martedì 18 ottobre 2011

La Chisciotta e Sancio Panza operaio

Certo non potevo immaginare che questo debutto al Teatro La Baracca coincidesse con la dichiarazione di fallimento della casa di moda Sasch, azienda di famiglia del sindaco di Prato, Roberto Cenni. 
Chissà che il primo cittadino non decida di venire a vedere cosa succede: il teatro viene spesso a proposito, ed è illuminante.

Sabato 22 e domenica 23 ottobre 2011
Sabato 5 e domenica 6 novembre 2011
al Teatro La Baracca di Prato
prima nazionale














La Chisciotta e
Sancio Panza operaio
Una pazzia moderna

scritto e  interpretato da
Maila Ermini
con
Gianfelice D’Accolti

L'asina è opera di Emiliano Corrado

Una padrona, proprietaria di fabbrica in fallimento, decide di seguire le orme del suo personaggio letterario preferito, e diventa La Chisciotta.  Di tutti gli operai messi in cassa integrazione e poi licenziati da lei stessa, solo uno accetta di diventare Sancio e di seguirla nella costruzione di un mondo migliore attraverso un  imprevedibile viaggio. Li accompagna l’asina Margherita, testimone di tutto e ragliante umanità.

Teatro La Baracca, via Virginia Frosini 8 Prato. 
Telefono 0574-812363. labaracca@tin.it


2 commenti:

Anonimo ha detto...

I due assessori alla cultura, Comune e Provincia, sempre latitanti alle tue opere, se non quando riesci a trasportarle fuori dal tuo teatro, (vidi al Castello quella del Comune) hanno per caso reagito in qualche modo, o dormono il sonno degli onesti?

tuo affezionato spettatore,
Alfredo

Maila Ermini ha detto...

Caro Alfredo,
veramente questa è una vecchia storia, dunque niente di nuovo.

Qualche anno fa si vedeva qualcuno, ogni tanto, ma dal 2004 più nessuno.

L'ultimo rappresentante del Comune che ho visto alla Baracca è stato Mario Barbacci, presidente della Commissione Cultura della Circoscrizione Nord.

Non vengono nemmeno a vedere i lavori di altri, non sanno niente di quello che facciamo.
Di chi viene o non viene.

La Baracca è off off.
Potremmo sprofondare domani; qualcuno sarebbe contento.

Ma certo non lo faremo.

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