E' facile fare previsioni politiche per questa città in vista delle prossime amministrative, nel 2019.
Basta guardarsi attorno. La città di Prato riempita di laboratori cinesi, e anche nei nuovi capannoni, le piccole zone artigianali già fatiscenti, ancora case-laboratorio, tenute malissimo, sciatte e sporche, dove si pratica lo sfruttamento umano volontario.
La città è stata occupata, affittata, comprata, usata, e stravolta. Molti non vi si riconoscono più.
Per questo alle prossime elezioni la fine del PD è certa, e ormai nulla sembra arrestarla. Parlare, e spesso ipocritamente, di integrazione, di umanità, di antirazzismo, costruire piazze dell'immaginario, indossare magliette rosse e digiunare, non funziona più.
Presto il PD raccoglierà i frutti della dittatura socio-economica che ha realizzato in Italia.
E a Prato non solo dagli anni '90 con l'immigrazione-occupazione neocapitalistica cinese; ancor prima, quando PD ancora non era ma altro, con la costruzione della città industriale del primo e in particolare, secondo Dopoguerra, con la massiccia immigrazione dalle zone depresse d'Italia e la rapidissima, drammatica trasformazione identitaria.
La morte del PD non è certo la morte della Sinistra. La Sinistra è già morta da molto tempo, e chissà se, come e quando, rinascerà.
1 commento:
La città reale è ben lontana dalla "narrazione" che viene proposta dall'Amministrazione attuale della città. Checchè ne dicano, si arrampichino sugli specchi e bòllino come "populista/fascista" o simili chiunque si permetta di far notare che il Re è nudo. Perché è nudo, indiscutibilmente, e anziché trarre spunto dalla critiche, scendere dai piedistalli fittizi che si sono creati, il sindaco e i vari assessori preferiscono dileggiare chi fa critiche o ignorarlo o - peggio- etichettarlo con una delle patetiche definizioni di cui sopra quasi mai entrando nel merito delle critiche (ché ne uscirebbero spesso malconci, è chiaro a tutti). Questo è il principale motivo per cui, a mio avviso, la giunta di Biffoni ha fallito. La mancanza di umiltà, di concretezza e di capacità di ascolto delle persone che vivono a Prato. Tutte le persone , non quelle dei circolini o delle associazioni "amiche". Quando qualsiasi osservazione è respinta al mittente con sprezzo o dileggio, quando anziché guardare in faccia i problemi si preferisce guardare altrove o rifugiarsi nella tiritera "Non è di competenza del Comune" , beh si dimostra zero empatia, vicinanza, disponibilità al confronto. E questi sono peccati mortali, per chi amministra un Comune .
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