chiare e precise al riguardo: 
"Il 20 febbraio 2013, a pochi giorni dal voto, Michele Baldi, capogruppo alla Regione Lazio nella lista del governatore e non indagato, chiese al consigliere di Forza Italia accusato di brogli elettorali: "Glie dici alla tua rete di scrutatori de rispettamme?". Pochi giorni prima l'esponente del centrodestra era stato intercettato mentre parlava di "inserimenti" nelle urne"
Aspettavo questo momento, sapevo che sarebbe arrivato.
Chi ha fatto parte di un seggio, sa quanto è importante esserci a controllare le schede, e che e come è possibile agire nelle urne. 
Insomma, Roma nel mArino... Ma non solo Roma! Che aspettano a chiudere tutto e buttar via la chiave?
Chi mi ha dato, in questi anni di 'dietrologa' o 'esagerata', deve tacere per sempre.

La fascistizzazione della cultura

Non sono così sciocca da capire che alcuni anni sono passati, e che non si può accusare i contemporanei propriamente di 'fascismo'; tuttavia, è certo che in Toscana, come anche in altre regioni guidate dal Centro Sinistra, è ormai attuato del tutto un profondo monopolio culturale gestito dai partiti, che davvero si può parlare di 'fascistizzazione', ossia, l'eliminazione di ogni vera opposizione o concorrenza, unita a una linea programmatica di assolutizzazione, che costringe tutti coloro che vivono di cultura, e quindi anche all'università per esempio, di adeguarsi.

L'obbiettivo è il mantenimento dello stato politico ed economico attuale, e anche altri fattori, come il preservare, nel caso di teatri o altri enti, posti di lavoro che frequentemente sono stati dati per grazia di partito appunto, e che servono e sono serviti per dirigere con tutta tranquillità teatri musei enti associazioni.

Questo stato di cose non è stato cambiato nemmeno a Parma, dove per esempio il sistema culturale è stato mantenuto totalmente nello status quo precedente, da Pizzarotti del M5S.

Come ai tempi del Fascismo, che aveva trovato nell'omogeneità culturale come uno degli obbiettivi più importanti per togliere anche ogni opposizione, ci ritroviamo quasi nello stesso punto, e con conseguenze, oggi ben più gravi economicamente e culturalmente.

E' chiaro che, per fare questo, i partiti si vestono come le puttane sulle strade, e danno o l'idea di vendere il vero amore. Gli artisti, che sono deboli e poco strutturati politicamente se non eccezioni, mossi dalla vanità eccetera - un processo narcisistico visibile molto di più nelle carriere politiche - e dalla necessità, non fanno gruppo se non raramente nella storia. Il loro movimento, nella struttura societaria, è verticale, ossia verso il potere, non orizzontale, verso gli altri.

Per questo Volonté odiava gli attori, per esempio; e anche Pasolini.
Per questo, l'artista che fa politica è fortemente vilipeso, osteggiato, deriso. Un esempio illustre, Grillo.

Bisognerebbe cambiare tutto. Come è possibile che negli uffici cultura ci siano persone che compiano questo misfatto, dove possono lavorare in grazia di partito soddisfando la loro invidia, sentimento che sempre si unisce sempre in questo gioco di annientamento politico.

Non si può pensare che asini di servizio facciano carriera nelle Sovrintendenze, negli Enti eccetera, persone che causano danni andando contro alle finalità istituzionali eccetera, sostenute dai partiti.

E così è stata riempita la maglia della rete di gente fidata, che tiene a bada chi deve tener a bada.
E così è stata creata una rete, cito sempre quella della FTS (Fondazione Toscana Spettacolo) perché conosco bene e perché assolutizzante, diretta da una presidente ex-senatrice della Margherita e da una direttrice artistica 'sicura' politicamente, signore che gestiscono le programmazioni di tutti i teatri toscani in modo pessimo, chiamando artisti fidanti e fidanti, con l'occhio sempre verso il botteghino, naturalmente, come ogni impresa privata, e distribuendo sorrisi agli assessori alla cultura e alle compagnie amiche. Il sistema della FTS è uguale, anche se con nome diverso, in Puglia, nelle Marche, in Umbria...
Questi responsabili non vanno a vedere, per esempio, gli spettacoli. Da noi, almeno non sono mai venuti, non ci hanno mai mai potuto giudicare. Insomma, hanno pre-giudicato e deciso, perché in sostanza non gliene importa nulla di quello che un artista o un gruppo propone veramente.

La differenza rispetto al periodo fascista qual è: che non c'è violenza fisica, che qualcosina ti fanno fare, ma poco, umiliando, marginalizzando. Ti tengono in vita, appena.

Oggi nessun tribunale ti condanna all'esilio, ma di fatto ti condanna, come il TAR ha fatto con La Baracca, a un esilio diverso, moderno, democratico, un esilio in casa, una lenta morte se non certa, probabile.

Per reagire a tutto questo, senza nessuna forza politica alternativa che sostenga, be', bisogna essere folli, presuntuosi, e un tantino pazzi e disperati. Come sono io, noi.

(In questo blog su questo argomento ho già trattato nel 2010, e altrove qua e là:
http://primaveradiprato.blogspot.it/2010/05/la-sottile-persistente-vena-del.html)

lunedì 8 dicembre 2014

TAR...OCCATO! (Comprare i ricorsi al TAR)

E se non fosse solo a Roma?
Qualcuno comprava ricorsi al TAR...

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_luglio_22/tar-ricorsi-vinti-con-tangenti-2222274530900.shtml

Prato, la scuola pubblica non va

Brutte notizie dal fronte della scuola pubblica, a Prato.
Non ci sono i soldi per finanziari corsi di inglese e si fa una lotteria con sponsor! Siamo veramente alla frutta: è mai possibile che si arrivi a tanto, che con tutti i soldi che si buttano via per gli enti pubblici, non si trovi qualche spicciolino?

Non ci sono soldi per la palestra alla scuola elementare di Casale, e solerti assessori e consiglieri portano le classi in un ex-cinema, dove si fanno le feste, di proprietà della Curia. Tutto gratuitamente, dicono (una vera magia!), in attesa di tempi migliori quando la palestra sarà costruita (nell'Anno del Mai). Ma perché non si portano i ragazzi in una palestra vera e attrezzata? E il riscaldamento e le attrezzature e l'assicurazione, chi le paga, la Curia? Come avviene tutto questo?

Pessime notizie dal fronte scuola.

Prato non è una città a misura di bambini e ragazzi.



domenica 7 dicembre 2014

Com'è andata "Gaetanina Bresci"

Ieri sera il pubblico era molto incuriosito circa il senso dei cartelli che abbiamo messo nelle bacheche e non ha capito proprio come a un teatro così significativo sia stata negata la 'residenza teatrale'. Eccetera eccetera.

Il pubblico è arrivato anche da lontano, e proprio da Monza. Monza è dove Gaetano Bresci uccise Umberto I.  Grande soddisfazione per questo pubblico interessato.

Che dire? Ieri sera ho recitato 'cattiva', ci stava bene,  ed è stato apprezzato.

Mi hanno spronato ad andare avanti, rincuorandomi.

Qualcuno ha detto, e anch'io l'ho pensato ricordando una vecchia scritta,  "Viva Gaetano Bresci".


COMMENTI DEL PUBBLICO ALLO SPETTACOLO:

"Bravi". (G.Gallucci).


"Un testo molto bello e interessante (è vero forse non vogliamo il cambiamento"). (Laura).


"Brava come attrice, insieme a Gianfelice, eccezionale come autrice". (Fiorella).


"Bravi, continuate per la residenza". (M.Nardi).


"Ne è valsa la pena fare 300 km per lo spettacolo! Sarebbe bello portarlo anche dalle nostre parti. (Miriam e Luciano).

venerdì 5 dicembre 2014

Abbiamo perso

Il TAR ha confermato che il Teatro La Baracca non può essere una residenza teatrale, mi ha appena telefonato l'avvocato.
Sì, lo sapevamo, ma ora siamo sicuri che viviamo in una Regione che ricorda molto il nostro passato peggiore. Non è cambiato nulla, se non i manganelli. Quelli non ci sono più, per ora.


Siete contenti, voi che dalla Regione ci leggete quasi ogni giorno? Siete contenti di lasciarci nella merda? Avete vinto voi, vincete sempre, voi.

Ringraziamo il tribunale e l'ufficio cultura della Regione, e grazie alle sue solerti 'impiegate' e 'funzionarie', che invece di tornare a fare le ostetriche si sono misteriosamente viste occupantesi di cultura e così anche coloro che son planate da Roma dopo la chiusura dell'ETI, grazie agli assessori e a tutti voi che contribuite con la vostra indifferenza o i vostri partiti e le vostre partigianerie, la vostra invidia, i vostri affari, che contribuite così bene a rendere questo paese, l'Italia, un luogo di cacca.

E scusate, ma che il Metastasio non diventi teatro nazionale, insomma degli accordarelli sottobanco, delle 'pastette culturali dei big',  in questo esatto momento,  non ce ne frega niente. Né se ne dovrebbe stupire o occupare chi dice di remare da un'altra parte, e invece fa sempre il gioco dei 'big', delle istituzioni e non dei cittadini, E NON SI INTERROGA SU UN SISTEMA MARCIO, eterodiretto eccetera eccetera.

P.S.
Intanto leggiamo la notizia dell'ultim'ora: emerge chiaro, dallo scandalo romano di questi giorni, il contatto fra la mafia, la politica e lo spettacolo. Oibò. 
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/12/05/news/de_rossi_telefonate_a_de_carlo_in_piena_notte-102205447/?ref=HREA-1

Grazie a chi ci sostiene

Grazie a tutti coloro che sostengono il Teatro La Baracca con la loro presenza costante. Che ci chiamano per prenotare.
In città e altrove in Regione si spendono tanti soldi per le attività natalizie spesso in modo stupido, e a gente come noi hanno tolto tutto.
Se non avessimo chi ci chiama fuori Regione (in Regione non esistiamo perché la Fondazione Toscana Spettacolo ha il monopolio su quasi la totalità dei teatri toscani, una cosa simile accadeva anche nel Ventennio Fascista); per fortuna dicevo ci chiamano da fuori perché innamorati del nostro teatro, altrimenti non sapremmo proprio come fare a vivere, e come poter presentare spettacoli come Gaetanina Bresci (domani sabato 6 dicembre ore 21 in scena alla Baracca),  che per noi non sono affatto un guadagno in termini economici, praticamente si lavora gratis.
Ma siamo convinti che sia giusto continuare a esserci, e per questo ci sacrifichiamo molto.
E mentre il TAR non ci dice di che morte moriremo sulle Residenze Teatrali, altri prendono anche i nostri soldi, quelli del nostro lavoro, che sì noi meritiamo a tutti gli effetti di essere una Residenza! Se mai arriverà la sentenza, sarà assolutamente tardiva.
Rossi si fa fotografare con i rom; ma noi, ormai, siamo diventati i veri rom, i 'ghettizzati'.

L'assessore alla cultura di Prato Mangani è venuto alla Baracca in una assemblea mal organizzata, e ci farà fare - come gli altri assessori che lo hanno preceduto - gli spettacoli natalizi (per bambini e molto preziosi in verità, due spettacoli costano alla comunità 2400 euro comprensivo di tutte le spese si intende, IVA, SIAE, ENPALS-INPS e cachet per i due attori e assistente), ma sembra non amare il nostro teatro ( come gli assessori che lo hanno preceduto)  quanto piuttosto altre piccole realtà  dove si fa vedere e assiste (ognuno è libero...), luoghi magari contraddistinti politicamente dalla sua parte. D'altronde il precedente assessore del suo stesso colore politico faceva lo stesso. 

Ricordo che nel 2008, dopo aver fatto gratuitamente Laris Pulenas a Poggio Castiglioni, ci offrì una cenetta in un ristorante di Prato, per mettere a posto la sua coscienza. Ci siamo pentiti di aver accettato, è stato offensivo. Erano i tempi della battaglia di Gonfienti, e mentre tutti si intascavano fior di soldini, noi lavoravamo gratis.
Cose che si fanno quando ci si crede. Peccato.

Senza menzionare il comportamento assente dei vari rappresentanti del MET, la mancanza totale di comunicazione, di confronto e di rispetto; o la totale assenza dei consiglieri che sono nella commissione cultura, incluso dell'opposizione, a cui nemmeno siamo simpatici, evidentemente; che perdono tempo dietro le chiacchiere, le domandine, a chiedere perché non si risponda alle interpellanze eccetera - tutte cose sacrosante, lo diciamo da anni, e dov'erano allora? - ma poi in realtà l'assenza rende la politica quella di sempre.

Tuttavia grazie, grazie ai veri cittadini, al pubblico, perché in fondo voi ci siete e ci permettete di regalarvi il senso più profondo del teatro all'interno di questa smarrita comunità, nella lontana periferia.

Per favore, non citate Volonté

Sono apparsi articoli sui 'santi media' a commemorare i vent'anni dalla morte dell'attore Gian Maria Volonté, dove si racconta la solita favola per cui si sentirebbe la mancanza di attori come lui, non solo bravi e rigorosi, ma anche antidivi e impegnati politicamente.

Una vera balla. Oggi gli stessi registi non vogliono attori così, e gli impegnati vengono mandati a quel paese letteralmente. Per non parlare della politica, da cui dipendono così drammaticamente cinema, teatro, musica e in genere tutte le attività artistiche, e che fa morire artisticamente tutti quelli che provano ad aprire bocca in senso contrario.

Magari si può dire che qualche anno fa questi antidivi, questi ribelli erano più tollerati, meno emarginati; era ancora possibile, per qualcuno di loro, grazie a qualche testa registica intelligente e a un periodo cultura diverso, venire fuori. Era possibile, per un attore, essere anche un intellettuale. 

Oggi non è più concesso. Per farsi conoscere bisogna essere capre brucanti e pecore mansuete da tosare.

Lo sanno bene i giovani artisti e meno, che lo sono quasi tutti, fatte salve le debite eccezioni, naturalmente. Ma sono eccezioni, e non si conoscono!

Perché questi ipocriti scribacchianti (incluso i 'critici', sic!) mentre celebrano il divo Volonté, uccidono e ignorano volutamente coloro che oggi intendono l'essere artista in senso critico e polemico serio, politico, uscendo dalle solite mode tematiche e formali del momento.

giovedì 4 dicembre 2014

Succede solo a Roma?

Ma lo scandalo politico che è successo a Roma, con la compromissione anche dell'ex sindaco Alemanno, pensiamo che riguardi solo quella città?
Che bella domandina retorica!

Sappiamo bene che corruzione si può presentare in molti modi, magari con forme più 'gentili', meno legate a bande neofasciste eccetera, ma la sostanza non dev'essere molto diversa.

I legami fra certa politica, cooperative, municipalizzate, gruppi economici, associazioni è troppo stretto in Italia ovunque, così visibile e palese, che il sospetto è più che lecito.

Ma io credo anche che non bisogna sottovalutare un altro tipo di movimento di corruzione, che è un po' inverso e diverso rispetto a quello scoperto a Roma, dove esiste proprio una banda criminale che opera per aggiudicarsi gli appalti e i favori: ossia, altrove è la politica che si rende 'attiva', diventa amica di certi settori, gruppi, dà soldi e favori, lavoro, per poi riaverne indietro parte dei soldi per autofinanziarsi e ricevere consenso elettorale.

Un 'movimento' più subdolo (non c'è una banda criminale), difficile da individuare per il sistema omertoso e il generale interesse che crea in ampie zone di territorio.

mercoledì 3 dicembre 2014

SALVINI, VARIANTE DI RENZI

Nella foto di Salvini nudo, che sorridente indossa solo la cravatta verde sul settimanale "Oggi" (titolone: "Salvini desnudo. Affidereste l'Italia a quest'uomo?"), c'è la chiave di volta per comprendere la funzione demagogico-politica del capo leghista, così amato e discusso anche dagli oppositori.
Così, passatemi il termine, 'pompato' dai mezzani televisivi.

Salvini si presenta dunque come la variante di Renzi, quello che ruberà i voti in casa Grillo, anzi li ha già rubati, soprattutto dei simpatizzanti a destra, ora che parecchi di loro si son schierati qui in Toscana con il reietto cittadino deputato (sic!) Artini.

Salvini: quello che corre contro i rom, che vuole espellere gli extra-comunitari, l'anti Rossi insomma,  si fa immortalare con i colorati zingari, lui così fermo e grigio...

La Sinistra 'civettiana' naturalmente già grida allo scandalo e così fanno i movimentisti.

Un gioco delle parti perfetto, che sempre si rinnova. Ogni tanto poi fanno qualche pulizia, come dal dentista, e tolgono il tartaro in eccesso. O come a casa in soffitta, quando gli scatoloni si son fatti ingombranti. Via! Lo vediamo a Roma in questi giorni, dove una quarantina di coloro che giocavano ai 'Dieci piccoli indiani' (And Then There Were None) sono stati fermati.

E ci sono le reazioni, i commenti, i 'noi non siamo come loro'...

CHI HA PAURA DI GAETANO BRESCI?



Sabato 6 dicembre ore 21, torna Gaetanina Bresci (Mio padre Gaetano regicida) al Teatro La Baracca. 

Mi aspetto alcuni di questi nuovi signori alla cultura, visto che dei titolati, se si eccettua l'ex-assessore Anna Beltrame che ci fece una sorpresa, nessuno è mai venuto a vedere lo spettacolo. 

L'anno passato qualche buontempone moralista e bigotto pensò anche di togliere il nome della via di Prato intitolata a Bresci.  

Cosa ne dite, verranno questi nuovi?

Sono scettica e perplessa. Molti di loro hanno paura di Gaetano Bresci (di cui, da veri incaricati della cultura, non gliene importa un fico secco), e forse ancor di più della Baracca e dei suoi abitanti, che hanno in molta uggia.  

Vi farò sapere.

martedì 2 dicembre 2014

In merito all'assemblea sulla cultura al teatro la Baracca di qualche giorno fa...

Qualche giorno fa ho ricevuto questa lettera. Dato che anche altri mi hanno espresso le medesime posizioni, credo opportuno pubblicare la parte che qui interessa. Su espressa volontà di chi scrive, non ne pubblico il nome.

"Cara Maila,
ho tardato qualche giorno a scrivere. Diciamo che questa lettera è tardiva, ma è uguale. Volevo dirti due cose in merito all'assemblea sulla cultura (n.d.r: del 7 novembre scorso, vedi questo blog, con l'assessore alla cultura e il presidente della commissione cultura del Comune di Prato).
La prima, che ti ho detto anche a voce, che secondo me l'assessore non rispondeva alle domande veramente. Le scansava. Ma forse questa è solo una mia impressione.
Invece la seconda è dovuta a un fatto concreto: sono rimasta colpita dall'assenza di opposizione istituzionale, non c'era nessun consigliere comunale dell'opposizione. 
A pensarci bene, è incredibile, perché, in quella sede, avrebbe potuto dire chiaramente una posizione diversa. Avevano quella opportunità di farlo, e in un posto che non era certamente ostile!
Invece no!
So che chi la organizzava ha avuto problemi di comunicazione, ma so anche che tu avevi telefonato eccetera, chiedendo di essere presenti.
Ora dice che a pensar male si fa peccato, però io penso male. Penso che una posizione diversa non c'è, o che questa opposizione non la esprime, perché non la vuole esprimere, e mi dispiace per te, per il tuo teatro che fa tante belle cose e che è tenuto come soffocato, ma anche per noi giovani che purtroppo non abbiamo futuro in questo settore. Perché tutto è gestito dall'alto, dalla politica o dai pochi che via via ci sono, come in una turnazione del potere.
Hai tutta la mia solidarietà e la mia stima..."



lunedì 1 dicembre 2014

Rossi e i Rom

Polemiche sulla foto del Presidente Rossi con i Rom pubblicata sul suo profilo Facebook. I cretini, gente sempre molto pericolosa e attiva, si sono scatenati contro.

Tuttavia mi preme aggiungere che, contrariamente a quanto vuol dire in quella foto, il Presidente non sempre si mostra così 'aperto' e tollerante con tutti, soprattutto con chi la pensa diversamente da lui.

Il sospetto è che l'etnia Rom sia usata solo strumentalmente, come spesso avviene per certe battaglie di stampo sociale. Si chiama demagogia.

Oggi la persecuzione del 'diverso' corre su strade appunto diverse, e non soltanto su quella della razza o della omofobia eccetera. 

Insomma, si sposa la causa anti-razzista o anti-omofoba, e giustamente, e però si tengono 'i diversi nel pensiero' lontani e disprezzati, puniti e ghettizzati.  Insomma, contro quest'ultimi si pratica parecchia intolleranza, e magari gli si rende la vita difficile o il lavoro impossibile. E senza alcuna foto su Facebook.

Carmelo, il Bene, è tornato, arrabbiatissimo

Dopo aver mangiato un buonissimo piatto di penne strascicate, stanotte è apparso di nuovo Carmelo Bene.
Arrabbiatissimo.

CARMELO  E dunque?
ME                Cosa?
CARMELO  Questo tribunale tar...occato non decide un c...o.
ME                E cosa posso fare?
CARMELO  Mentre tu stai al palo, porci grassoni corrono, con i soldi anche tuoi.
ME                Lo so.
CARMELO  Sono tutti di loro. M...a!
ME                Sei molto arrabbiato.
CARMELO  Sono arrabbiato con te, che non fai un c...o. Devi darti più daffare!
ME                Va bene, ma cosa devo fare di più?
CARMELO   Intanto basta dare perle ai porci, quelli là non aiutano nemmeno loro. Non aiutano! Mandali a fare in c...! Quelli alla fine lavorano per il nemico.
ME                 Mamma mia come sei arrabbiato. Mi lasci dormire?
CARMELO   Devi fare come me, devi sputtanare pubblicamente.
ME                 Carmelo, lo faccio sempre, sempre sempre.
CARMELO   Non basta non basta non basta!
ME                 Il fatto è che i colleghi sono più lealisti del re...
CARMELO   Colleghi? Non ci sono colleghi nell'arte, non ci sono, ficcatelo bene in testa! La gran parte di questi sono solo ruffiani e lacché, lacché e ruffiani...senti...accidenti, sto  
andando via, ma presto torno, torno, e vedo quello che hai fatto, ti prego, devi  vendicare anche me...
ME                 Pensavo che già ti fossi vendicato da solo...Quell'inserzione che pubblicasti contro il direttore del teatro di Roma...
CARMELO   Non basta, bisogna continuare, bisogna continuare fino a quando se ne andranno tutti a gambe levate...
ME                 Carmelo...ma anche ai tuoi tempi pagavano le mazzette per fare gli spettacoli oppure erano 'd'area' o amanti eccetera?

CARMELO    Sì sì sì e molto di più!...Torno presto, torno presto...

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.