La televisione, che pensavamo sconfitta
con l'avvento della Rete, attraverso questa si è rafforzata.
Essa è lo strumento assoluto del
dominio, che ormai nella realtà si esplica piuttosto economicamente, attraverso
l'asservimento a certe pratiche a cui siamo costretti per condurre una vita
cosiddetta decente.
Politicamente e culturalmente tutto
avviene là; fuori nulla sembra esistere: persone, opinioni, azioni, opere,
arte.
Tutto è là confinato, e tutti guardiamo
quel luogo e vorremmo andarci. La meta!
La corte del re si trova in
televisione, nelle televisioni, e là troviamo i suoi ministri e i suoi
cortigiani.
La corte è composta da cortigiani fissi e da cortigiani diciamo 'mobili'.
Infatti ci sono le nuove entrate a corte; ogni tanto qualcuno viene introdotto, il fortunato!, omaggiato, riverito. L'unto dal privilegio!
Tutto il resto ha poco valore. E il tuo
valore non ti dà nessun resto!
La corte televisiva domina incontrastata sulle idee, le persone, i loro movimenti, i loro guadagni.
Determina la loro felicità! La nostra felicità!
Pensate all'attore, al giornalista, allo scrittore, al musicista, al pittore, all'artista in generale, ma anche ad altri che svolgono mestieri non intellettuali! che non saranno mai nessuno perché non andranno in televisione! La fama sui social serve a poco o niente, tranne qualche eccezione, qualche meteora...
La televisione stabilisce quindi ciò
che deve e può essere esistere, pensato, detto, e nei modi stabiliti dal
potere.
Ma ricordate! tutto in televisione è
falso, distorto, asservito per ottenere il totale servilismo degli spettatori,
cioè dei cittadini, ossia tutti noi, perché ormai tutti siamo ricondotti in
massa al misero e rabbioso mestiere dello schiavo-spettatore.
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