lunedì 17 marzo 2014

Nella girandola delle elezioni 1: gli Indipendenti per Prato

A questa tornata elettorale si presentano la prima volta gli Indipendenti per Prato.
Hanno un sito, http://www.indipendentiperprato.it/index.html dove si può leggere il programma. 

Puntano al superamento del sistema partitico, nonostante chi li ha fondati, Innaco,  Banchelli e Gestri vengano dal PdL e abbiano fino al 2013 fa appoggiato il Centro Destra. Al momento il gruppo è all'opposizione in consiglio comunale.

Il programma prevede la soluzione di alcuni punti irrisolti da sempre nella città di Prato, ma con una caratteristica di andamento  'misto' o anche a due binari:  prevede il rilancio del tessile ma anche il suo superamento attraverso altri direttrici di crescita economica (come la cultura, l'enogastronomia eccetera e la vecchissima veramente vecchia idea a Prato del recupero socio-culturale dei capannoni vuoti); alcune importanti tematiche sociali, lo snellimento della burocrazia, il piano casa,  la politica giovanile; torna l'idea portante della giunta Cenni, la 'pratesità' e il rilancio del Centro Storico, ma senza dimenticare il recupero della periferia, addirittura proponendo di spostarvi alcuni assessorati.
A condire il tutto è un deciso impianto liberista del 'laissez-faire'.  

Parlano della necessità di valorizzare l'area archeologica di Gonfienti, e al momento sono i soli perché ormai la Città Etrusca sul Bisenzio non ha nessun comitato alle spalle (quello che c'era è stato distrutto), non è più un argomento di moda a questa tornata elettorale o ritenuto urgente o utile per le strumentalizzazioni politiche ed economiche, come invece presentano altre drammatiche necessità come il nodo del Soccorso o l'area dell'ex-ospedale, che invece sono sostenuti da comitati che vanno 'seguiti' e se possibile 'diretti'. 
Gli Indipendenti per Prato si dichiarano per il sottopasso al Soccorso e per una valorizzazione eco-culturale del MeD (ex-ospedale). Sul sito non prendono invece posizione sul progetto del forno crematorio alla Chiesanuova.

Sicurezza e legalità per loro devono essere due concetti ben divisi.  Legalità: la legge  deve essere rispettata da tutti e quindi 'emersione' del lavoro occulto (una volta si chiamava 'nero'); sulla sicurezza c'è una forte polemica contro la politica del blitz attuata dall'assessore Milone, quando invece  le periferie sono state lasciate sprovviste di controllo di polizia. Viene attentamente evitata la parola, l'aggettivo 'cinese', vero e proprio tabù, ma si capisce che è il soggetto di tutto il capitolo.

Il loro programma ha un deciso sapore democristiano.

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