Ieri il gotha del Metastasio ha presentato il cartellone della prossima stagione teatrale 2019/20.
Certamente è un teatro che è ormai scollegato dalla città, nel senso che non considera i suoi artisti né comunica con loro.
Da questo punto di vista assessore alla cultura e sindaco se ne sono ben lavati le mani in questi anni, e hanno fallito la loro missione di valorizzazione del "locale".
Ma questo non interessa quasi a nessuno. C'è solo molto mugugno fra i colleghi (e son volati anche gli stracci, qualche tempo fa, a porte chiuse!), ma si sa, essi poi non parlano, perché temono scomuniche e diminuzione di ingaggi.
D'altronde il teatro comunica nemmeno con il pubblico, nonostante le "trovate" per l'allestimento (il casco di sicurezza color giallo con la scritta MET donato ai presenti), che ha fatto da sfondo alla presentazione stessa - a questo serve la città, un fondale! - e i numeri snocciolati.
Il fatto poi che le aperture di sipario siano aumentate non significa davvero che siano aumentati gli spettatori.
"Franco D'Ippolito dichiara che rispetto all'edizione precedente le aperture di sipario sono state il 10% in più e segno più anche per gli spettatori che sono aumentati complessivamente del 15% così come gli incassi: saliti del 26%." (Il Tirreno).
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