martedì 21 settembre 2010

Donazzan fa rima con taleban

Pubblichiamo una preghierina scritta da un nostro lettore veneto, che vuole restare anonimo (segno di tempi poco tolleranti!) in seguito alla notizia secondo cui l'assessore alla regione Veneto Donazzan vuole imporre, durante l'ora di educazione civica, la lettura obbligatoria della Bibbia:
Signore, vorremmo imparare a essere cittadini senza bibbie o corani. Signore, liberaci dai talebani di tutte le religioni; da chi fa campagne elettorali e politiche sfrttuando il tuo nome; da chi ci impone la tua presenza, la legge che dicono tua, ma che è stata scritta da chissà chi; Signore, liberaci dagli intriganti ruffiani opportunisti che nulla hanno a che vedere col tuo mistero e la tua vera presenza.

COMUNICATO A CURA DELLA REGIONE VENETO: Donazzan:Bibbia insegnamento obbligatorio."Il dono della Bibbia fatto ieri dal Presidente Zaia al Patriarca Scola è stato un gesto di riconoscimento delle nostre radici cristiane e di sintesi della nostra identità. Di fronte ai consiglieri regionali il Cardinale ha precisato che la sua presenza non era un'invasione di campo (cosa per noi ovvia) ma un mettersi in relazione. E il Presidente Zaia ha risposto nel modo più bello mettendosi, appunto, in relazione come rappresentante delle istituzioni, assolutamente laiche, e che si devono occupare della vita civica riconoscendosi in un simbolo che ci identifica. Nella Bibbia sono scritte le regole della laicità del nostro Stato; nella Bibbia sono iscritte le regole religiose della nostra vita spirituale. Chiarisco che la nostra proposta di insegnamento obbligatorio della religione cristiana non si pone in alternativa allo studio della materia previsto dal Concordato. Si pone invece all'interno della materia ‘Costituzione e cittadinanza" prevista dalla riforma della scuola". Lo ha affermato stamani l'Assessore regionale alle politiche dell'Istruzione, della Formazione e del Lavoro Elena Donazzan, a margine della sua partecipazione a Lancenigo di Villorba all'inaugurazione dell'anno 2010-2011 del Centro di Formazione Professionale della Provincia di Treviso. "La costituzione e la cittadinanza non sono solo diritto politico, ma le regole dello stare insieme, delle nostre tradizioni e consuetudini, della nostra vita, insomma - ha sottolineato Donazzan - e la nostra vita si basa sulla religione e la cultura cristiana. La Bibbia quindi diventa testo fondamentale, e non solo per chi crede. Sono orgogliosa di ricordare che la proposta di insegnamento obbligatorio della religione e dei principi della cultura cristiana fu da me proposta due anni fa, quando si stavano scrivendo i contenuti della riforma della scuola. Questo aveva aperto un dibattito nazionale sulla stampa, ci guardavano come se fossimo delle bestie rare. Invece di strano non c'era niente. La nostra società è intrisa di valori cristiani; se stiamo a casa a Natale e a Pasqua una ragione c'è; se la domenica non lavoriamo e non andiamo a scuola è perché non siamo ebrei e non siamo arabi; abbiamo nomi della tradizione cristiana; nei nostri territori c'è una chiesa e un campanile prima ancora di un municipio; insomma: abbiamo profonde radici cristiane. Se la nostra società si basa su un diritto che regola la vita civica e cioè un uomo e una donna uniti in matrimonio, ancorchè civile, deriva dalla cultura cristiana. Il farla studiare servirà sia per integrare ragazzi con culture diverse e per affrontare anche il problema di identità dei nostri figli. Questa proposta, assieme a quella sempre da me avanzata sulle quote di stranieri nelle scuole, è diventata proposta nazionale e questo mi fa molto piacere perché significa che il Veneto stimola, e gli altri, magari un po' in ritardo, ma poi arrivano alle nostre conclusioni ".


1 commento:

Anonimo ha detto...

La signora Donazzan, pericolosa come una bomba, bigotta e piuttosto ignorante, cerca di convincerci con strani argomenti che lo studio della Bibbia é necessario durante l’ora di educazione civica. Cosa c'entri la Bibbia con l'ora di educazione civica non lo chiarisce. Parla di regole della vita spirituale, e si vede cha ha una visione moralistica della religione. Parla a vanvera dell’istituzione del matrimonio, praticata molto prima dell’avvento del Cristianesimo in tutta la regione mediterranea, e caposaldo della societas romana. ( È noto a tutti, che in fondo, Roma antica ha atteso con ansia l’avvento del Cristianesimo per celebrare ‘veri’ matrimoni !).
Invece di fatue polemiche sull’inno d’Italia, nell’ora di educazione civica piuttosto si studino a memoria tutti gli articoli della Costituzione Italiana: se ne avrá un gran beneficio. Per lo meno, la coscienza piú sporca quando si evaderanno le tasse, prassi piuttosto diffusa tra i legaioli soprattutto veneti.
Dispiace per i Veneti, che tante vite hanno sacrificato per l’Unitá d’Italia, trovarsi ora sotto il giogo di questi legaioli, pronti a spassarsela a Roma, appena conquistano una poltrona in Parlamento.
In una cosa peró la Donazzan ha ragione, che il Veneto stimola: sí; ma a correre in bagno e a dar di stomaco.
Per finire, avrei anch’io la mia buona proposta quotidiana, solo che non sono Assessore, e rimarrá una cosa in famiglia; peccato, mi sembrava buona: durante l’ora di Algebra, imporre a studenti e professori di studiare il Corano. Si sa che gli Arabi erano grandi matematici e astronomi.

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