Ricevo il comunicato relativo a questo convegno sull'Elba, di cui avevo già anticipato la notizia qualche tempo fa. Finalmente una visuale diversa di un'isola da noi soltanto considerata ormai solo turisticamente.
I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELL’ELBA: UN CONVEGNO A 360° FRA CONOSCENZA E PROSPETTIVE DI VALORIZZAZIONE
MARCIANA MARINA - Venerdì 16
ottobre alle ore 9, al palazzetto dei congressi di Marciana Marina, si aprirà il convegno nazionale sui beni
culturali e paesaggistici elbani
“Anatomia di un patrimonio da proteggere, conservare, valorizzare. A indagare a 360°, secondo una molteplicità di
punti di vista, sul nostro heritage, vale a dire sul retaggio culturale da
custodire e da tramandare, con un notevole sforzo organizzativo dell’Associazione
Ilva-Isola d’Elba” e del Comune di Marciana Marina sono stati chiamati 21 relatori specialisti o
studiosi di discipline diverse ma complementari.
Alle relazioni vanno aggiunte
alcune comunicazioni di fine sessione. Gli inviti spediti assommano a 750. Ad
approfondire le conoscenze – condicio sine qua non per la tutela e la valorizzazione
- su questo o su quell’argomento sarà un gruppo di professori universitari, tutti molto noti nel loro
ambito di ricerca.
Comincerà Francesco Mallegni (già università di Pisa), antropologo, che passerà in rassegna le tracce lasciate All’Elba dai nostri più antichi progenitori, a partire dall’Homo heidelbergensis di quasi 200 mila anni fa per arrivare ai cosiddetti gruppi di Rinaldone, dell’età dei metalli, che occuparono saldamente l'isola da cui ricavano non solo il sostentamento nutrizionale, ma anche la possibilità di commercio e di scambio attraverso lo sfruttamento dei minerali di rame.
Seguiranno (tutti dell’università di Firenze) Carlo Alberto Garzonio, Paolo Casini, Massimo Coli, Giuseppe Centauro: i primi due geologi, il terzo studioso d’arte e il quarto paesaggista ed esperto di restauro architettonico. Garzonio esaminerà i geositi del versante settentrionale del Capanne e il rapporto che si è instaurato nel tempo fra strutture geologiche e gruppi umani. Coli si occuperà della lavorazione antica del granito sotto una prospettiva del tutto originale, mentre Casini si soffermerà sui beni materiali ed immateriali, dalle testimonianze devozionali alla musica tradizionale. Centauro proporrà la sua analisi sui percorsi di riscoperta culturale e paesaggistica, dai miti alla realtà. Sul paesaggio, e sui problemi relativi, baserà la sua relazione anche Riccardo Lorenzi (Soprintendenza alle Belle Arti di Pisa e Livorno).
Fra i protagonisti del convegno ci saranno anche gli Etruschi, che devono essere conosciuti meglio: ne parleranno gli archeologi Carmine Pellegrino (università di Salerno) e Michelangelo Zecchini, che farà il punto sugli studi in corso sull’ipogeo di Marciana. Concluderanno Antonio Carmilla, sulle esperienze di costruire in terra cruda e l’architetto Guido Iannone sulla sperimentazione di tecniche di restauro nella Torre di Marciana Marina.
A dare man forte ci sarà una nutrita pattuglia di studiosi elbani, con le rispettive Associazioni, i quali da anni pongono a servizio della comunità il loro tempo e la loro passione: tanto per fare qualche esempio, parteciperanno Alessandro Pastorelli, architetto, sulla villa della Linguella a Portoferraio; Marcello Camici, medico edumanista (Associazione Amici di Montecristo), sulle pievi romaniche; Carlo Gasparri (Fondazione Isola d’Elba) sui reperti sottomarini; Fabrizio Prianti (Associazione Ilva-Isola d’Elba) sullo stato di conservazione dell’insediamento etrusco di Monte Castello; Giorgio Giusti (Circolo La Torre di Marina di Campo) sulle tracce di storia elbana nell’archivio segreto vaticano; Gian Mario Gentini (Circolo Le Macinelle di S. Piero); Stefano Bramanti (Circolo culturale ‘Sandro Pertini’).
Comincerà Francesco Mallegni (già università di Pisa), antropologo, che passerà in rassegna le tracce lasciate All’Elba dai nostri più antichi progenitori, a partire dall’Homo heidelbergensis di quasi 200 mila anni fa per arrivare ai cosiddetti gruppi di Rinaldone, dell’età dei metalli, che occuparono saldamente l'isola da cui ricavano non solo il sostentamento nutrizionale, ma anche la possibilità di commercio e di scambio attraverso lo sfruttamento dei minerali di rame.
Seguiranno (tutti dell’università di Firenze) Carlo Alberto Garzonio, Paolo Casini, Massimo Coli, Giuseppe Centauro: i primi due geologi, il terzo studioso d’arte e il quarto paesaggista ed esperto di restauro architettonico. Garzonio esaminerà i geositi del versante settentrionale del Capanne e il rapporto che si è instaurato nel tempo fra strutture geologiche e gruppi umani. Coli si occuperà della lavorazione antica del granito sotto una prospettiva del tutto originale, mentre Casini si soffermerà sui beni materiali ed immateriali, dalle testimonianze devozionali alla musica tradizionale. Centauro proporrà la sua analisi sui percorsi di riscoperta culturale e paesaggistica, dai miti alla realtà. Sul paesaggio, e sui problemi relativi, baserà la sua relazione anche Riccardo Lorenzi (Soprintendenza alle Belle Arti di Pisa e Livorno).
Fra i protagonisti del convegno ci saranno anche gli Etruschi, che devono essere conosciuti meglio: ne parleranno gli archeologi Carmine Pellegrino (università di Salerno) e Michelangelo Zecchini, che farà il punto sugli studi in corso sull’ipogeo di Marciana. Concluderanno Antonio Carmilla, sulle esperienze di costruire in terra cruda e l’architetto Guido Iannone sulla sperimentazione di tecniche di restauro nella Torre di Marciana Marina.
A dare man forte ci sarà una nutrita pattuglia di studiosi elbani, con le rispettive Associazioni, i quali da anni pongono a servizio della comunità il loro tempo e la loro passione: tanto per fare qualche esempio, parteciperanno Alessandro Pastorelli, architetto, sulla villa della Linguella a Portoferraio; Marcello Camici, medico edumanista (Associazione Amici di Montecristo), sulle pievi romaniche; Carlo Gasparri (Fondazione Isola d’Elba) sui reperti sottomarini; Fabrizio Prianti (Associazione Ilva-Isola d’Elba) sullo stato di conservazione dell’insediamento etrusco di Monte Castello; Giorgio Giusti (Circolo La Torre di Marina di Campo) sulle tracce di storia elbana nell’archivio segreto vaticano; Gian Mario Gentini (Circolo Le Macinelle di S. Piero); Stefano Bramanti (Circolo culturale ‘Sandro Pertini’).
Di particolare rilievo, sabato
17, sarà la tavola rotonda sull’ Elba etrusca, motore di civiltà nel Mediterraneo,
argomento importante di ricerca fin da quando, nel 1962, il grande archeologo G.
Pugliese Carratelli mise in relazione il commercio di minerali dell’Elba
(Aithale in greco antico), con la parola ‘aitaro’ presente in una tavoletta micenea.
Il convegno del 16-17 ottobre
sarà solo il primo della serie. Entro breve tempo ce ne sarà un secondo, al
quale si sta già lavorando, che vedrà come sede un Comune dell’Elba orientale e
avrà come argomenti principali le miniere, il ferro, i commerci in epoca
protostorica, etrusca e romana nonché l’approfondimento delle conoscenze sia
sui più importanti siti archeologici quali la darsena di Porto Azzurro e il
Profico di Capoliveri, sia sui tesori architettonici e artistici della zona.
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