venerdì 14 marzo 2014

I vecchi e le bambine

La storia delle baby squillo romane, con l'implicazione di noti personaggi del mondo della politica eccetera, fa tristezza, ma, se non da giustificare,  c'è bisogno di capire.

Per noi donne è più facile andare con un ragazzo giovane, anche se non è meno triste a volte, anche se non c'è di mezzo il danaro. Capita alle donne mature di mettersi in questi gineprai, in cui spesso il ragazzo non solo va con 'la nave scuola', ma anche sfrutta la donna anziana o più vecchia in vario modo, e quindi, anche in questo caso di tratta comunque di rapporto di interesse.

Non c'è niente di più triste dell'amore e dell'illusione acquistati alla cassa.

Tuttavia è una vecchia storia: il vecchio che va con una giovane (vedi Pantalone nella commedia dell'arte); la vecchia che va con un giovane che la sfrutta e la illude. La stessa Edith Piaf ne era vittima, molte donne dello spettacolo ci cascano.

Montaigne ne scrive; è uno dei pochi uomini che affronta apertamente di questo problema affettivo e sessuale,  ma lui preferiva rinunciare piuttosto che essere amato per pietà. Nemmeno oggi i maschi sono capaci di tanta sincerità:

"Non ho nessun'altra passione che mi infonda lena. Quello che la cupidigia, l'ambizione, le liti, i processi operano negli altri che, come me, non hanno un'occupazione determinata, l'amore lo farebbe più agevolmente: mi renderebbe la sollecitudine, la sobrietà, la grazia, la cura della mia persona; renderebbe più fermo il mio sembiante, in modo che le grinze della vecchiaia, queste grinze deformi e miserevoli non venissero a corromperlo; e mi riporterebbe agli studi sani e saggi, per i quali potrei rendermi più stimato e più amato, togliendo al mio spirito la disperazione di sé e della propria utilità, e ravvicinandolo a se stesso; mi distoglierebbe da mille pensieri noiosi, da mille dispiacere malinconici che l'ozio e il cattivo stato della nostra salute ci addossa in tale età; riscalderebbe almeno in sogno questo sangue che la natura abbandona: e prolungherebbe il vigore e l'allegrezza dell'anima a questo pover'uomo che va a gran passi verso la rovina.
Ma capisco bene che è un vantaggio assai difficile a riconquistare...niente può darci la sicurezza di essere amati, conoscendo la nostra condizione e la loro. Mi vergogno di trovarmi in mezzo a quella verde e bollente gioventù... Andremo forse a mostrare la nostra miseria in mezzo a quell'allegrezza?...Esse non possono farci del bene che per pietà, preferisco di gran lunga non vivere affatto che vivere di elemosina". (Saggi, III,V).

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