In vari articoli che leggo sui giornali qua e là ( per esempio in un articolo "Espresso" contro il da me mai amato D'Alema; in un articolo su un'anziana morta di tumore a 77 anni...), trapela sempre più di più il giovanilismo forzato e aggressivo, e un odio inconfessato per la vecchiaia.
Anche nella politica, dove l'esperienza un tempo era considerata un valore, non si fa che gridare: largo ai giovani!
Nemmeno nel '68 si assisteva a tanto.
Allora i vecchi erano i reazionari, i matusalemme, i borghesi, e più che contro la vecchiaia, ci si opponeva contro le idee vecchie...
Ora, che buffo! spesso si osserva il contrario: che i giovani sono i reazionari. O, nel migliore dei casi, i conformisti.
Smaniano - apertamente - e reclamano a gran voce di entrare nel sistema, di farne parte, di essere della partita del dominio.
E accade che nelle sante parole di chi versa una lacrima social per lo sconfinato numero di schiavi morti nel Mediterraneo, trapeli proprio quel malcelato disprezzo verso l'età canuta.
Hai vissuto abbastanza, puoi morire!
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2018/07/10/news/caro-massimo-d-alema-dovevi-andare-in-pensione-prima-1.324703
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/moglie-morta-medici-denunciati-1.4044784
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