sabato 29 marzo 2014

Noi che non abbiamo bisogno di essere candidati per fare politica

Stamani ho incontrato Fulvio Silvestrini; spesso ci incontriamo al mattino o pomeriggio, una mezz'ora. Lui mi porta le fotocopie degli articoli di giornale più interessanti; io gli do qualche altra cosa.
Ci scambiamo idee, progetti.
Gli ho chiesto se voleva scrivere qualcosa per questo blog, anche in merito alle ironie e ai sospetti su questa nostra LISTA LUNA, e lui ha ricordato che alla Festa della Poesia abbiamo parlato del silenzio. Ma anche abbiamo parlato CON il silenzio.

Ho aggiunto che noi non abbiamo bisogno di essere candidati, noi, per fare politica, e lui è stato pienamente d'accordo.

Tanto per citare una data, dalle passate elezioni non abbiamo mai smesso di occuparcene. Insieme o singolarmente abbiamo fatto incontri, riunioni, spettacoli, che questo stesso blog ha segnalato.
Il mio teatro è essenzialmente un teatro politico e come tale non serve nessun partito in particolare.
Non abbiamo mai smesso di fare politica in questi anni, e alla luce del sole.

Certo, ora che si avvicina la data elettorale,  siamo ancora più attenti e coinvolti.

Ma per noi è assolutamente normale essere attivi politicamente e non ci svegliamo dal sonno quando suona la squilla, non ci muoviamo per e con questa scadenza.

Per cui, questa LUNA che ci siamo inventati, questo gioco serissimo è la normale prosecuzione di un lavoro politico che non è mai smesso e che non smetterà, e che trova nel Teatro La Baracca un luogo di libero pensiero e azione, svincolato dal potere e dalle manovre per raggiungerlo. 
Anche perché così come si presenta, non mi, non ci piace e non lo vogliamo.

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