Dopo che Anas ha aggiornato il progetto di fattibilità, e futura
prossima sarà l'adozione della variante urbanistica, probabilmente Prato
vedrà realizzato l'arcinoto e discusso 'sottopasso del Soccorso', e che eviterà la fila lunga d'attesa a molti automobilisti che mattina e sera si vedono bloccati sulla strettoia a sole due corsie, una per senso di marcia, in quel punto della "Declassata".
Per chi non è di Prato racconto un po' di storia e geografia: il
Soccorso è una zona che si snoda lungo la via Roma e deve il nome a un presunto
miracolo che, pur non interessando più i devoti, certamente dovrà farsi sapere
ai costruttori, ché il suo racconto ci parla di una zona a rischio di alluvione.
Nel 1570, leggo, una bambina si rifugiò da una pioggia torrenziale sotto
un tabernacolo della Madonna, che si trovava appunto al Soccorso. Nonostante
l'alluvione, la bambina restò indenne, e questa sua salvezza fu interpretata come un miracolo voluto dalla Madonna. Sul posto iniziarono ad arrivare
i pellegrini, e allora fu deciso di costruirvi una chiesa, detta appunto Chiesa
di Santa Maria del Soccorso, che diventò un santuario. Nel Novecento di questa
chiesa fu parroco il famoso Danilo Aiazzi, quello che, nell'agosto del 1956, lesse ai fedeli la
lettera di scomunica del vescovo Fiordelli nei confronti dei 'concubini di Prato', Mauro Bellandi e
Loriana Nunziati, i quali si erano sposati in Comune. Il 'Monsignore', morto nel 1997, da qualche anno addirittura ha una sua via intitolata, mentre gli
sposi ribelli di un tempo, morti entrambi, no. (E, ricordo che scrivere e mettere in scena il 'dramma sui concubini' nel 2007, non portò miracoli, bensì solo il
solito repertorio di calunniette e fango velenoso. Ma sia, roba passata).
Torno al sottopasso.
La sua realizzazione avverrà probabilmente durante il prossimo periodo elettorale
cittadino e questo costituirà aspra fonte di discussione fra le fazioni 'sottopasso sì' e 'sottopasso no', trasformandosi ancor di più che nel passato, e insieme alla 'questione cinese', in uno degli argomenti cardini.
Intanto, mentre tutto il mondo si rafforza e struttura per il
traffico veicolare, ci sono alcuni, pochi ancora per la verità, che a Prato si muovono in bici con grande sofferenza. Io fra questi. In certe ore, nonostante siano stati
completati o meglio dire allungati, alcuni tratti di ciclabile, tuttavia
l'andare sulle due ruote, come a piedi, è sconsigliabile.
Fra le sei e le otto della sera, per esempio, per l'automobilista, innervosito e stressato
da ore di lavoro e dal traffico impazzito e scomposto, il codice della strada non è più nemmeno un ricordo, e si muove come un vandalo motorizzato di cui, se capita di incrociarne gli occhi, vi si legge tutta la rabbia e volontà di schiacciare il povero passante. Ed è rischioso anche attraversare le
strisce pedonali portando la bicicletta a piedi, ché l'automedonte non vuole fermarsi.
L'avveramento del romanzo distopico di Bradbury "Il pedone"
è sempre più vicino.
1 commento:
Alla pluriennale problematica del "nodo" al Soccorso si è deciso di rispondere coi rendering grandiosi, utopici, scollegati dal reale, come troppo spesso fa questa giunta. Non si è valutato quasi per nulla il rapporto costi/benefici, il fatto che creare un disagio pazzesco a mezza città per tre anni non vale la candela di un parco urbano in una zona tutto sommato già segnata dal passaggio della tangenziale, che pochi vantaggi trarrebbe da un giardino pur bello che sia. Molto meglio ridurre i tempi del cantiere con un progetto magari più terra terra ma funzionale (raddoppio del terrapieno attuale) e contenere di conseguenza anche i costi che in ogni modo sarebbero altissimi, piuttosto che fare i "fighi" con idee poco realistiche e molto pretenziose.
Soprattutto: non si riesce a concludere in tempi DECENTI i lavori per i marciapiedi di Piazza Mercatale e la riqualificazione di Piazza Ciardi e si punta a roba 1000 volte più impegnativa...NO, cari Barberis e sindachino, non è solo colpa del sistema degli appalti,dell'ANAS, del governo, di Giove Pluvio o di quant'altro, è in buona parte COLPA VOSTRA.
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