venerdì 22 aprile 2016

La demolizione della Passerella di Gamberini al Pecci

Hanno demolito la passerella dell'architetto Italo Gamberini del Museo Pecci per far posto agli spazi di Maurice Nio.

A me piaceva molto, la passerella di Gamberini, aveva un che di futuribile, di ottimistico, razionale; nel pomeriggio era piena di luce. Era l'ingresso del museo, ma come ingresso era praticamente inutilizzata.

Ora si pensa che cambiando la struttura, facendolo diventare il 'nuovo Pecci', la gente correrà a frotte verso l'arte contemporanea; insomma, si pensa di cancellare un passato museale fallimentare e di costruirne uno nuovo migliore cambiando struttura. Un po' come facevano un tempo 'oltrecortina', e come ancora oggi in Cina, per esempio.

Testimonianze spazzate via: e i monumenti che c'erano davanti al vecchio Pecci, belli e significativi, sono stati demoliti o sparsi altrove per la città senza porsi troppi problemi, come la colonna spezzata di Anne e Patrick Poirer, Exegi monumentum aere perennius, (verso di Orazio... Orazio chi?, 'Ho costruito un monumento più eterno del bronzo"), che era ironica e derisoria e forse per questo l'hanno fatta sparire.

Ma i pratesi rimangono indifferenti alla demolizione, come lo sono stati finora davanti a un museo che non ha saputo 'parlare' alla città. Sarà capace la nuova struttura?

E intanto la responsabile della comunicazione del Museo Pecci si è dimessa. Si chiama Daniela Perra, è una giornalista milanese, e ricopriva quel ruolo solo dal gennaio 2015. A fine mese tornerà nella sua città, ha detto.  Non ha spiegato però i motivi del suo abbandono.

La saga fallimentare continua...




1 commento:

Anonimo ha detto...

I pratesi rimangono indifferenti verso troppe schifezze e fatti gravi,negli ultimi anni. Solo una piccola percentuale si smuove,raccoglie firme,manifesta,e spesso solo quando le situazioni sono insostenibili. Gli altri non votano,non reagiscono,scrollano le spalle,pensano al proprio cupo orticello. E la citta'va male,anche i piu'ottusi partigiani di fazione sotto sotto lo sanno e pero'tacciono. Gli ignavi pratesi. Forse meritano questo stato di cose.

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