mercoledì 26 marzo 2014

Cascine di Tavola e altri disastri pratesi

Il progetto per il recupero della Fattoria Medicea all'interno delle Cascine di Tavola realizzato dall'Università di Firenze è molto bello (in questi giorni in mostra allo Spazio Valentini a Prato) e speriamo che quest'asta di prossima battitura per 6 milioni di euro fermi i disastri speculatori rendendo il complesso proprietà pubblica.

Tuttavia mi preme rilevare come, mentre i candidati si accingono ancora una volta a parlare del Centro Storico di Prato - uno dei cavalli di battaglia della giunta che ancora tiene le redini a Prato che però evidentemente non è stato risolto, visto che anche l'opposizione del Centro Sinistra ne farà argomento di un prossimo incontro - il problema delle periferie, e con esso quello che le periferie contengono non è stato e non è affrontato.

Le Cascine di Tavola sono ben lontane dal Centro Storico di Prato; non sono soltanto disastrate in sé ma soprattutto sono state allontanate dalla città con barriere industriali che negli anni sono state costruite; depuratori; elettrodotti; macrolotti; strade a scorrimento veloce.

Non c'è un percorso 'facile' per arrivare alle Cascine di Tavola, e questo va progettato, perché il danno è doppio. Il cittadino pratese non è come quello fiorentino, che facilmente arriva alle sue 'cascine' e ci fa la corsetta. Qui, a Prato, dove tutto è stato fatto per l'industria e il commercio, e quindi per automobili e camion e TIR, tutto va ripensato.

Senza parlare del colpevole silenzio nei confronti della Città Etrusca e di altre amenità che questo territorio contiene.
Ricordo che la Sovrintendenza doveva aprire il sito a settembre passato e non l'ha fatto; la Regione Toscana doveva comprarlo da Interporto SpA e non l'ha fatto.

Non basta, e qui mi rivolgo ai candidati sindaco eccetera, discutere solo di aeroporto e di ex-ospedale, che pure sono fondamentali. Ci portiamo dietro in eredità questioni non risolte e altri problemi che si profilano all'orizzonte, come il forno crematorio a Chiesanuova.

Chiediamo di non trattare i problemi cittadini come argomenti alla moda (e quindi tutti dietro a quel problema come pecore e caprette candidate...); se ne parla perché bisogna parlarne, ma senza poi continuare a seguirli eccetera, esattamente come è stato fatto per Gonfienti, che ancora aspetta di essere 'liberato'. O come il problema dell'acqua e del suo inquinamento, che è stato 'risolto' mettendo le macchinette per la sua erogazione. Che dire poi del famigerato finto Parco della Piana, che nella passata girandola elettorale vide emeriti professori girarci attorno senza nulla concludere...(tra l'altro questo Parco dovrebbe accogliere l'ampliamento aeroportuale!)...?

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