giovedì 8 ottobre 2015

Chiudono le librerie e appaiono i coccodrilli ipocriti

A Prato, in questi ultimi giorni, si ha notizia della chiusura di due librerie: "Il Gufo" e presto anche "Equilibri".

Tutti si profondono in commenti dispiaciuti.

Si potrebbe dire, facile: questa è la ripresa del piacione di Renzi!
Oppure: c'è la crisi, si comprano meno libri.  Il centro di Prato è degradato, e questo non aiuta le attività commerciali, eccetera.

Sì, è vero.

Ma un po' di autocritica generale non guasterebbe, riguardo ai nostri comportamenti, alla nostra ignoranza, alla nostra eccessiva dipendenza da Internet e in generale al nostro modus vivendi culturale ed economico, per cui il libro o si compra da Amazon oppure, per strada, presso i grandi circuitoni lustrati e potenti,  che stanno distruggendo ogni possibile vita alternativa, sia alle librerie, sia agli scrittori.

Lo stesso accade non solo per le botteghe, ma anche nel teatro, per esempio, per cui i teatri indipendenti non esistono più!

Ma ecco, chiude una libreria, un centro culturale o simili, e tutti a scrivere che 'ci dispiace', oppure 'è un lutto'.

Ma noi siamo complici di tutto questo. Le nostre scelte, incluso quelle politiche, ci rendono complici.


Cosa abbiamo fatto, cosa facciamo per impedire questa barbarie collettiva, questa 'selezione' spietata per cui ne rimarranno cinque? Cliccare? Stare col birrino davanti?

Siamo proprio una massa di ipocriti.

Chiudono le librerie e appaiono i coccodrilli ipocriti. Naturalmente online.

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