Domani ci sarà l'annunciata manifestazione lavoratori dello spettacolo. Quello che interessa è riaprire gli spazi, ricostruire quel che si può da queste macerie. Recuperare libertà e vita.
Lo devono fare in fretta: dopo un anno di pausa, posto che riapriranno, ce ne vorranno almeno altri due per recuperare. Ma nulla più sarà come prima, secondo quello che penso, e presto vi spiegherò perché.
Ci sono alcuni punti che non condivido del comunicato stilato da vari gruppi sindacali del settore, ma si tratta di sottigliezze e ora non è il tempo di andare per il sottile. Ci sarà tempo e modo per approfondire e per spiegare il danno irreversibile che è stato compiuto nei confronti dell'arte e degli artisti in generale.
La concenzione che si sottende è sempre quella della concessione dall'alto, dell'inserimento-assoggettamento, mai messa in discussione e inaccettabile per un contesto che si definisce democratico.
Comunque non ci facciamo illusioni, non riapriranno domani, nonostante i potenti di turno fingano magnanimità. E intanto, soffochiamo e soffocheremo ancora, anche perché il contesto in cui queste riaperture potrebbero essere inserite, con movimenti delle persone ben rigidi e determinati, singhiozzi da zone rosse e quanto altro, è intimidatorio.
In questo contesto organizzare o costruire il futuro è ben di là da venire.
Aspetta e spera i MAGN'ANIMI.
Per il comunicato completo, leggi qui:
Nessun commento:
Posta un commento