mercoledì 11 luglio 2018

Prato, previsioni politiche

E' facile fare previsioni politiche per questa città in vista delle prossime amministrative, nel 2019. 
Basta guardarsi attorno. La città di Prato riempita di laboratori cinesi, e anche nei nuovi capannoni, le piccole zone artigianali già fatiscenti, ancora case-laboratorio, tenute malissimo, sciatte e sporche, dove si pratica lo sfruttamento umano volontario.

La città è stata occupata, affittata, comprata, usata, e stravolta. Molti non vi si riconoscono più.

Per questo alle prossime elezioni la fine del PD è certa, e ormai nulla sembra arrestarla. Parlare, e spesso ipocritamente, di integrazione, di umanità, di antirazzismo, costruire piazze dell'immaginario, indossare magliette rosse e digiunare, non funziona più. 

Presto il PD raccoglierà i frutti della dittatura socio-economica che ha realizzato in Italia.

E a Prato non solo dagli anni '90 con l'immigrazione-occupazione neocapitalistica cinese; ancor prima, quando PD ancora non era ma altro, con la costruzione della città industriale del primo e in particolare, secondo Dopoguerra, con la massiccia immigrazione dalle zone depresse d'Italia e la rapidissima, drammatica trasformazione identitaria.

La morte del PD non è certo la morte della Sinistra. La Sinistra è già morta da molto tempo, e chissà se, come e quando,  rinascerà.

1 commento:

Simone ha detto...

La città reale è ben lontana dalla "narrazione" che viene proposta dall'Amministrazione attuale della città. Checchè ne dicano, si arrampichino sugli specchi e bòllino come "populista/fascista" o simili chiunque si permetta di far notare che il Re è nudo. Perché è nudo, indiscutibilmente, e anziché trarre spunto dalla critiche, scendere dai piedistalli fittizi che si sono creati, il sindaco e i vari assessori preferiscono dileggiare chi fa critiche o ignorarlo o - peggio- etichettarlo con una delle patetiche definizioni di cui sopra quasi mai entrando nel merito delle critiche (ché ne uscirebbero spesso malconci, è chiaro a tutti). Questo è il principale motivo per cui, a mio avviso, la giunta di Biffoni ha fallito. La mancanza di umiltà, di concretezza e di capacità di ascolto delle persone che vivono a Prato. Tutte le persone , non quelle dei circolini o delle associazioni "amiche". Quando qualsiasi osservazione è respinta al mittente con sprezzo o dileggio, quando anziché guardare in faccia i problemi si preferisce guardare altrove o rifugiarsi nella tiritera "Non è di competenza del Comune" , beh si dimostra zero empatia, vicinanza, disponibilità al confronto. E questi sono peccati mortali, per chi amministra un Comune .

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