lunedì 28 maggio 2012

Convegno sul teatro inutile per noi, utile solo a loro

Al Metastasio ci sarà prossimamente un convegno sul 'nuovo' teatro toscano.

A questo convegno naturalmente non siamo stati invitati a parlare, perché effettivamente ‘nuovi’ non siamo.
Per la verità non siamo nemmeno vecchi.

Siamo altro e altrove rispetto a tutta questa gente, che sono: la dirigenza del Met e della Fondazione Toscana Spettacolo, con la signora Magnolfi in prima linea e  funzionari del settore spettacolo della Regione Toscana.

Per la verità questa definizione, questo voler porre del 'nuovo' teatro è assurdo da parte di chi 'nuovo' proprio non è: come la signora Magnolfi, per esempio, o anche Massimo Luconi. O Magelli. O Umberto Cecchi.

Per la verità la signora Magnolfi potrebbe essere definita nuova, dato che non ci risulta che si sia mai occupata  di teatro, non so se nemmeno abbia mai praticato, che ne so, a livello amatoriale. Tantomeno la signora Coletta, piemontese, filofassiniana, direttrice artistica della Fondazione Toscana Spettacolo.

Contrariamente a certi 'vecchi' colleghi, non andrò a questo convegno, non solo perché ho da lavorare in teatro, ma perché alla fin fine non mi interessa sapere quello che dice questa gente sul 'nuovo'  teatro toscano, su quello che decideranno che sia o che deve essere.

Le parole e i giudizi di tutta questa pseudo-intelligenzia sono veramente insignificanti rispetto a dove sta andando il teatro, posto che stia andando da qualche parte e che significhi qualcosa per il mondo.

In questo momento il loro teatro ufficiale significa meno che nulla e i soldi che ricevono servono solo a questi signori per continuare a stare dove stanno. Non un euro o poco ci manca serve al teatro in sé e al suo significato culturale in questo tempo.

Invece il convegno è interessante sotto il profilo della politica 'culturale' che intendono imporre a livello locale.

E’ interessante perché definisce chi conta e chi non conta,  o almeno vorrebbe, definisce che sempre gli stessi riceveranno la maggioranza dei soldi,  importantissimo in vista di nuovi tagli,  e nuove future alleanze dato che comunque sia si prospetta un nuovo cambio politico a Prato.

Con tutta probabilità Cenni e la sua gente andrà a casa.
Non è un caso che al convegno non sia presente l’Assessore alla Cultura di Prato, la signora Beltrame.

Forse questa assenza è sintomo di un grave malessere politico della stessa maggioranza.

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