venerdì 7 marzo 2014

La Siae come Equitalia

Ho già parlato della Siae, di come non protegga gli autori.
Per questo sarebbe stata fondata nel 1882: "Società per la tutela della proprietà letteraria e artistica".
In realtà cosa è diventata oggi? Un ufficio delle imposte. Qualcosa che invece di incentivare la creatività, la allontana.
E' diventata la sorella di Equitalia.
Per questo la Siae è intoccabile, e gli autori sono considerati, a parte qualche mosca bianca di idolo musicale o altro che fa incassare tanti dindi, dei disgraziati. Molti più considerati sono gli editori.
E che sia un ufficio delle imposte lo dice il fatto che la musica è messa sul podio al primo posto, ma non per considerazioni filosofiche o di gusto, che ne so, ma proprio per il fatto che è la sezione che dà più introiti.
E' tempo di rivoluzionare questo Ente, dalle sue stesse fondamenta. E non basta certo mettere Gino Paoli alla sua guida per farlo.
Nessun paese ha un ente così potente e guadagna così tanto sulle opere degli autori, dando loro solo bricioline in cambio. E' semplicemente pazzesco. Per avere una misera pensioncina, se se se te la danno, perché non è sicuro, decidono loro, bisogna aspettare almeno 35 anni, e soprattutto aver pagato o fatto incassare una immensità.



1 commento:

Simone ha detto...

Ribadisco quanto dissi già mesi fa: la Siae va totalmente azzerata e rifondata, perché così come è oggi è una sorta di "clan" gestito ad uso e consumo di pochi privilegiati.

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