Così Andreotti avrebbe detto che Ambrosoli, il commissario liquidatore della Banca Privata Italiana fatto uccidere da Sindona, la morte se la andava cercando.
In questo paese chi vive onestamente se la va sempre cercando. O se non proprio la morte, senza voler far troppo le vittime, le rogne.
Per esempio, nel mio lavoro, quello del teatro o in generale dell’arte, chi non è ruffiano, servo di qualche partito, chi non ha amici nel giro o non ha avuto in sorte di essere figlio d'arte di potenti di famosi , se magari capita di avere meno lavoro e uno si lamenta un po’, ti dicono soddisfatti: te la sei andata cercando.
Sei stata tu che hai fatto in modo che non avessi lavoro.
Fai come gli altri, vivi in questo sistema mafioso, clientelare, nepotistico e accettane le regole. Così avrai ingaggi, altrimenti no.
Non attaccare politici, non dire mai il tuo pensiero, ma sii felice al traino di qualcuno.
Se vedi porcate, chiudi gli occhi, e stai zitta.
Altrimenti te la faranno pagare, in qualche modo.
Non tenere un blog politico, non fare politica, fai teatro e basta. Un teatro anche di protesta, ma che faccia quella protesta gradita a qualche potente o potentato.
Abbi sempre un protettore. (Soprattutto tu che sei donna!).
Sono anni che, quando l'uno quando l'altro, mi ripetono che me la sono andata cercando.
m.e.
In ricordo di Ambrosoli, trascrivo qui una sua lettera:
« Anna carissima,
è il 25.2.1975 e sono pronto per il deposito dello stato passivo della
B.P.I, atto che ovviamente non soddisferà molti e che è costato una bella fatica. Non ho timori per me perché non vedo possibili altro che pressioni per farmi sostituire, ma è certo che faccende alla Verzotto e il fatto stesso di dover trattare con gente dì ogni colore e risma non tranquillizza affatto.
E' indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un'occasione unica di fare qualcosa per il paese. Ricordi i giorni dell'UMI, le speranze mai realizzate di far politica per il paese e non per i partiti: ebbene, a quarant'anni, di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito. Con l'incarico, ho avuto in mano un potere enorme e discrezionale al massimo ed ho sempre operato - ne ho la piena coscienza - solo nell'interesse del paese, creandomi ovviamente solo nemici perché tutti quelli che hanno per mio merito avuto quanto loro spettava non sono certo riconoscenti perché credono di aver avuto solo quello che a loro spettava: ed hanno ragione, anche se, non fossi stato io, avrebbero recuperato i loro averi parecchi mesi dopo. I nemici comunque non aiutano, e cercheranno in ogni modo di farmi scivolare su qualche fesseria, e purtroppo, quando devi firmare centinaia di lettere al giorno, puoi anche firmare fesserie. Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto [... ] Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il paese, si chiami Italia o si chiami Europa. Riuscirai benissimo, ne sono certo, perché sei molto brava e perché i ragazzi sono uno meglio dell'altro.. Sarà per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come sempre il tuo dovere costi quello che costi (...)
Giorgio
»