giovedì 29 ottobre 2015

Perché i cinesi non sono venuti a vedere "Le tre vite del ragazzo di Tien An Men"

L'ho incontrata domenica scorsa e, davanti ad altri - presente anche Gianfelice - ha detto il che e il come. E' stata gentile, la donna cinese che vive a Prato.

Le ho fatto queste domande, che credo di ricostruire abbastanza fedelmente:

- Mi puoi dire perché i cinesi non sono potuti venire a vedere il mio spettacolo?
- Perché ambasciata leva passaporto se sanno. E problemi anche a casa. Non può venire, pericolo.

- In Cina sanno di Tien An Men?
- Sì, sanno. Ma non possono parlare.

- E secondo te quale può essere la fine che ha fatto quel ragazzo?
- Tutti e tre può essere (di quelle che ho supposto io).

L'altro giorno ho tolto le locandine dello spettacolo dalle bacheche. Una, mi è caduta, ed è finita ai piedi di un ragazzo cinese giovane che stava passando, ascoltava musica con un walkman. Lui si è fermato, ha letto, mi ha guardato impietrito.

In questi giorni di repliche non ho tentato nemmeno un po' di provocare la comunità cinese, anche se ho invitato alcuni rappresentanti di associazioni. Non ho nemmeno forzato la mano con gli attori cinesi, che in un primo momento avevo pensato di chiamare a recitare.

L'incontro con la ragazza, coraggiosa, è servito a chi non credeva che i cinesi non potessero assistere a uno spettacolo. Certo, se ci fosse stato il sostegno del Comune o di qualche suo rappresentante forse qualcuno si sarebbe fatto coraggio. Ma così non è stato.

Sono certa, nonostante tutti gli interessi del mondo e la codardia e la falsità dei nostri e la miseria dei loro governanti, che un giorno anche i cittadini cinesi potranno guardare in faccia la loro storia senza nascondersi o fuggire davanti a una locandina.

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