Alla Baracca abbiamo avuto il piacere di riscoprire lo scrittore fiorentino-pratese e cittadino del mondo, Virgilio Martini. Due serate molto intense e significative.
Virgilio se le meritava, in questo tempo che dimentica tutto, e che strumentalizza a propri fini in maniera torbida.
"Il mondo senza donne", questo romanzo in particolare, è stato presentato in prima assoluta in una forma insolita per il teatro, che potremmo definire commento-lettura recitata.
Virgilio, oltre a essere un eccellente romanziere e giornalista, scrittore fuori dal comune e dagli schemi, fu un grande viaggiatore, e soprattutto camminatore. Ora tutti camminano; ma quando lo faceva Virgilio, in America del Sud e in Italia poco prima di morire fino agli anni '80 , certo no. Non c'erano disegnate le vie fracingene. Si camminava senza indicazioni per gentile concessione di un sistema che prima ha distrutto il territorio e il passato, cementificando senza pietà, e poi ci ha disegnato, per consolarci e instradarci strictu senso, stradine e pedociclabili.
Definire Martini solo come scrittore di fantascienza è assolutamente riduttivo, anche se creò antiutopie. anticipatore su tutti e con un linguaggio moderno e ancora attuale, leggibile.
Io direi che scrisse soprattutto contro la guerra, contro la violenza, contro l'ipocrisia. E fu un ambientalista ribelle in tempi non sospetti.
Il nostro studio-viaggio con lo scrittore continua.
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