martedì 29 ottobre 2019

Un parco archeologico che sembra impossibile

Tornando da Firenze, andando verso Prato, sono passata dal comune di Campi Bisenzio.
Era già notte. In auto sulla Perfetti-Ricasoli. 
Luci, traffico, tralicci, occupazioni di caotiche e imperanti centrali elettriche, il centro commerciale I Gigli.

A un certo punto, passando il fiume Bisenzio, sulla destra, in corrispondenza dell'uscita Il Rosi, si vede una striscia nera, non illuminata. In mezzo a tutto queste luci e asfalto, una striscia di terra scura colpisce. Questa si trova in corrispondenza degli scavi di Gonfienti e il sognato Parco Archeologico,  davanti ai quali hanno trovato materiale antico, reperti, e che qualcuno immagina avidamente già edificata e riempita di altri centri commerciali o capannoni. 

Altro cemento, tralicci, oblio di tutto. Quanto altro tempo ancora il buio della notte resisterà alla luce elettrica?


E' di notte, più che di giorno, che si ha l'impressione che il Parco Archeologico di Prato e il suo Museo, la sua memoria!, non esisterà mai, e che tutto questo disastro sia irreversibile.

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