Comunicato stampa del Comune di Prato che appare sul sito internet:
Cena alla pratese
Organizzazione: Comitato di Via Pistoiese
Si tratta di un evento di solidarietà a favore del Meyer e della parrocchia di San Domenico che rappresenta, parole del presidente dell'associazione Bruno Gualtieri anche a nome del direttivo, «una testimonianza di come i cittadini pratesi del Macrolotto Zero pensino anche alla beneficenza nonostante il disagio e il degrado della zona».
Alla Cena alla pratese parteciperanno il sindaco Cenni e la giunta.
Ora la nostra domanda: ma perché il Cenni va solo alle cene degli amici?
Il Comune di Prato pubblica solo i comunicati stampa degli amici e sostenitori?
Non è il Sindaco di tutti? Il Comune non è comune?
Perché, per esempio, il Sindaco non si è mai visto nel nostro teatro, tantomeno l'assessore Beltrame, assessore alla cultura?
Non sono i difensori dell'impresa privata? Non sono i sostenitori della pratesità? Dove, meglio che a La Baracca, abbiamo discusso, nel bene e nel male, la storia della città di Prato?
Ma che menù ci sarà alla cena pratese?
E i cittadini pratesi di origine cinese, visto che sono proprio lì, visto che la cena si svolge a Chinatown, la famigerata via Pistoiese, potranno sedersi fra i commensali?
La città sarà di nuovo nelle mani dei pratesi, e finalmente la smetteranno di affittare ai cinesi, di vendere ai cinesi, di arricchirsi anche loro coi prodotti dei cinesi che lavorano a nero esattamente come facevano i pratesi una volta che, esattamente come accade ora, tenevano i cassonetti sporchi zeppi sudici e nelle macellerie fino agli anni Settanta c'era scritto: "Vietato sputare per terra"?
E alla cena pratese ci saranno anche i figli e i nipoti di quei meridionali, quelli che invasero Prato negli anni Sessanta e Settanta, quelli che ora impinguano la Lega di Bossi e la sostengono, ma che si infilavano nelle fabbriche pratesi, le cui donne lavoravano a casa alle pezze a nero, giorno e notte, che venivano chiamati gente della 'bassa', 'marrocchini', che venivano considerati sudici, con poca voglia di lavorare, eccetera, al cui cospetto, alcune maestre e maestri, quando se li vedevano presentare a scuola, portati dai genitori con vesti striminzite direttamente dal Sud, storcevano la bocca?
E alla cena pratese ci saranno anche i figli e i nipoti di quei meridionali, quelli che invasero Prato negli anni Sessanta e Settanta, quelli che ora impinguano la Lega di Bossi e la sostengono, ma che si infilavano nelle fabbriche pratesi, le cui donne lavoravano a casa alle pezze a nero, giorno e notte, che venivano chiamati gente della 'bassa', 'marrocchini', che venivano considerati sudici, con poca voglia di lavorare, eccetera, al cui cospetto, alcune maestre e maestri, quando se li vedevano presentare a scuola, portati dai genitori con vesti striminzite direttamente dal Sud, storcevano la bocca?
3 commenti:
Memoria.
Già assessore ma con delega allo Sport, Milone ha venduto la sua villetta monofamiliare, due piani con vista sul verde e garage, a una famiglia di cinesi. L'atto è stato stipulato davanti al notaio il 24 luglio 2006, la registrazione nella banca dati dell'Agenzia del territorio è di un mese più tardi. Ad acquistare l'imprenditore confezionista, classe 1958, da più di venti anni a Prato, Guan Jaitan e consorte Wu Lingling.
Perché?
Perché il sig. Cenni non ha idea di cosa sia fare il Sindaco.
Ha del resto un buon esempio che gli viene dalla sua sponda: quel Berlusconi che colloquia attraverso famigerati squadroni della libertá o come diavolo si chiamano, e che crede che parlare ai suoi elettori (convocati, forse, a pagamento) sia parlare agli italiani. Di educazione civica sa poco l'uno e sa poco l'altro. Ma poi, perché preoccuparsi? Il fatto strano é che Cenni ha pure Consiglieri personali.
Panariello, non dici nulla al babbo tuo? magari al telefono, meglio, al telefonino...
Lucifero Tornabuono
Scusate un attimo ma credo che il sistema ha sempre funzionato cosi',perchè se si ribatte con la casa di Milone allora tanto bene fa il nostro presidente del consiglio a far lo stesso di quella di Fini a Montecarlo.In culo si prende sempre da una parte e dall'altra e a ognuno la scelta di prendere quello che fa un po meno male..che se siamo realistici non esiste rappresentanza nazionale,regionale,locale che vada al genio a tutti e faccia gli interessi di tutti, ognuno tutela i suoi e se c'è del disagio avvertito da una parte dei cittadini che altri non tocca ma perchè bisogna pensare solo a quelli degli altri...nei piccoli gesti quotidiani ognuno fa il suo e lo sapete tutti...anche chi fa della carità o del bene non si farebbe mettere in croce, il buon proposito e l'ideale sono una cosa ma le esigenze e le esperienze sono personali.Se mi si propone una valida alternativa non baderei a partito perchè con tanta gente che ha dei buoni propositi nessuno mi risolve i miei problemi compresa la classe politica...le scelte son 2 alle amministrative...sai che scelta...e parlo per tutti e due i poli...il centro è una favoletta per chi è trombato.Per chiudere a me nn frega nulla della casa di Milone...delle commesse allo studio di ingegneri e architetti del Gestri...dei carrieristi che da prato vanno automaticamente ai piani alti della regione...
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