Uno degli aspetti più fastidiosi di certa partitica è quello di dichiarare il proprio 'successo'.
La scelta del registro linguistico spettacolare è ormai un uso alla partitica, in particolare dall'avvento del berlusconismo in poi. Ciò non ha impedito ad altri partiti o gruppi di utilizzare e spacciare ai quattro venti gli stessi stilemi.
La giunta pratese è in questo senso paradigmatica e i suoi comunicati stampa vanno studiati attentamente.
Gli eventi sono commentati modo enfatico, con una aggettivazione che vuole dare senso di positività.
Il primo incontro di Pratoincontra (scusate il triste gioco di parole), questo ciclo organizzato dalla giunta in senso evidentemente autopromozionale, è stato definito appunto, un 'successo'. Ma la parola in sé, 'successo', non basta più, tant'è che il redattore - quasi sicuramente un uomo da come scrive 'al maschile' la condisce con "Grande successo per la prima serata....".
Naturalmente chi partecipava, era persona di 'successo'. In particolare manager e imprenditori di 'successo'. Che ci stanno preparando il futuro verde. ( Eh, che futuro verde! Per esempio il digestore anaerobico alla Pantanelle, tanto per restare nel locale...In realtà nemmeno il comunicato è riuscito a nascondere che si trattava solo di biechi affari, affari.).
Nessun commento dubbio, nessun momento incrinato: non si fa menzione, per esempio, alla contestazione che il Sindaco Cenni ha ricevuto prima di entrare al Teatro Metastasio da parte di un gruppo di giovani che ha auspicato le sue dimissioni.
E nemmeno a Pratoincontra è stato invitato chi la pensa diversamente da come si vuole che si debba pensare. Nessun pensiero 'diverso' è accolto. La dialettica non è nemmeno più immaginabile, e questo traspare nel linguaggio.
Un linguaggio assolutistico, asfissiante, una mezza via fra il neopositivismo americano e i modismi dei soviet.
E nemmeno a Pratoincontra è stato invitato chi la pensa diversamente da come si vuole che si debba pensare. Nessun pensiero 'diverso' è accolto. La dialettica non è nemmeno più immaginabile, e questo traspare nel linguaggio.
Un linguaggio assolutistico, asfissiante, una mezza via fra il neopositivismo americano e i modismi dei soviet.
Insomma, si vuole dipingere tutto a colori pastello, mentre invece è il momento del chiaroscuro.
Ora, dato che gli artisti sono stati privati del proprio linguaggio dalla partitica che lo utilizza in modo strumentale e disgustoso, un commentare da Autunno del Patriarca, non è più possibile fare spettacoli di 'successo'.
Ora, dato che gli artisti sono stati privati del proprio linguaggio dalla partitica che lo utilizza in modo strumentale e disgustoso, un commentare da Autunno del Patriarca, non è più possibile fare spettacoli di 'successo'.
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