Giorni di grandi scandali politici, vicende di corruzione nel vortice del minuto.
Mi chiedo come sia possibile sopravvivere in Italia senza essere minimamente aderenti al sistema corruttorio, dove si lavora solo tramite soldi o diventando schiavi.
La penisola è sempre stata ad alto livello corruzione, ma in questi tempi di crisi si osservano impennate disastrose. Appare dunque che non solo il cursus honorum politico, amministrativo, imprenditoriale, artistico, ma il semplice vivere del proprio lavoro non sia praticabile senza finanziamenti illetici, giri di prostituzione, servilismo, appoggi familistici, nepotismo, ruffianeria.
Dunque coloro che politicamente vantano e reclamano onestà, indossando cariche e onori, visibilità e favori, io di loro diffido.
Perché mi rammento di quando ero candidata sindaco di Prato, di quanto fosse impossibile muoversi onestamente, già dal semplice raccogliere le firme e convalidarle per formare un lista e presentarsi alle elezioni.
E ogni giorno mi rammento di quanto sia difficile lavorare onestamente, senza 'appoggi' in campo artistico -così sempre al lato del mondo politico si trova l'arte! - come non è consentito, per esempio, 'entrare' in televisione semplicemente con la dote della propria bravura o capacità, o in un semplice teatro, dico uno qualsiasi, senza uno degli ingredienti che elencavo prima.
Che fare? Dubitare dei profeti e dei cavalieri senza macchia e paura (ma con portafoglio o altro) è già un primo passo.
Maila
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