Questo è un articolo de Il Tirreno di sabato scorso, cronaca di Prato. La Terra di Nessuno di cui si parla nell'articolo è proprio dove si trova la zona archeologica, e infatti il giornalista fa riferimento chiaramente a Camars, la città etrusca.
Ecco spiegata ancora una volta, ma ce n'era bisogno?, la stizza dei nostri politici riguardo alla richiesta di un museo etrusco nella zona degli scavi (questi continueranno sì, ma in zona ormai tutelata), non così troppo lontana da quella in cui addirittura si parla di farci lo stadio della Fiorentina!
Uno stadio, che non è una cosina da poco vero, che si sommerebbe a interporto, aeroporto, Gigli, Coop, e nuovi e vecchi capannoni, macrolotti eccetera.
(Domandina: ma hanno creato la Città Metropolitana di Firenze per murare più speditamente?).
LA TERRA DI NESSUNO
ORA LA VOGLIONO TUTTI, di Paolo Nencioni
Da terra di nessuno a ombelico del mondo. Questa è la piana tra Prato e Firenze. Un tempo terra di campi, fossi, anatre e ranocchi. Ora terra di conquista dei due giganti che si fronteggiano ognuno dal suo lato, Prato e Firenze appunto, e ogni tanto si guardano in cagnesco.Ci hanno fatto e vogliono farci di tutto, nella Piana, tranne l'opera che servirebbe davvero, cioè un efficiente e moderno collegamento su ferro che eviterebbe perdite di tempo, moccoli e acidità di stomaco alle migliaia di persone che ogni giorno hanno la sventura di muoversi tra Prato e Firenze e viceversa.Ora vorrebbero farci il nuovo stadio della Fiorentina, a Campi Bisenzio. Questa almeno l'idea della famiglia Casini che ha proposto a Rocco Commisso l'acquisto di 38 ettari di terreni in alternativa all'ipotesi Mercafir di Novoli. Sarebbe la ciliegina su una torta che conta già numerose fette. In principio fu l'Interporto di Gonfienti, che in soli 34 anni è riuscito a far partire il primo treno per La Spezia, poi toccò al centro commerciale dei Gigli, polo di attrazione dei pratesi prima dell'avvento di Parco Prato, seguito dall'Ikea a Sesto Fiorentino e in tempi più recenti dal wellness center di Asmana a Campi, proprio accanto ai terreni della famiglia Casini. Nel frattempo sul fronte pratese c'è stata l'espansione del Macrolotto 2 che va a lambire la provincia di Firenze. E da Firenze immaginano di sviluppare l'aeroporto di Peretola in direzione Prato. Sarà l'effetto dell'horror vacui. «La natura rifugge il vuoto» dice Aristotele, e per questo tende sempre a riempirlo. Sta succedendo proprio questo in quella che era terra di campi e di rospi. Di sicuro lo spazio c'è, il vuoto da riempire ancora non manca. E il nuovo stadio della Fiorentina, se davvero lo facessero a Campi Bisenzio, accanto all'Asmana, ne riempirebbe un bel po': 38 ettari, nuove strade, parcheggi e il prevedibile indotto che si porta dietro un impianto della Serie A. Per i pratesi non cambierebbe molto, perché si dice che tifosi viola da queste parti, per ragioni di campanile, non ce ne siano poi tanti. O comunque si fanno sentire meno degli juventini che occupano il Mercatale a ogni scudetto vinto. Ma per Prato potrebbe cambiare molto. La terra di nessuno diventerebbe terra di qualcuno e di fatto avvicinerebbe i due colossi che si fronteggiano senza mai incontrarsi. Un vuoto che si riempirebbe non di case ma di capannoni, infrastrutture, logistica, attività commerciali.E forse avevano già capito tutto 2.500 anni fa gli Etruschi, che quando si trattò di trovare un posto per fondare Camars, una delle loro più grandi città, non scelsero né Prato né Firenze, ma un terreno accanto all'attuale Interporto di Gonfienti, verso la Piana. -- BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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