Alcuni amici mi hanno telefonato per dirmi di questa notizia
relativa a Interporto, che ora attuerebbe una svolta "verde", funzionando finalmente come interporto (e sarebbe la prima volta dopo
vent'anni), addirittura portando i "cenci in Cina", con la impresona
della Pivetti.
Ricordo a questo tempo smemorato che la signora era già stata
Prato più di un anno fa, con lo stesso obbiettivo, e dovevano far partire il
primo convoglio ai primi di agosto del 2018 (vedi il link sotto).
L'articolo de a Nazione cerca di coprire il commercio con la Cina, e punta a evidenziare l'aspetto "verde", che invece nell'articolo de Il Tirreno è meno in mostra.
Ma nulla cambia.
L'articolo de a Nazione cerca di coprire il commercio con la Cina, e punta a evidenziare l'aspetto "verde", che invece nell'articolo de Il Tirreno è meno in mostra.
Ma nulla cambia.
In realtà a Interporto serve una scusa buona, una scusa
“verde” appunto per giustificare la sua espansione verso Campi Bisenzio, e
continuare a cementificare speculando sui capannoni, non tanto a funzionare
come interporto. Nonostante quando il presidente Querci dichiari, almeno alla stampa.
Vedete bene in quale contesto dovrebbe nascere il Parco Archeologico e il Museo Etrusco di Prato, che vedono come la peste.
L'area archeologica di Gonfienti è totalmente stritolata dal cemento. Altro che "green"!
Vedete bene in quale contesto dovrebbe nascere il Parco Archeologico e il Museo Etrusco di Prato, che vedono come la peste.
L'area archeologica di Gonfienti è totalmente stritolata dal cemento. Altro che "green"!
La Nazione, Prato, oggi |
Il Tirreno, Prato, oggi |
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