Alzi la mano chi prova qualche emozione per i candidati delle prossime amministrative regionali.
Non può stupire un risultato di astensione, quello che tutti si aspettano.
La politica non è più capace di parlare di politica, né di immaginare mondi diversi futuri. Anzi, il futuro non ci deve proprio essere, così siamo tutti schiavi e poveracci -la maggioranza- e siamo buoni agli usi del presunto democratismo e pronti ad andare nei supermercati, presto anche di notte, come accade da diversi anni ad Andorra, per esempio.
Le Regioni non hanno finora dimostrato di costituire un elemento alternativo ai giochi di potere nazionale, e di questa politica sporca e fetente ne sono solo una pessima fotocopia, ma di una fotocopiatrice a cui non è mai stato cambiato il toner.
Per quanto mi riguarda, io sono contraria alle Regioni se non in senso geografico (com'era prima degli anni '70), anche perché certo potere, troppo potere va in mano a degli inetti e incapaci mentali, che stanno là solo grazie alla loro succube mediocrità, pedine volontarie e silenziose di volontà più grandi. La prima e più evidente è proprio quella di distruggere la geografia regionale e il suo paesaggio, inquinando e cementificando dove è possibile eccetera eccetera. Naturalmente in nome e in sacrificio del Dio Lavoro, la cui invocazione viene utile all'uopo.
Il mio teatro (oltre alla mia persona, ca va sans dire!) è stato ed è perseguitato, schiacciato proprio dal sistema culturale regionale, che vuole eliminare ogni voce dissonante e di significato, e solo tenere in piedi chi lo sostiene (sostienimi che ti sostengo); per cui sfido, fra questi nascenti campioni e astute campionesse del gruppo 'pur diversi ma sempre i soliti', a convincermi, con i loro triti discorsetti da serate facebook, a votarli.
1 commento:
Sottoscrivo in pieno. Aggiungo che se davvero ci si fa abbindolare da un personaggio come Rossi ( capace di diventare renziano convinto- dopo averlo fermamente osteggiato alle primarie- ) per puro mantenimento della poltrona, allora ci meritiamo tutto il peggio possibile.
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