Non se ne può più. Sentirsi ripetere dalla mattina alla sera che viviamo in una Regione, la Toscana, dove regna l'eccellenza.
Tutto qui sembra funzionare nel migliore dei modi, tutto è bello, fatto bene.
La sanità funziona, la scuola funziona, il paesaggio è bello, la gente simpatica.
E' una litania disgustosa.
Basta una gita a Monte Morello o sulla Calvana per capire che non è così, che la Toscana è stata distrutta e modificata al peggio: la Piana di Pistoia Prato Firenze è stata distrutta dal cemento; una giratina verso il pisano mostra cosa hanno combinato già da diversi anni gli 'eccellenti'. E facciamo alcuni nomi, andiamo a fare qualche giratina a Bientina, a Santa Croce sull'Arno...e a respirarne l'aria!
Mi è bastato vedere poi, ultimamente, com'è ridotta Grosseto, città anonima e designificata (in funzione militare?).
Sto poi verificando in questi giorni le eccellenze della Regione in campo sanitario, eccellenze che sono soltanto per chi può permettersi il lusso di farsi una operazione rapida, sicura, fatta bene, pagando una cifra esorbitante.
Senza dire della cultura, che non c'è. Questa perla toscana è la patacca numero uno.
La cultura come elaborazione vera e autonoma, originale è morta o contrastata, non ha più luogo: per trovare qualcosa di 'vero' mi rivolgo ai miei genitori, o a gente ormai in via d'estinzione. Ci sono inutili celebrazioni di feticci gestiti dal potere, spesso falsati o resi falsi (vedi il caso di Gonfienti, per cui nelle ultime visitine avrebbero raccontato che l'Interporto segna il confine della città antica!), osanna con titoli in inglese corredati dallo spaventoso simbolo del 'cancelletto', calzante, ché dà l'idea della gabbietta mentale in cui questi culturioti devono muoversi. Oppure lodi ai finti anticonvenzionali, agli 'sporchi brutti e cattivi', come se per fare cultura bisognasse essere per forza 'out' e parlare in...toscano! (Guai a non parlare il toscano per un toscano, che toscano è?). In realtà si tratta di artisti totalmente 'in', sono dentro fino al collo nel sistema, e vogliono starci!
Di frequente in Regione si osservano 'eccellenti' pecoroni belanti, ignoranti, ambiziosi in vari campi. 'Eccellenti' scopiazzatori, lecchini esecutori.
Come i cartelli pubblicitari che una ex assessora voleva piazzare per promuoverne il turismo, la Regione Toscana, così come propagandata e raccontata dai media e dai politici, è una vera e propria patacca.
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