mercoledì 17 dicembre 2014

Metastasio, non più nemmeno un teatro cittadino

Coloro che si preoccupano che il Metastasio non diventi un teatro nazionale, o pensano al proprio lavoro e quindi c'è da capire, oppure vogliono, come dire, mostrarsi per l'ennesimo intervento, e senza averne la giusta cognizione, senza fare le riflessioni dovute, senza nemmeno conoscerlo, il teatro!

In città si dice che durante la festa per i suoi 50 anni, il Metastasio fosse vuoto, che insomma, quanto meno non ci fossero gli artisti, né i cittadini.

Questo è grave: un teatro che, nonostante le domande, le interrogazioni, i post, non sia collegato, sentito dalla città. Né dagli artisti, ché ne sono tenuti fuori!

Perché continuano a snobbarli, a non valorizzarli. Il Metastasio continua a inseguire i numeri, le cifre che servono per diventare questo teatro, quest'altro teatro...

Per far capire: se chiamano uno spettacolo del Teatro La Baracca, che vantaggio hanno? Nessuno, perché la Baracca non può riospitare una loro produzione, non fa punteggio, non conta una recita in più da mostrare al Ministero...Molto più conveniente chiamare compagnie di teatri che possono riospitare e quindi possono segnare nel registrino una recita in più! (questo accade in tutta Italia). E poi, stupidamente, non si vuole valorizzare la gente del posto, punto. Invidie, rivalità,  incapacità di gestire gli artisti più asfissianti (che ce ne sono!), stupidità umane di questo genere entrano nel conto.

E quindi il Teatro Metastasio non solo non sarà un teatro nazionale, ma sta cadendo giù, non è nemmeno più un teatro cittadino, anche e proprio perché non valorizza i suoi artisti e insegue la categoria, come nel calcio, come nelle competizioni sportive, e presenta una programmazione che non interessa a nessuno!

Stupisce, in tutto questo, che si faccia una interrogazione comunale e altro per chiedere come mai non diventerà teatro nazionale eccetera, e non si chieda come mai non è nemmeno un teatro comunale ormai, e come mai non sono chiamati e valorizzati gli artisti locali, e perché a un teatro, sì privato è vero e piccolo, ma pur sempre un teatro di Prato, La Baracca, non è stata concessa la residenza teatrale e quindi rischia di chiudere, in sostanza.
Non fanno una interrogazione una domandina per sapere dello sfracelo, nemmeno l'opposizione, quella che dice di occuparsi dei cittadini e che invece, in sostanza, magari senza volerlo, fa servizio ai partiti!

Perché negare la residenza al Teatro La Baracca, tanto per fare un esempio, è stato un atto di partito! Ci si sarebbe aspettati una domandina proprio su questo punto, ci si sarebbe aspettati una domandina anche su questo piccolo teatro che non è teatro gestito dai partiti (anche sulla asfissiante e dittatoriale mano di questi sulla cultura ci si dovrebbe chiedere, no?, e invece niente!) E la domandina non la farà certo l'assessore alla cultura, che nemmeno è mai venuto a vedere un nostro spettacolo, solo a farlo, ma diversi anni fa!

Fare domande sul Met anche in questo caso porta punteggio politico, anche se si parla a sproposito, difendere la Baracca o altri artisti,  che punteggio porta? nessun punteggio!

Questo dovrebbe fare la politica, e invece insegue le mode, insegue il momento e non ascolta o consulta i professionisti, gli artisti che avrebbe così facilmente e senza spendere un euro a sua disposizione, e dalla sua parte!

Che totale delusione.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Brava Maila.
Il mio completo appoggio per la analisi lucidissima di situazione teatrale e di finta (ormai chiaramente finta) opposizione. Del resto, si vede al Parlamento che fine fa l'opposizione, risucchiata come dal buco nero dei grandi numeri.
Ci voglion le palle, e per avere le palle, bisogna aver studiato.
Le palle non sono una dote naturale, ahime'!
Gianfelice

Anonimo ha detto...

E tu pensavi che quelli là avrebbero davvero sostenuto un altro tipo di cultura?
Ma, io dico...magari ti usavano per sfornare idee, questo dovevi fare per loro, ma dovevano e devono apparire loro, loro, loro...una come te, troppo ingrOMBRANTE, sì fa ombra, eh!
Tanti auguri, bella mia.

Zio Peppino

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